vincenzo vicariUn’iniziativa che va oltre la semplice celebrazione e si trasforma in un ponte tra passato e futuro, tra memoria storica e nuove prospettive accademiche. In occasione del 75° anniversario del Lions Club Lugano, la città si arricchisce di un nuovo progetto culturale che pone al centro l’eredità del fotografo Vincenzo Vicari (1911-2007). Frutto della collaborazione tra la Città di Lugano, il Lions Club Lugano e l’Università della Svizzera italiana (USI), l’evento “Vincenzo Vicari, Lugano e la moda” si apre domenica 7 settembre a Villa Ciani con una mostra fotografica e una serie di incontri pubblici.

Il cuore dell’iniziativa è la valorizzazione del vastissimo fondo fotografico di Vincenzo Vicari, un patrimonio di oltre 200.000 immagini che documentano in modo unico lo sviluppo sociale, culturale ed economico del territorio luganese nel corso del Novecento. Custodito presso l’archivio storico della Città di Lugano, questo corpus visivo rappresenta un’inestimabile risorsa per comprendere l’evoluzione di un’epoca.

vincenzo vicariUn viaggio nella moda luganese attraverso l’obiettivo di Vicari

La mostra fotografica “Vincenzo Vicari. Lugano e la moda” ripercorre il rapporto tra la città e le tendenze del secolo scorso, dalle industrie tessili alle sartorie artigianali, fino all’influenza delle grandi maison parigine. L’esposizione mette in luce come l’eleganza e la raffinatezza trovassero casa in negozi storici come Fumagalli, Pellicceria Andina e Riva-Pinchetti. Le foto di Vincenzo Vicari catturano non solo gli abiti, ma l’atmosfera di un’epoca in cui la moda ticinese reinterpretava le tendenze internazionali con sobrietà e stile. Non mancano scatti dedicati a figure di spicco come Edmondo Patuzzo ed Elsa Barberis, stilisti che portarono l’eleganza luganese oltre i confini cantonali.

“Le foto di Vincenzo Vicari ci aiutano a comprendere Lugano, la moda e la comunicazione visiva in un modo unico e affascinante,” ha dichiarato il professor Lorenzo Cantoni, direttore del master in Digital Fashion Communication dell’USI, sottolineando l’importanza di questo patrimonio come chiave di lettura della cultura locale. La selezione e l’allestimento della mostra sono stati curati da Laura Marchiori, studentessa del master, in collaborazione con la Divisione cultura della Città di Lugano.

Una borsa di studio per il futuro della ricerca

L’evento segna anche un passo decisivo nel promuovere la ricerca e la formazione dei giovani. Viene infatti istituita la nuova “Borsa di studio Lions Club Lugano – Vincenzo Vicari”, destinata agli studenti della Facoltà di Comunicazione, cultura e società dell’USI. Questa iniziativa permetterà ai futuri ricercatori di approfondire l’opera di Vincenzo Vicari e il contesto storico in cui si è sviluppata. Il finanziamento della borsa avverrà anche attraverso la vendita di stampe fotografiche selezionate dal fondo.

vincenzo vicari“Questa collaborazione rappresenta un ulteriore passo in avanti della Città di Lugano nella valorizzazione del proprio patrimonio visivo,” ha affermato Roberto Badaracco, Vicesindaco e Capo dicastero Cultura, sport ed eventi. “Con iniziative come questa, promuoviamo non solo la memoria storica della nostra città, ma sosteniamo anche la formazione dei giovani e il dialogo tra istituzioni.” Alessandro Simoneschi, Presidente del Lions Club Lugano, ha aggiunto che l’iniziativa rispecchia il motto dell’anno lionistico “Think global – Act local”, unendo l’azione locale alla responsabilità globale.

Dalle sale di Villa Ciani alle aule dell’USI

Dopo l’inaugurazione a Villa Ciani, la mostra proseguirà il suo percorso all’Università della Svizzera italiana, nel Palazzo rosso del Campus Ovest. L’esposizione sarà accessibile al pubblico dal 15 settembre al 3 ottobre 2025, dal lunedì al venerdì, dalle 8:30 alle 19:00, offrendo a studenti e cittadini l’opportunità di immergersi nell’eredità di Vincenzo Vicari. L’evento inaugurale, in programma domenica 7 settembre a Villa Ciani, vedrà la partecipazione di figure istituzionali e accademiche, tra cui Roberto Badaracco e Maura Campello Vicari, figlia del fotografo, oltre alla proiezione del docu-film RSI “Boutique Patuzzo”.

Il progetto, sostenuto da Banca Raiffeisen di Lugano e l’Agenzia generale di Lugano della Mobiliare, si candida a diventare un appuntamento di riferimento per la promozione del patrimonio visivo luganese, trasformando la memoria in un motore per la ricerca e la cultura del futuro. Ulteriori dettagli sull’evento sono disponibili al link.