Grazie ai ristoranti FEDERALE 1855 e META, nel centro di Lugano si respira un’aria nuova. Un edificio simbolo della città, inconfondibile immagine con le sue tre arcate aperte sui portici, le decorazioni e l’insegna che, ancora nella sua forma originaria, spicca in facciata, torna ad aprire i battenti dopo lunghi e impegnativi lavori di ristrutturazione. È lo storico Caffè Federale risalente probabilmente ai primi vent’anni dell’Ottocento, e comunque al più tardi verso il 1840. Di sicuro c’è una data accertata che lo porta ad essere la più antica e tradizionale insegna di caffetteria della piazza: 1855, come oggi viene orgogliosamente riportato nel logo del nuovo ristorante FEDERALE 1855 .
Nei suoi 130 anni di storia, compiuti proprio in occasione della sua riapertura, il locale ha conosciuto passaggi di proprietà, varie ristrutturazioni e cambi di gestione e di indirizzo della propria cucina, tuttavia conservando sempre la prerogativa e il vantaggio della sua straordinaria ubicazione, proprio al centro della piazza più centrale della città. Cuore per eccellenza della storia e della cultura luganese, luogo in cui simboli, tradizioni e abitudini convivono quotidianamente in forma armonica e dove scorre la vita collettiva, ci si incontra, ci si ritrova, si condividono convivialità e socialità.
L’attuale totale intervento di rifacimento e riqualificazione è stato compiuto nella convinzione che salvaguardare al meglio un edificio storico è importante, perché fa parte dell’incessante sviluppo che sin dalle origini va a formare la storia, costruita epoca dopo epoca su quella precedente, in un continuo processo evolutivo.
«Il progetto – spiega l’architetto Stefano Tibiletti – è stato guidato dal desiderio di restituire nuova vita ad un luogo iconico di Lugano, mantenendone la memoria e, al contempo, introducendo funzioni contemporanee legate alla ristorazione. I criteri principali hanno puntato sull’equilibrio tra conservazione e trasformazione: da un lato il rispetto per le tracce del passato, dall’altro la necessità di aggiornare l’edificio a standard funzionali e tecnologici attuali. Ne è scaturito un intervento capace di esaltare la stratificazione storica del Caffè Federale, trasformandolo in un luogo nuovamente vitale e centrale per la città».
L’edificio ospita due ristoranti che, pur nella differenziazione degli ambienti, si impongono entrambi per stile e raffinatezza e per la presenza di arredi di alta gamma appositamente realizzati. Il FEDERALE 1855, con tavoli all’esterno, al piano terra e al primo piano si ispira ad un design elegante ma al tempo stesso pratico e funzionale, in grado di interpretare le attese di una clientela diversificata e le esistenze di una cucina pratica e contemporanea. Le sale interne del META, al secondo piano, sono arredate in modo da creare un ambiente caldo e familiare che richiama alla memoria un tipico salotto luganese, generando una sensazione di accogliente benessere che invita ad una convivialità intima e riservata.
Alla guida dell’intero progetto gastronomico relativo al Federale 1855 e al META c’è lo Chef Arturo Fragnito, la cui cucina parte da una accettazione dei principi della cucina mediterranea, nel senso di un utilizzo esclusivo di prodotti freschi e genuini e di una grande semplicità delle cotture e delle preparazioni. Su questo presupposti si innestano poi influenze derivanti da soggiorni all’estero dove lo chef ha avuto modo di approcciarsi al meglio della gastronomia internazionale.
«Il FEDERALE 1855 – ci dice Arturo Fragnito – ha una proposta semplice e genuina, pensata per essere accogliente e alla portata di tutti. Il menu è incentrato sulla tradizione mediterranea, con piatti che parlano di casa e di stagionalità, senza dimenticare qualche proposta legata alla cucina locale. A completare l’offerta c’è poi la pizzeria, con impasti leggeri e ingredienti di qualità, Per quanto riguarda invece la nuova filosofia del META essa non è una rivoluzione ma una maturazione. Una visione condivisa, che ha messo radici e ora guarda lontano. Ho voluto costruire il Menu Degustazione attorno a due pilastri: il viaggio e le origini. Il viaggio racconta il mio percorso umano e professionale, i luoghi e le persone che mi hanno segnato. Le origini sono il nostro ancoraggio: il legame con la terra, con la tradizione, con ciò che ci ha formati. Il mio desiderio è che chi si siede a tavola possa sentire questo racconto e ritrovare, in ogni piatto, un frammento di strada e di memoria».
A ideare, sostenere e dirigere questo articolato progetto di ristorazione c’è naturalmente Mario Mantegazza che corona in tal modo un percorso avviato nel 2009 quando iniziò a dedicarsi alla ristorazione in origine prevalentemente rivolta ai residenti del palazzo e agli ospiti della hall commercial. «In questi 16 anni – racconta Mario Mantegazza – abbiamo vissuto una bella avventura, nel corso della quale è stato progressivamente messo a fuoco il nostro progetto di ristorazione. Siamo riusciti a dare vita ad una cucina sana e genuina che interpreta le tendenze del gusto contemporaneo, aperta a suggestioni provenienti da esperienze culinarie internazionali. E questo sforzo è stato riconosciuto e premiato da importanti guide gastronomiche come Gault&Millau e 50 Top Italy, fino all’ottenimento della Stella Michelin che ha segnato il coronamento di un percorso di costante miglioramento fortemente voluto e perseguito da tutto il team. Ora, i nuovi spazi del META, moderni, funzionali e perfettamente attrezzati, consentono di puntare a traguardi sempre più ambiziosi».
Per gestire i nuovi ristoranti è stata costituita la società il gruppo MarMant che, sotto la “m” simbolo di tutte le attività nel settore della ristorazione, raccoglierà l’eredità del META e a cui faranno capo i diversi aspetti finanziari, gestionali e operativi legati al Bistrot di Palazzo Mantegazza, al FEDERALE 1855 e al ristorante META di Piazza della Riforma. A guidare questa impresa saranno forze giovani e dinamiche: Evelyn Mantegazza ha il ruolo di gerente, a Chiara Mantegazza fanno capo tutte le attività di marketing e comunicazione, mentre Marco Rossi, sarà il direttore.
Guardando al futuro e alle prospettive di crescita nell’ambito della ristorazione luganese, Mario Mantegazza non ha dubbi: «Con l’apertura del FEDERALE 1855 e del ristorante META sono convinto di poter dare un contributo alla crescita di nuova cultura dell’ospitalità, verso un modo più appagante di vivere gli spazi della città, guardando all’innovazione e al futuro, ma senza mai dimenticare le nostre tradizioni e i nostri valori. L’obiettivo è che essa sia sempre più animata, vissuta dai luganesi e dagli ospiti provenienti da tutto il mondo, valorizzata e rispettata come merita per la sua lunga stria. In una Piazza della Riforma sempre più viva e accogliente vogliamo regalare ai nostri concittadini e ai turisti quel gusto per la bellezza delle cose piccole che in realtà conservano un grandissimo valore. Sono certo che i luganesi non faranno mancare il loro appoggio a chi, operando nel pubblico e nel privato, avrà il coraggio e la passione per realizzare questo grande sogno».
La stella continua a brillare
L’edizione 2026 della prestigiosa Guida Michelin ha confermato al ristorante META la sua stella rafforzando il ruolo del Ticino nella mappa dell’alta cucina svizzera
Le trasformazioni intervenute nel corso dell’ultimo anno con il cambio di chef e il trasferimento nel cuore di Piazza Riforma non hanno modificato la valutazione dei giudici gastronomici Michelin che hanno deciso di confermare l’ambito riconoscimento.
La scelta è arrivata da Losanna, dove la Guida Michelin Svizzera 2026 è stata presentata all’EHL Hospitality Business School. Un evento che ha che ha premiato la volontà del META di evolversi senza perdere la sua identità. La nuova squadra, con alla guida lo Chef Arturo Fragnito, ha saputo traghettare il progetto verso una nuova fase, conservando lo spirito di ricerca e i livelli di qualità raggiunti nel corso degli anni precedenti.
In un Cantone che da anni si distingue per l’alta concentrazione di ristoranti stellati, è la conferma di una visione. Un segnale che il territorio può crescere mantenendo la propria autenticità, con una cucina che sa dialogare con l’innovazione senza perdere il legame con le radici.
«Abbiamo accolto questa notizia con grande soddisfazione – dichiara lo Chef Arturo Fragnito – con la consapevolezza che la strada imboccata, seppure ancora lunga e non priva di ostacoli, sia quella giusta. Nei mesi scorsi abbiamo lavorato molto per creare e amalgamare al meglio la nostra brigata di cucina e ciò che da subito ho chiesto a tutti i ragazzi è stato coraggio, semplicità e fiducia nelle proprie capacità, ma anche tanta voglia di aiutarsi e sostenersi l’un l’altro. Ora questo spirito di gruppo ha ricevuto un ulteriore importante incoraggiamento e, se possibile, siamo ancor più motivati a proseguire lungo il nostro percorso tra tradizione e sperimentazione, dove la passione per la cucina fonde quelle doti di creatività, misura e precisione che la Guida Michelin ha voluto riconoscerci».
FEDERALE 1855 e Ristorante META aprono in Piazza della Riforma



