
Un bilancio solido, una crescita costante dell’utenza e una serie di progetti ambiziosi che disegnano il futuro della mobilità nel Locarnese: è questo il quadro emerso dall’Assemblea annuale degli azionisti delle FART – Ferrovie Autolinee Regionali Ticines. L’incontro ha offerto l’opportunità di analizzare un 2024 che si è rivelato un anno di svolta, caratterizzato da risultati finanziari eccellenti e da un notevole incremento di passeggeri, confermando l’importanza dei treni ticinesi e dei servizi di trasporto pubblico per la regione.
Il 2024 sarà ricordato come un anno storico per FART, non solo per le celebrazioni del centenario della suggestiva Centovallina, che hanno catalizzato l’attenzione a livello nazionale e internazionale, ma anche per i suoi straordinari successi economici. L’esercizio si è chiuso con un utile di circa 2.8 milioni di franchi, un risultato notevole che, sebbene influenzato in parte da fattori straordinari come la delimitazione temporale di indennità pubbliche e incassi assicurativi pregressi, testimonia una gestione finanziaria attenta e proattiva.
Parallelamente, i dati sull’utenza hanno dipinto un quadro di vivace crescita. La rete ferroviaria ha registrato un aumento del 3% dei passeggeri, a dimostrazione del crescente apprezzamento per i treni ticinesi che collegano il territorio. Ancora più significativi gli incrementi nel trasporto su gomma: le linee bus regionali hanno visto un incremento del 7% dei passeggeri, mentre quelle urbane un aumento del 5%. Questa tendenza positiva sottolinea la fiducia che i cittadini ripongono nei servizi FART per i loro spostamenti quotidiani e turistici. Un’operazione strategica come la vendita della centrale di teleriscaldamento di Locarno ha inoltre permesso all’azienda di focalizzare tutte le risorse sul suo core business: il trasporto pubblico.
Il Presidente Paolo Caroni ha espresso grande soddisfazione per i risultati conseguiti, evidenziando come questi riflettano “una gestione attenta e solida, capace di affrontare le sfide future con rinnovata fiducia e visione strategica”. Ha inoltre sottolineato l’importanza della revisione della strategia aziendale avviata nel 2024, che ha delineato obiettivi chiari volti a migliorare l’efficienza operativa e la qualità del servizio, in linea con le esigenze di una mobilità moderna e integrata per i treni ticinesi e i bus.
Resilienza di fronte alle sfide e progetti per un futuro sostenibile
Il 2024, tuttavia, ha messo FART di fronte a un’emergenza inaspettata: l’alluvione in Alta Vallemaggia nella notte tra il 29 e il 30 giugno. L’evento ha visto sei bus articolati rimanere bloccati a Bignasco a causa del crollo di un ponte. La prontezza e la dedizione del personale FART, unita alla collaborazione con enti e privati, hanno permesso un ripristino progressivo del servizio già dal 1° luglio con soluzioni temporanee, fino alla completa normalizzazione il 26 luglio con l’apertura del ponte provvisorio. Un esempio lampante di resilienza e spirito di servizio che ha permesso di minimizzare i disagi per la popolazione.
Guardando al futuro, FART ha in cantiere numerosi progetti volti a migliorare ulteriormente l’infrastruttura e la sostenibilità dei servizi. Proseguono gli adeguamenti delle stazioni ferroviarie alle normative della Legge disabili, con diversi interventi già completati e ulteriori pianificazioni per il 2025 e il 2026. Questi lavori garantiranno una maggiore accessibilità per tutti i passeggeri dei treni ticinesi.
Un’altra pietra miliare sarà l’avvio, in autunno, della costruzione del nuovo deposito e officina autobus a Riazzino. Questa moderna infrastruttura promette di rivoluzionare la manutenzione della flotta, garantendo un servizio ancora più efficiente e affidabile. E in un’ottica di transizione ecologica, sono in fase avanzata gli studi per l’elettrificazione della flotta di autobus. I primi cinque mezzi a trazione elettrica sono attesi per il 2027, con l’ambizioso obiettivo di convertire l’intera flotta del trasporto urbano entro il 2030-2032, un passo fondamentale verso una mobilità più verde per il Ticino.