Il Rotary International intende avviare un programma a livello mondiale. Ai distretti nazionali, competono gli aiuti materiali da assegnare là dove l’ente pubblico non può arrivare. I Rotary Club locali potranno diventare un’antenna di conoscenze e di informazioni sul territorio, con eventuali suggerimenti per la revisione dell’organizzazione sanitaria e per gli interventi finanziari, pubblici o privati, necessari per soccorrere persone e aziende che non possano essere soddisfatti dalle misure di sostegno ufficiali.

L’incontro in Streaming TV, è stato coordinato da Alessandro Trivilini, del Rotary Club Lugano, docente-ricercatore SUPSI. Ha avuto come qualificati relatori alcuni soci appartenenti ai i Rotary Club ticinesi (Lugano, Bellinzona, Locarno, Mendrisiotto, Luano Lago e i giovani Rotaract Lugano Ceresio) che hanno proposto interessanti riflessioni su come la pandemia abbia cambiato, nei diversi settori, il modo di vivere e di lavorare. Dopo il Benvenuto Rotariano di Francesco Beretta Piccoli (Governatore Eletto Distretto 1980), Antonio Silvestro (Presidente RC Lugano), Direttore Eventmore, ha spiegato come Rotary Ticino TV sia stato il primo tempestivo progetto, finalizzato ad accrescere l’informazione tra i Rotary Club ticinesi, Rotaract, coinvolgendo il Gruppo di Lavori Insubrico Rotary, e i Club di servizio di lingua italiana. Successivamente, l’argomento COVID-19 è stato trattato con ricchezza di considerazioni mediche e statistiche da parte Paolo Bianchi, RC Bellinzona, riguardo alla salute pubblica; Paolo Colombo, RC Bellinzona, sulla formazione professionale; Enos Bernasconi (EOC), su salute e DPI; Lorenza Bernasconi (RC Lugano), in relazione ad aziende e servizi, e Alessandra Alberti (RC Bellinzona), in merito all’industria.

Partendo dalla constatazione di come un nemico invisibile e sconosciuto si sia impossessato delle nostre vite, Lorenza Bernasconi ha sottolineato il fatto che «tutti ci siamo scoperti più fragili e incerti, sviluppando un bisogno di sicurezza ancora maggiore rispetto a quanto eravamo abituati in tempi normali, cioè prima della pandemia. Questo cambiamento di stato d’animo lo abbiamo avvertito chiaramente all’interno del nostro Gruppo, ricevendo richieste diverse rispetto al passato. Solitamente ci occupiamo di sicurezza standard, fisica e informatica, a 360 gradi. Ora le aziende mettono giustamente al centro l’incolumità fisica di propri dipendenti, chiedendoci, ad esempio, d’installare impianti per disinfettarsi nei diversi stabili, oppure di dare la possibilità di misurare la temperatura corporea dei collaboratori».

Per le aziende emerge dunque prepotentemente la necessita di garantire in ogni modo la sicurezza degli individui. «Quello che prima veniva dato per scontato, ora non lo è più. Si è passati da un concetto di vigilanza fisica a un controllo sanitario a tutti i livelli e ciò ha comportato un cambiamento di paradigma e una completa ridefinizione dei modelli di business. Anche noi, al nostro interno, abbiamo approntato un’apposita cellula di crisi per  monitorare tutti i rischi e aiutare anche i nostri clienti ad affrontare ogni possibile emergenza».

Per affrontare in modo adeguato questa nuova situazione è stato intrapreso un duplice percorso basato sulla formazione e la comunicazione. «Tutto il personale tecnico – ha proseguito Lorenza Bernasconi – è stato istruito in modo da poter lavorare in condizioni di distanziamento sociale utilizzando i necessari strumenti di protezione individuale; nel contempo abbiamo intensificato il ricorso a piattaforme digitali e creato ulteriori strumenti per aggiornare e informare i nostri collaboratori e i clienti esterni riguardo a possibili soluzioni da applicare. Tutto questo comporta evidentemente l’adozione di un nuovo sistema di valori basato sull’affermazione e il riconoscimento di un concetto di fiducia e di responsabilità individuale, dove ciascuno diventa protagonista della propria sicurezza e al tempo stesso di quella collettiva. Laddove poi non è possibile al momento stabilire un contatto fisico rimane in ogni caso molto importante mantenere comunque un contatto virtuale».

Come cambierà in futuro il nostro modo di ricercare prodotti e servizi?  Per Lorenza Bernasconi non ci sono dubbi: «Sono convinta che per un lungo periodo la nostra attenzione sarà fortemente focalizzata su tutto ciò che, attraverso la qualità, risulterà in gradi di garantire al meglio la nostra sicurezza ma non solo. Questa esperienza ci ha mostrato in tutta evidenza tutti i vantaggi e i limiti di una globalizzazione spesso forzata, riportando i primo piano l’importanza di sistemi produttivi basati sull’eccellenza e sul legame con le proprie trazioni economiche e culturali».

Infine, riguardo alla risposta alla crisi offerta dalla Svizzera e dal Ticino, Lorenza Bernasconi ha sottolineato «la buona tenuta economica e il tempestivo sostegno messo in campo a vantaggio di famiglie e imprese, a conferma della solidità del sistema economico nazionale e dei saldi legami che uniscono imprese e territorio. Per contro, gravi carenze si sono palesate soprattutto sul piano della comunicazione, laddove sono emersi atteggiamenti eccessivamente paternalistici da parte della autorità preposte, non adeguatamente rispettose del grandissimo senso di responsabilità dimostrato in ogni momento da tutta la popolazione». 

La registrazione integrale dell’evento può essere ascoltata collegandosi qui.