Alla 107esima Assemblea generale ordinaria Cc-Ti, esaurite le formalità che registrano l’avvicendamento di Massimo Cereghetti, ora presidente della Società Svizzera Impresari e Costruttori – Sezione Ticino (SSICTI), in sostituzione del dimissionario Mauro Galli, i lavori sono partiti dall’intervento di Luca Albertoni.

Il Direttore di Cc-Ti ha esortato il mondo imprenditoriale ticinese a mantenere una visione di sistema, che non dovrebbe essere offuscata dalle discussioni locali. Ha ricordato l’importanza di considerare l’influenza anche per il nostro territorio della congiuntura economica in atto in partner commerciali come Germania, Stati Uniti e Cina.

La serata è poi proseguita con la relazione del Professor Lino Guzzella, rettore e presidente emerito del Politecnico Federale di Zurigo. Invitato cinque anni dopo il suo primo intervento presso l’Assemblea Annuale di Cc-Ti, Guzzella ha esordito richiamando le problematiche che sinora hanno reso complicato l’ultimo quinquennio. In particolare la pandemia, la crisi energetica e l’inflazione, nonché i conflitti in Europa e Medio Oriente, sono eventi che si avviano ad un punto di svolta rappresentato dagli esiti delle prossime elezioni presidenziali americane.

Nonostante queste incertezze, sia a livello federale che cantonale, Guzzella ha sottolineato i punti di forza alla base della competitività del nostro sistema-paese, come la buona salute finanziaria e l’alto livello di formazione e innovazione. Tuttavia, ha evidenziato che anche questi ambiti stanno subendo cambiamenti significativi e quindi invitato a non dare per acquisita ogni facile evoluzione. Ha poi parlato dello sviluppo del Canton Ticino come macro-area in grado di promuovere progetti di respiro internazionale.

L’incontro è proseguito con un dibattito cui hanno partecipato il Consigliere agli Stati Fabio Regazzi, il Consigliere di Stato e Direttore del Dipartimento finanze ed economia Christian Vitta, e il Presidente della Cc-Ti Andreas Gehri. Quest’ultimo, nel suo discorso conclusivo che è poi seguito alla tavola rotonda con i rappresentanti politici, ha sottolineato l’importanza del ruolo dell’imprenditoria nel dibattito pubblico su temi economici e finanziari in un contesto destinato a polarizzarsi e quindi complicarsi complesso. Gehri ha infatti osservato come la qualità del dialogo sociale si sia deteriorando, provocando confusione e insicurezze nella popolazione. Gli imprenditori dovrebbero quindi contribuire a riportare la discussione su un piano razionale e pragmatico, ricordando a tutte le parti in causa, che la difesa del tessuto economico è da preservare in quanto generatore di benessere sociale e posti di lavoro.

Inoltre Gehri ha sottolineato il peso eccessivo della burocrazia, che rappresenta ancora un ostacolo allo sviluppo. Le regolamentazioni troppo invasive rallentano i processi, aumentano i costi e riducono l’efficienza operativa, scoraggiando gli investimenti e minando la fiducia nelle istituzioni, ed in tal modo contribuiscono ad allontanare l’economia reale da quella pubblica.

Nonostante queste difficoltà, il Canton Ticino ha diverse carte vincenti. L’innovazione, la tecnologia e l’intelligenza artificiale sono i principali motori per l’attrattività della nostra regione. La diversificazione economica ha permesso al Cantone di affrontare le sfide con fiducia. In particolare, settori come la finanza, il turismo, la manifattura e la medicina confermano la loro notevole capacità di adattamento e potenziale di sviluppo. Il settore tecnologico ha inoltre la comparsa di startup che creano posti di lavoro ad alto valore aggiunto e consolidano il Ticino come un hub di innovazione.

Le piccole e medie imprese (PMI) restano la spina dorsale dell’economia ticinese. Gehri ha infatti sottolineato il loro contributo fondamentale in settori chiave come l’artigianato, l’edilizia, i servizi e il turismo. Il Canton Ticino ha saputo diversificare il proprio modello economico, creando terreno fertile per nuove opportunità. La trasformazione digitale ha migliorato l’efficienza e la competitività delle aziende locali, contribuendo alla crescita economica del territorio. Tuttavia, la digitalizzazione porta con sé anche delle sfide, come la sicurezza informatica e la protezione dei dati, che devono essere affrontate con politiche adeguate e aggiornate.

In conclusione, Gehri ha ricordato che, per garantire la sostenibilità economica del Ticino, è fondamentale mantenere finanze pubbliche sane, ridurre la burocrazia e promuovere un dialogo pubblico basato su fatti concreti, piuttosto che su contrapposizioni ideologiche. Solo con una visione di sistema e con progetti a lungo termine, il Cantone sarà in grado di affrontare con successo le sfide future e di diventare protagonista del suo cambiamento, piuttosto che assistere ad un futuro che è già in rapidissima evoluzione.