Dopo quattordici anni a St. Moritz, Roland Fischer ha deciso di cambiare letteralmente direzione e ha puntato sul Canton Ticino. Una sfida che l’ha portato a gestire il Centro Magliaso e l’Osteria Foce, insieme alla moglie Vania. 25.000 metri quadrati di oasi naturale lambiti dal Ceresio, che ospitano 100 camere per 250 posti letto dislocati in diversi edifici, ognuno con una propria particolarità e un proprio nome. Paradiso, Castelletto, Miralago sono alcuni di essi, diffusi tra il cuore del parco e le rive del lago. 

Direttore, da dove vengono principalmente i suoi ospiti?

«Per il 90% si tratta di svizzero tedeschi, in parte svizzero francesi e qualche straniero. Siamo aperti da marzo a novembre ma capita di organizzare qualche soggiorno anche in dicembre, nella casa principale. La nostra clientela è varia: famiglie, gruppi e giovani, ai quali sono riservate quelle che chiamiamo le case dei giovani. Inoltre, ospitiamo persone con disabilità. Per questa clientela è riservato un edificio apposito con 12 camere prive di barriere architettoniche, con letti speciali e bagni più ampi».

L’attenzione ai clienti con disabilità è sempre stata parte della filosofia del Centro Magliaso?

«Sin dall’inizio. La struttura non prevede un sostegno medico specializzato. Sono gli accompagnatori o i parenti ad occuparsi del benessere di chi ha bisogno di particolari cure. Sono le Fondazioni a organizzare le vacanze per gruppi con portatori di handicap, e questo è molto bello».

È una specie di piccolo villaggio indipendente immerso nel verde, giusto?

«Esattamente. Qui c’è tutto: dalla piscina al campo di beach volley, dall’outdoor fitness alla sala tv, alle sale per seminari e lezioni di musica, o corsi creativi. Il tutto è completato da una cucina che propone ogni giorno colazioni, pranzi e cene, oltre che da un grill sul lago. Evidentemente i clienti amano mangiare qui, perché abbiamo una maggioranza di prenotazioni con pensione completa. Alcuni di loro non escono dal Centro, perché trovano tutto all’interno, senza bisogno di usare l’auto. Lugano è raggiungibile in trenino, in battello due volte la settimana e per i più sportivi ci sono le bici. Ponte Tresa è a soli 3 chilometri e ci si può andare anche a piedi». 

Il Centro Magliaso è indipendente anche dal punto di vista di “logica” turistica?

«Sì. La struttura (in origine si chiamava Centro evangelico) è di proprietà della Chiesa evangelica della città di Zurigo. Tuttavia, la gestione dell’offerta turistica è sempre stata autonoma e fedele a certi valori. Per esempio, adottiamo dei prezzi favorevoli e, in caso di necessità, ci prestiamo ad andare incontro alle esigenze dei clienti, per garantire a tutti la possibilità di fare una bella vacanza». 

Colpisce la convivenza di abili e meno abili, bambini, giovani e anziani: almeno tre generazioni in vacanza insieme.

«C’è spazio per tutti, per ogni esigenza e ogni età. Nel periodo estivo abbiamo moltissime famiglie con bambini, qui regna un’armonia speciale che fa bene a corpo e spirito; infatti, abbiamo anche qualche prete tra gli ospiti. Ci sono clienti che vengono qui da decenni e tuttora tornano. Non più bambini, non più giovani e spesso arrivano con i propri figli o nipoti».   

Quante persone vi lavorano?

«In tutto 35 persone, una squadra vincente. Sulla parete d’ingresso accanto alla Reception avrete notato delle foto incorniciate. Ebbene, sono le persone impiegate qui: i loro volti, i loro nomi, i loro ruoli. Persone, innanzitutto, senza le quali tutto questo non sarebbe possibile».

C’è anche una foto di Lei, Direttore, con sua moglie Vania.

«Mia moglie Vania è il capo del capo! È fondamentale, anche perché gestisce quello che ritengo essere una risorsa strategica: l’Osteria Foce. All’Osteria vengono anche clienti esterni, il menu è ricco e ottimo, dalla picanha alla pinsa, fino al limoncello fatto in casa. La domenica sera si anima anche di musica, soprattutto brasiliana e latino-americana, un connubio – quello di food e sound – che piace molto ai clienti. Il sorriso di Vania completa l’ambiente e noi siamo felici di vedere che le persone tornano, sia per i buoni piatti e gli ottimi vini, sia per il piacere di stare insieme».

Direttore, si è mai pentito di aver lasciato St. Moritz per venire qui?

«Assolutamente no. Per me all’inizio è stata una sfida: un amico mi aveva proposto di cambiare, di fare un salto. Si trattava di lasciare qualcosa di certo e perfetto per avventurarsi in un cammino pieno di incognite. Dai lunghi inverni innevati delle montagne, al dolce tepore del Ticino. Grazie anche al sostegno di Vania, ho accettato la sfida ed è stata la scelta giusta. Anche le nostre due figlie sono felici di questa nuova vita, cominciata nel novembre 2023, che porteremo avanti con pazienza ed entusiasmo».

È l’ora di pranzo e l’Osteria Foce dà il meglio di sé. Dai tavoli si levano profumi invitanti e si mescolano lingue diverse, dallo schwitzerdütsch al portoghese, un segno di piacevole convivialità. Ringrazio il Direttore Roland Fischer, davanti a un fresco rosé che sa di estate. I suoi occhi si illuminano quando incontrano quelli di Vania e in quell’istante, oltre alla loro ammirevole complicità, si coglie appieno l’atmosfera magica che regna al Centro Magliaso. Un piccolo paradiso sul Lago di Lugano.