Da sempre sinonimo di novità e avanguardia, Londra si presenta ai primi posti in tema di ristorazione e food in generale. Nella sua armonia di tradizioni ed etnie diverse l’una dall’altra, è una metropoli in grado di soddisfare ogni richiesta culinaria, dalla tradizionale fino alla gastronomia più innovativa, in centro o lungo il Tamigi.

Lasciandoci la cattedrale di St. Paul alle spalle, attraversiamo il Millennium Bridge per scoprire un’altra città. Bankside è la Londra di Shakespeare, ma non solo. Con le case basse, le strade senza traffico, questo luogo era sino a poco tempo fa un segreto da veri londinesi. Niente ansia da shopping e turisti affannati. Oggi è la nuova zona trendy, con l’ampliamento della Tate Modern, non più solo un contenitore d’arte, ma una piattaforma per incontri con spazi espositivi, una terrazza con vista a 360°, un bar, un ristorante e vari negozi sino al grattacielo più alto d’Europa, The Shard, la scheggia in vetro firmata da Renzo Piano. Questa è anche la Londra dei mercati; uno spuntino si può cercare tra i banchi del vicino Maltby Street Market, aperto il sabato e la domenica fino alle 16. In alternativa si può sempre tornare al più celebre Borough Market, un tempo l’unico pretesto per spingersi a Bankside, un regno dello street food dove ordinare ostriche giganti di Scozia e paella, tappa irrinunciabile nel percorso di un foodie in giro per Londra. Oltre a prodotti freschi da ogni parte del mondo, ci sono molti stand gastronomici dove ci si può fermare a mangiare qualcosa. La storia del mercato risale al tempo dei Romani, che avevano scelto proprio quest’area per costruire un porto, mentre a nord del fiume avevano stabilito il Cardo e il Decumano e il cuore della città classica. Sono passati più di duemila anni e quest’area è ancora un mercato tra i più vivaci e appassionanti. La suggestiva struttura architettonica vittoriana, addossata sotto i binari del treno, accoglie una settantina di banchi che mescolano le più caratteristiche specialità della cucina britannica con i piatti tipici delle cucine etniche documentate sul territorio londinese. La vocazione food di questa zona nasce proprio dalla prossimità con il Tamigi e i suoi trasporti alimentari. Borough Market ha condotto il gioco per secoli, fin quando Londra non si è accorta che la sponda sud del fiume poteva essere una risorsa urbana ed economica fondamentale. Allora South Bank è diventata un riferimento per le passeggiate, il tempo libero e, ovviamente, la spesa al mercato. Il venerdì pomeriggio la meta d’obbligo è Flat Iron Square, la nuova piazza food di Bankside. La food hall si distende sotto il viadotto della ferrovia di London Bridge che collega due slarghi urbani: di là Union Square, di qua il grande vuoto sul retro del vecchio teatro The Bunker, con la Menier Chocolate Factory. Rinascono così 7 archi ferroviari, con 17 diversi tipi di ristoranti e punti ristoro, tutti gestiti da piccole imprese indipendenti.

Per ristoranti gourmet e scenari fantastici The Shard è irrinunciabile: Aqua Shard, 31mo piano; Oblix, 32mo; Hutong, 33mo; Ting, 35mo; Gong, 52mo. Al Ting si può gustare cucina cinese di altissimo livello, in particolare le specialità della Cina del Nord, in un mix perfetto tra cucina asiatica, rivisitazioni europee e mercato locale, grazie proprio al vicino Borough Market. Si va anche per il tè, o per la prima colazione, per iniziare la giornata in modo esclusivo, con tutta Londra che si offre allo sguardo: dalla cattedrale di St. Paul fin giù ai grattacieli di Canary Wharf, un panorama da far girar la testa.

Per ammirare invece l’eleganza e la leggerezza della struttura di Renzo Piano, sulla riva opposta c’è lo Sky Garden con un’altra vista mozzafiato a 360° e con i giardini pensili più alti di Londra, al 35mo piano del 20 Fenchurch Street, il grattacielo della City conosciuto anche come Walkie-Talkie per la sua forma più stretta alla base e più larga in cima. Qui, come in una serra, si può mangiare a qualsiasi ora del giorno godendosi il panorama: muffin, cupcakes, torte, thè e caffè, porridge, macedonia o prenotare alla Darwin Brasserie, al 36mo piano: una sala ristorante-veranda sotto il duomo di vetro. Un tuffo in una atmosfera davvero particolare da non perdere!

Spostandoci verso il centro a Fitzrovia, per un assaggio di America Latina un’ottima proposta è il ristorante peruviano Pisqu, miglior ristorante 2019, con tradizionale ceviche con patate dolci, lime, coriandolo, latte di tigre e mais Inca, e Lomo Saltado, bistecche di manzo saltate alla fiamma, servite con cipolla rossa, riso e patatine.

Per tornare ai gusti orientali, un must di Londra, in una via secondaria sempre di Fitzrovia si nasconde il primo ristorante cinese della Gran Bretagna con una stella Michelin, Hakkasan. Da provare il merluzzo con champagne e miele o i dim sum proposti il sabato a partire da mezzogiorno.  Dello stesso gruppo, il Yauatcha, teahouse Dim Sum a Soho: una reinterpretazione moderna della tradizionale casa da tè cantonese con un’eccezionale gamma di infusi cinesi, taiwanesi e indiani. Dimenticate le classiche e ricorrenti atmosfere dei ristoranti cinesi: qui è tutto ultra moderno. Considerato speciale anche per la sua alta pasticceria, dal 2004 la sua fama continua ancora oggi e deriva soprattutto dai dim sum di capesante e aragoste!

Al numero 9 di Conduit Street c’è invece una porta molto particolare. Dall’esterno solo buio. Una tenda cela la sorpresa. Per terra il disegno per il gioco della campana è il benvenuto per l’avvio di un’esperienza ludica: 1,2,3 salti e poi si è dentro. Difficile da raccontare il ristorante Sketch data l’assenza di qualcosa di anche lontanamente simile. Questa elegante location di Mayfair serve colazione, brunch, pranzo, afternoon tea, cena e cocktail in diversi ambienti, tutti con un proprio stile che sprizza una creatività che ricorda un museo d’arte contemporanea.

Non si tratta solo di un ristorante, ma anche e soprattutto di una galleria d’arte. Ricavato in un palazzo del 1779 – sede in precedenza del Royal Institute of British Architects e più tardi quartier generale di Christian Dior – distribuito su due piani, è un catalogo di stili e tonalità di colori che va dall’Art Deco all’etnico, dal gotico al neo barocco, dal bianco al rosso, al marrone per finire con il rosa. Ci si perde in un labirinto di ambienti diversi: c’è la sala lounge Parlour, il bar e dining room Glade, d’ispirazione Sixties, la Gallery che è brasserie, c’è anche una saletta privata, l’East Bar e infine la Lecture Room, in stile vecchio club inglese, il regno della cucina dello chef francese Pierre Gragnaire, che con l’ultima guida Michelin è diventato uno dei cinque ristoranti nel Regno Unito a ricevere le terza ambitissima stella grazie alla filosofia del connubio di aromi, sapori, consistenze e ingredienti molto diversi tra loro. L’ispirazione è di scuola tipicamente francese ma non mancano le contaminazioni internazionali. Una cucina ambiziosa ed elaborata, sia nell’idea che nell’esecuzione.

Sketch non è certo una novità a Londra, ma è uno di quegli indirizzi che non si possono perdere, perché in continuo divenire! Anche un salto al bagno è quasi obbligatorio: per non smentire l’originalità, le toilette sono a forma di uovo! Non preoccupatevi, il personale di sala è ormai abituato alle continue richieste.

Londra è anche una delle città più vegan che ci siano. Da segnalare il Brodway Vegan Market a London Fiels e il Farmacy, il ristorante di Camilla Fayed, erede della dinastia ex proprietaria di Harrod’s. Posto ideale per i vegetariani e, in generale, per tutti gli amanti della natura, in questo ristorante nel cuore di Notting Hill, tutto, dal menù, in particolare con il Macro Bowl con quinoa, avocado, alghe, crauti, verdure al vapore di stagione, patate dolci e l’accompagnamento di una salsa allo zenzero, all’interior, è pensato in nome della sostenibilità. I piatti sono al 100% biologici, mentre gli interni sono arredati con legno non trattato, tessuti naturali e tanti pezzi di recupero. Il nome? In perfetta sintonia con il concept del locale, viene dalla parola farm che significa azienda agricola.

Un prodotto che fra tutti fa particolarmente gola, soprattutto ai giovani, oggi è l’avocado. A Londra non poteva mancare il primo ristorante la cui cucina è interamente ispirata al frutto.  Ogni piatto dell’Avobar, a Covent Garden, è un’esplosione di sapori particolarissimi, oltre ad essere un piacere per gli occhi grazie all’abbinamento di colori vivaci. Ma non è finita qui. All’interno di questo melting pot che è Londra, c’è tanto altro da scoprire e gustare!