Nel firmamento dell’alta cucina svizzera, la stella Michelin del META continua a brillare. Nonostante un anno di trasformazioni — con il cambio di chef e il trasferimento nel cuore di Piazza Riforma — il ristorante luganese è riuscito a mantenere l’ambita distinzione, confermandosi tra i riferimenti più solidi e riconosciuti della scena gastronomica ticinese.
La notizia è arrivata da Losanna, dove la Guida Michelin Svizzera 2025 è stata presentata all’EHL Hospitality Business School. Un evento che ha consacrato nuovi protagonisti, ma che soprattutto ha premiato la capacità di evolversi senza perdere identità. Il META ne è un esempio lampante: la squadra ha saputo traghettare il progetto verso una nuova fase, conservando lo spirito di ricerca e la qualità che lo hanno portato fin qui.
Stelle a illuminare tutto il Ticino
In un Cantone che da anni si distingue per l’alta concentrazione di ristoranti stellati, la stella Michelin del META assume un valore particolare. Il locale, già noto per il suo approccio contemporaneo e la sua cucina di equilibrio tra territorio e innovazione, ha vissuto mesi di rinnovamento. Il trasloco e il cambio di guida avrebbero potuto destabilizzare la direzione artistica, ma la capacità di mantenere standard elevati ha convinto i selezionatori della guida rossa.
A fare notizia, nella stessa serata, è stato anche il debutto ticinese dello chef Felix Lo Basso, che ha ottenuto la sua prima stella svizzera con il Felix Lo Basso Restaurant di Sorengo. Il cuoco pugliese, già premiato in Italia, ha portato nel Luganese la sua idea di cucina mediterranea d’autore, conquistando la giuria con la sua sensibilità e la sua tecnica.
Un Ticino solido ma ancora in attesa del grande salto
Nel bilancio complessivo, la Svizzera ha visto l’assegnazione di 18 nuove stelle, con tre ristoranti passati da una a due. Il Ticino, invece, mantiene un profilo stabile: la doppia stella di Marco Campanella a La Brezza di Ascona resta salda, così come quelle dell’Ecco Ascona, della Locanda Orico di Bellinzona, dell’Osteria Enoteca Cuntitt di Castel San Pietro e de I Due Sud di Lugano.
La stella Michelin del META, dunque, rappresenta una testimonianza di continuità in un panorama competitivo e in costante evoluzione. In un anno in cui molti locali hanno rinnovato la loro identità, la tenuta del ristorante luganese sottolinea la capacità del territorio di mantenere alta la qualità e la coerenza nel tempo.
La Svizzera dei grandi nomi e delle nuove promesse
Tra i quattro “templi” da tre stelle confermati — Schloss Schauenstein di Andreas Caminada, il Restaurant de l’Hôtel de Ville di Franck Giovannini, il Memories di Sven Wassmer e il Cheval Blanc di Peter Knogl — emerge un panorama gastronomico che continua a investire nella formazione, nella creatività e nella valorizzazione dei territori.
Anche i riconoscimenti speciali, dedicati al servizio di sala e alla pasticceria, hanno visto protagoniste realtà del versante tedesco e romando, a conferma della diversità e della vitalità del panorama culinario svizzero.
La stella Michelin del META e il futuro della cucina ticinese
Per Lugano e per il Ticino, la stella Michelin del META è più di un semplice riconoscimento: è la conferma di una visione. Un segnale che il territorio può crescere mantenendo la propria autenticità, con una cucina che sa dialogare con l’innovazione senza perdere il legame con le radici.
Nel cuore della città, in Piazza della Riforma, tra tradizione e sperimentazione, il META continua dunque a rappresentare un punto di riferimento, un luogo dove la passione per la cucina incontra la misura e la precisione che la Guida Michelin premia da oltre un secolo.