A scoprire il Brasile, nel 1500, furono le caravelle portoghesi di Pedro Cabral che approdarono a Porto Seguro, nello Stato di Bahia, e diedero il via alla conoscenza di uno Stato immenso, il quinto più vasto sulla Terra: ora vi approda il Festival S.Pellegrino Sapori Ticino.
Patria della samba e del carnevale, della caipirinha e della capoeira, del caffè e del cacao, racchiude luoghi e paesaggi di una bellezza eccezionale distribuiti su
8.511.076 km2 con una popolazione di 198,6 milioni di abitanti. Il 60% della foresta pluviale amazzonica, la più vasta della Terra, è in territorio brasiliano e il Rio delle Amazzoni, con i suoi 6275 chilometri, è il terzo fiume più lungo del mondo.
Un territorio così vasto non può che avere una cucina molto varia. Ma al di là delle differenze, alla sua base si trovano alimenti che sono presenti ovunque come il riso e i fagioli. Ricca di specialità regionali, gli altri ingredienti tipici sono la manioca, una pianta diffusa in tutto il Sudamerica, le patate, vari tipi di pesce, i crostacei, e la carne, soprattutto di maiale e di pollo. E una grande varietà di frutti.
Scoprire la cucina brasiliana significa ripercorrere le tappe della sua storia. Il Paese, infatti, ha assorbito una molteplicità di influenze diverse e la sua cucina è nata dall’integrazione delle culture europee, principalmente dei coloni portoghesi, indigene e africane e poi con i flussi migratori dell’inizio del Novecento con Italia e Giappone.
Le preziose contaminazioni culturali hanno plasmato il Brasile, ma negli ultimi anni sono nate un’incredibile generazione di nuove cucine basate sulla valorizzazione delle materie prime nazionali, prodotti nativi considerati tra i tesori più preziosi del territorio.
Un ricco assaggio di tutto questo sarà possibile con chef che arriveranno in Ticino a partire da fine settembre per la diciannovesima edizione del Festival S.Pellegrino Sapori Ticino con la loro energia contagiosa, il loro calore e la loro creatività. Grazie anche al sostegno di Ticino Turismo, agli enti del turismo Ascona-Locarno e Lugano Region, sarà un viaggio nel nuovo centro della gastronomia sudamericana proprio attraverso le diverse anime del Brasile: da Rio de Janeiro arriveranno i bistellati Alberto Landgraf e Rafa Costa e Silva; da San Paolo Ivan Ralstom, 2 stelle Michelin e 1 stella verde e Luiz Filipe Souza, 2 stelle Michelin; da Curitiba Manu Buffara, Best Female Chef 2022 50 World’s Best Restaurant, un’icona sudamericana che racconterà i colori accesi della foresta atlantica brasiliana e da Belem, cuore dell’Amazzonia dove, a metà novembre, si terrà COP30, il vertice delle Nazioni Unite sul clima, Thiago Castanho, riferimento assoluto per il cibo del Nord e i sapori amazzonici.
Il Festival sarà testimone e portavoce di una nuova era per la cucina brasiliana, con ingredienti e una cultura alimentare locale che diventano protagonisti in una cucina all’avanguardia e sofisticata: una ricca tradizione gastronomica da una parte e preparazioni all’avanguardia dall’altra.
Un approccio culinario che ha permesso e permetterà sempre più un impatto positivo sul tessuto sociale e ambientale brasiliano basato su un forte senso di comunità, con un forte impegno nel ridurre gli sprechi alimentari e nel promuovere ingredienti biologici, spesso provenienti da comunità a basso reddito.
Tutti gli chef sono partner di diversi produttori biologici con sede nei loro territori, utilizzano prodotti coltivati nei loro orti e forniti da piccoli agricoltori, creano i piatti soprattutto con verdure, ma anche con prodotti di mare e carne con una rivisitazione creativa che riflette la multiculturalità del paese, guidata da un’approfondita ricerca di ingredienti stagionali. Hanno creato propri istituti di ricerca con una attenzione particolare alla catena alimentare e a tutti i personaggi che ne fanno parte, valorizzando il commercio equo e solidale e curando l’etica nei rapporti con i produttori e gli ingredienti, per promuovere l’educazione e l’inclusione sociale. Un percorso preciso per la costruzione dell’identità legata alle loro regioni.
Promotori di una gastronomia responsabile, unendo creatività e sostenibilità, ritengono la cura della natura compito di ognuno come ridare colore a quartieri rimasti inabitati, con le comunità di famiglie che dividono il raccolto maturato. O ancora come nelle case e per strada porre centinaia di alveari così da raccogliere il miele quasi quotidianamente, senza alcun pericolo perché le api indigene nel sud del Brasile nascono e vivono senza pungiglione.
Come sempre il Festival vuole essere lo strumento per un ricco e piacevole scambio culturale e così lo scorso 10 giugno presso la Residenza consolare svizzera di San Paolo, ospiti del Console Pierre Hagmann, alla presenza di Fabien Clerc, Direttore Svizzera Turismo Brasile, dei vertici di Swiss Brasile, con il sostegno di Lugano Region, UBS Brasile e Gruppo Sanpellegrino Brasile è stata presentata l’edizione 2025. Un momento relazionale importante per comunicare le peculiarità del nostro territorio elvetico, in particolare ticinese, a giornalisti e tour operator brasiliani.
Dany Stauffacher, CEO di S.Pellegrino Sapori Ticino, non nasconde il suo entusiasmo e la sua gioia nell’essere riuscito ad organizzare una edizione così particolare: «La Svizzera e il Brasile hanno delle relazioni storiche profonde. Ho scoperto che oltre 200 anni fa, una città, battezzata poi Nova Friburgo, venne fondata proprio da emigranti svizzeri. Il Brasile è il principale partner economico in America Latina ma anche nel campo scientifico della ricerca e dell’innovazione, come nel settore dell’ambiente e della sostenibilità. E ci sono anche grandi opportunità di collaborazione per poter attirare i turisti dal Brasile. E l’enogastronomia è il cuore pulsante dell’ospitalità, per questo cerco sempre di creare sinergie tra enogastronomia, hotellerie, cultura e paesaggio. L’enogastronomia è un vettore fondamentale per il nostro turismo, un driver positivo per lo sviluppo economico e la promozione del territorio. E questa edizione svilupperà con ancora maggiore forza il legame tra gastronomia e turismo. Gli chef si fermeranno sul nostro territorio più a lungo e avranno la possibilità di conoscerlo, raccontarlo e diventarne i migliori ambasciatori».
Durante la serata a San Paolo, che dal punto di vista gastronomico ha proposto una fusion brasiliana-elvetica, ad allietare gli ospiti, piacevoli brani musicali brasiliani suonati da alcuni membri della Banda dos Curumins, progetto educativo della Casa dos Curumins, l’Associazione senza scopi di lucro, fondata nel 2005 dalla coppia svizzero-brasiliana Alberto e Adriana Eisenhardt con l’obiettivo di fornire una risposta concreta a bambini e giovani relegati ai margini della società brasiliana.
Ancora una volta la gastronomia è stata e sarà la giusta piattaforma per comunicare il territorio e sviluppare ulteriormente uno scambio culturale senza confini. Appuntamento da non perdere quindi in autunno in alcune tra le più belle location ticinesi che, come sempre, con i loro chef accoglieranno gli ospiti brasiliani con grande professionalità e curiosità.