La crescita è stata tale che per farvi fronte, leshop.ch, digitec.ch, galaxus.ch, melectronics.ch, doitgarden.ch ed exlibris.ch. e le altre aziende del gruppo che operano in questo settore «hanno dovuto in brevissimo tempo organizzare nuovi centri di distribuzione e assumere diverse centinaia di nuovi collaboratori». Durante il lockdown la Cooperativa Migros Ticino, spiega il suo direttore Lorenzo Emma, in collaborazione con la Fondazione Pro Senectute Ticino e Moesano, ha lanciato AMIGOS, «un progetto di consegna a domicilio di generi alimentari basato sul volontariato, destinato alle fasce di popolazione considerate a rischio e successivamente, con l’azienda Smood, una piattaforma per l’acquisto online aperto a tutti, che affianca quello di LeShop ma con la differenza che la merce proviene dal supermercato più vicino e quindi recapitata in meno di un’ora».

Sul futuro Emma concorda coi suoi colleghi: l’online sarà importantissimo ma non soppianterà i negozi fisici: «Le esigenze dei consumatori sono diverse a seconda della situazione e fino a pochi anni fa si poteva rispondere con negozi di vario formato (centri commerciali, supermercati, negozietti di quartiere, shop in centro città, vicino alle fermate dei trasporti pubblici o stazioni di benzina. Ora vi è la crescente richiesta di poter fare acquisti senza uscire da casa, a qualsiasi ora o giorno della settimana. Il commercio online è in crescita, diventerà importante ma sostituirà in parte ma non completamente i negozi. Bisogna infatti considerare che non si va nei negozi solo per acquistare ma anche per il piacere, in cerca di ispirazione e incontrare gente e anche perché molte cose si comperano solo dopo averle viste e toccate con mano».

Migros era pronta da anni a far fronte a una pandemia e dai mesi scorsi ha tratto importanti lezioni, si sente dunque pronta ad affrontare un eventuale secondo periodo di lockdown, pur ovviamente augurandosi che non sia necessario. E sul ritorno dei ticinesi ad acquistare in Italia, ancora una volta Emma concorda con gli altri interlocutori: niente fuga di massa, la gente si è accorta di come «facendo attenzione a dove e a cosa si acquista, la spesa in Ticino non è più cara che oltre frontiera, che il servizio e la qualità nei nostri punti di vendita sono di alto livello», riducendo le spese di trasferta e i consumi.

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