Avete lanciato il Premio Grünenfelder. Di che cosa si tratta e come è organizzata questa iniziativa?
«Il Premio Grünenfelder nasce dal desiderio di sostenere e valorizzare i giovani cuochi e cuoche al termine del loro percorso di formazione. L’idea è nata lo scorso anno, dopo la nostra partecipazione al concorso Poivrier d’argent in Ticino: lì abbiamo respirato tanta passione, e ci siamo detti che volevamo dare un contributo concreto ai futuri professionisti del settore.
Il premio Grünenfelder viene assegnato ogni anno ai neodiplomati Cuochi e Cuoche AFC. In collaborazione con il CPT di Lugano-Trevano, sono previsti tre premi principali e un eventuale premio speciale al merito. Oltre a voucher formativi presso Cast Alimenti, una delle scuole di cucina più prestigiose d’Italia, i vincitori riceveranno anche un viaggio a sorpresa in Europa o nel Mediterraneo: un modo per unire formazione e un meritato momento di relax».
l vostro progetto è nato in collaborazione con il Centro Professionale Tecnico (CPT) di Lugano-Trevano: che cosa significa l’obiettivo di valorizzare i giovani talenti della cucina?
«Per noi significa creare un ponte tra scuola e mondo del lavoro. Il CPT è l’organo ufficiale per la formazione: è la direzione stessa a individuare i vincitori, in base ai risultati ottenuti agli esami finali. Questo approccio ci permette di premiare il merito, ma anche di riconoscere la passione e l’impegno dei ragazzi e delle ragazze.
Valorizzare i giovani talenti vuol dire accompagnarli in un percorso di crescita che non si ferma al diploma, ma continua con nuove opportunità di formazione, esperienze all’estero, incontri con professionisti. In fondo, crediamo che la cucina del futuro nascerà proprio dalle idee e dalla creatività delle nuove generazioni».
La vostra azienda ha legato il suo sviluppo anche alla presenza delle giovani risorse che vi lavorano. In che modo promuovete la ricerca e la formazione continua di giovani competenze da inserire nell’organizzazione?
«In Grünenfelder crediamo molto nelle persone: il nostro sviluppo non è fatto solo di prodotti e processi, ma soprattutto di competenze e valori condivisi. Per questo puntiamo su formazione continua, coaching interno e sulla possibilità di far crescere i giovani in un contesto stimolante.
Promuoviamo la ricerca e l’innovazione attraverso collaborazioni con partner di eccellenza, nazionali e internazionali, e investiamo costantemente in percorsi formativi. Questo approccio ci consente non solo di attrarre nuove risorse, ma anche di farle crescere con noi, creando un ciclo virtuoso: giovani che imparano, sperimentano, e a loro volta portano nuove idee e nuove energie all’interno dell’azienda».
Quali sono le principali novità e tendenze che si vanno affermando nella distribuzione di prodotti alimentari e non food in Ticino?
«Attualmente si sta assistendo ad un momento di forte difficoltà del settore della ristorazione privata: il reddito disponibile per le attività ricreative, tra cui il pranzo o la cena al ristorante, sono sempre più erose dai crescenti costi fissi. Chi si permetteva di uscire in compagnia o in famiglia una o due volte a settimana, oggi lo può forse fare una o due volte al mese. La conseguenza è una maggior selettività del consumatore, che uscendo meno, ricerca una maggior qualità dei prodotti e dei servizi. Il mondo della ristorazione è dunque di fronte ad un challenge importante: a prescindere dalla tipologia del locale, si tratta di sapere offrire della qualità e soprattutto di saperla raccontare, offrendo alla propria clientela delle vere e proprie esperienze, esperienze che vengono poi immediatamente fotografate e messe in rete, decretando successo o insuccesso immediato. Tutto ciò vale in effetti per qualsiasi tipo e livello di cucina, sia essa locale, etnica, o internazionale, inclusa la “semplice” pizza. In questa situazione di eccesso di offerta, gli esercizi pubblici che vogliono avere delle prospettive di successo a lungo termine, dovranno quindi quanto prima far tesoro di questi principi ed avere ben chiaro il motivo per cui il cliente dovrà proprio decidersi per il loro locale e non quello della concorrenza».
Quale prevede che possa essere l’evoluzione della vostra azienda e quale è stato l’impatto delle nuove tecnologie informatiche e digitali?
«La nostra azienda ha puntato da tempo sulla digitalizzazione: oggi molti processi interni sono già supportati da strumenti informatici che ci permettono di lavorare in maniera più efficiente, precisa e veloce. Questo ci ha dato un grande vantaggio competitivo, liberando tempo ed energie da dedicare a ciò che conta di più: la qualità del prodotto e il rapporto con i clienti. In questo momento ci stiamo avvicinando con interesse al mondo dell’intelligenza artificiale, che riteniamo possa diventare un valido alleato per semplificare e velocizzare ulteriormente i processi interni. Lo vediamo meno nel contatto diretto con il cliente, dove crediamo che il valore umano e la relazione personale rimangano insostituibili. Per il futuro immaginiamo un’azienda sempre più innovativa, capace di integrare tecnologia e competenze umane in modo armonico: da un lato efficienza e rapidità, dall’altro passione e professionalità, che sono e resteranno il cuore del nostro lavoro».



