Milano si prepara ad accogliere la XXIX edizione di miart, la fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea organizzata da Fiera Milano. Dal 4 al 6 aprile 2025, con una VIP preview il 3 aprile, gli spazi di Allianz MiCo ospiteranno 179 gallerie provenienti da 31 paesi e cinque continenti, confermando il ruolo della manifestazione nel panorama fieristico globale.

Accanto alla sezione principale, Established, tornano protagoniste due sezioni curate, Emergent e Portal, che esplorano le avanguardie dell’arte contemporanea attraverso progetti di ricerca e proposte innovative.

Emergent: nuove prospettive sull’arte contemporanea

Dedicata alle pratiche sperimentali, Emergent mette in luce la nuova generazione di galleristi e artisti. Curata da Attilia Fattori Franchini, la sezione accoglie 25 gallerie, con una forte presenza internazionale e numerose prime partecipazioni.

L’accento è posto sulla ricerca e sull’innovazione: installazioni immersive, opere site-specific, performance e lavori effimeri si affiancano a pittura e fotografia. Tra i progetti in mostra, Ginny on Fredrick (Londra) con le sculture di Jack O’Brien, Franz Kaka (Toronto) con i dipinti di Jennifer Carvalho, e Lovay Fine Arts (Ginevra) con un’installazione inedita di Ligia Dias.

L’uso della tecnologia e della simulazione digitale emerge nelle opere di Nate Boyce, presentato da Ilenia (Londra), mentre il dialogo tra media differenti caratterizza gli stand di Nicoletti e TINA (Londra), che riflettono sulla liquidità concettuale attraverso le opere di Tarek Lakhrissi e Josefa Ntjam.

Portal: attraversare confini e discipline

Alla sua seconda edizione, Portal, curata da Alessio Antoniolli, propone una selezione di progetti che sfidano le categorizzazioni tradizionali dell’arte. Ispirata al tema among friends, un omaggio a Robert Rauschenberg e alla collaborazione creativa, la sezione riunisce artisti che esplorano il concetto di molteplicità e interconnessione.

Il confronto tra passato e presente emerge nelle opere di Santiago Yahuarcani, leader del popolo Uitoto in Perù, rappresentato da Crisis (Lima), e nella ricerca di Victor Fotso Nyie (P420, Bologna), che esplora le culture vernacolari africane. L’identità e la memoria collettiva sono al centro dei progetti di blaxTARLINES (APALAZZOGALLERY, Brescia) e di Julianana Matsumura e Flavia Regaldo (Coletivo Amarelo, Lisbona), mentre Lucy Otter (Galleria Franco Noero, Torino) sfida la percezione della realtà con opere che decostruiscono il concetto di autorialità.

Tra le altre proposte, Richard Saltoun Gallery (Londra, Roma, New York) esplora il rapporto tra natura ed estetica contemporanea con il lavoro di Gino Marotta, mentre Jonas Roßmeißl (Klemm’s, Berlino) indaga i concetti di identità e sfera pubblica.

Un dialogo tra presente e futuro

Le sezioni Emergent e Portal confermano il ruolo di miart come piattaforma di sperimentazione e ricerca, offrendo un panorama dell’arte contemporanea che va oltre le categorie tradizionali. Da un lato, l’attenzione alla giovane creatività e alle pratiche innovative; dall’altro, una riflessione critica sulla storia e sulla molteplicità delle narrazioni artistiche.