Da dove nasce la tua passione per la moda?

«La mia passione nasce fin da piccola. Mia madre aveva una sua linea di abiti da sera, mia nonna dipingeva e la mia bisnonna ricamava. Sono sempre stata influenzata dal mondo creativo e dal bello grazie anche a mio nonno, grande collezionista d’arte classica. A sei anni ho chiesto come regalo alla classe delle elementari la macchina da cucire che ancora conservo».

Un mondo fatto di dettaglio, tessuti e materiali unici e pregiati. Quanta ricerca c’è dietro alla creazione di un abito?

«Tantissima, la mia vita è una continua ricerca verso la bellezza e l’armonia; mi lascio attraversare dal bello, che sia una poesia, un quadro classico, la venatura di una foglia in trasparenza, un tramonto. Credo fortemente nei valori del made in Italy e delle capacità creative del mio territorio e amo scoprire materiali meravigliosi come fili d’oro 24 carati o pietre preziose e semi-preziose per ricamare, o pizzi che possono essere considerati veri pezzi unici ricchi di storia e sensibilità artistica. La creazione di un abito come nuovo modello nasce molto di getto: appena vedo un pizzo o un ricamo che mi colpisce e va dritto al mio cuore lo scelgo e vedo già quello che sarà, istintivamente direi. Se la creazione è per una cliente specifica invece c’è una ricerca “più razionale” da tutti i punti di vista: essendo creata totalmente sui desideri della singola donna, sui suoi gusti, esigenze e misure, andiamo a capire come scomporre l’abito che poi deve diventare come una seconda pelle, valorizzando i punti migliori e nascondendo alcune imperfezioni (che comunque ci rendono sempre bellissime e uniche). Il denominatore comune? Armonia, bellezza e qualità!».

Cosa non vedremo mai in una tua creazione

«Non si vedrà mai la “non-armonia” e una donna “indossata da un abito”, come si vedono in molti brand di lusso che, pur di far parlare di sé, trattano la femminilità come un appendino. Piuttosto si vedrà sempre che l’abito viene indossato da una donna valorizzandola al massimo, in ogni suo desiderio ed esigenza».

Quanto è importante per te l’idea dell’unicità di ogni donna?

«È fondamentale. Sono onorata d’essere stata per quasi due anni in un noto negozio a Lugano d’altissimo livello, ma non avevo il rapporto diretto con la cliente, in prima battuta almeno. Ho quindi deciso di intraprendere una relazione personale con le mie clienti, in modo da conoscerle personalmente e comprendere i loro desideri; in questo modo posso modulare me stessa e il mio team di Première, sarte, modelliste, ricamatrici e pittrici per dare vita a una creazione unica che le rispecchi. Poi ogni volta mi affeziono e creo dei legami meravigliosi e duraturi nel corso del tempo. Alcune clienti molto spesso, conoscendo ogni loro desiderio in fatto di moda, mi dicono di creare qualcosa di nuovo perché “già so cosa vogliono”.  Per me non è un lavoro ma una passione dove l’empatia e la fiducia sono fondamentali».

Un percorso di prime volte: il primo abito, la prima macchina da cucire. Come vedi la tua evoluzione in futuro?

«Sicuramente in questo settore. È una passione nata fin da piccola che, con perseveranza e determinazione, ho portato avanti. In Italia mi sto concentrando quasi totalmente sul mondo degli abiti sartoriali d’alto livello da sposa; prevalentemente in Svizzera e a Montecarlo, invece, sia sul segmento sposa, sia sull’Alta Moda, andando con il mio team a casa delle clienti per le prove e mantenendo ovviamente un altissimo livello di riservatezza. In futuro vorrei viaggiare di più in modo da poter realizzare pezzi unici per clienti su Londra, Mosca e Dubai…magari organizzando dei privati Trunk Show di nicchia tra gruppi di amiche. Ovviamente è un sogno e tengo i piedi ben per terra, però passo dopo passo sono sicura che lo raggiungerò. Ci tengo molto a garantire a ogni mia cliente tutta l’attenzione per accompagnarla in questo bellissimo mondo e ogni anno le mie creazioni sono a numero chiuso: per questo sto lavorando a un progetto molto ambizioso legato al mondo degli avatar».

Non solo abiti da sposa, ma anche cerimonia ed alta moda. Giusto?

«Esatto, nasco come mondo dall’Alta Moda. Il mio primo abito infatti l’ho sognato e realizzato ormai 10 anni fa, quando ne avevo 15. Da allora mi si è aperto un mondo meraviglioso che mi ha spinto a registrare il marchio negli Emirati, in Europa e Russia. Dal primo abito molte amiche e conoscenti richiedevano le mie creazioni perché desideravano avere un abito unico e che non avesse nessun’altra. Poi a 19 anni è arrivata la prima sposa e me ne sono innamorata».

Hanno parlato di te importanti quotidiani, tv nazionali, hai come clienti nomi famosi: cosa provi? Traguardi importanti per la tua giovane età!

«L’ultimo è stato pubblicato proprio pochissimo tempo fa su Sposi Magazine, una rinomata rivista di settore di fama internazionale. Non mi aspettavo questa risonanza! Le mie creazioni sono un’estensione di me, in cui metto tutto il mio cuore e anche la mia anima: per questo ho deciso di non avere un ufficio stampa ma di credere nelle persone e raccontare il mio mondo. Il Giornale, Tg2 storie, Arabia Wedding, Fashion Tv e molti altri hanno deciso di far entrare nel mio Atelier i loro lettori e spettatori. Ne sono estremamente onorata e fra poco si aggiungerà anche Elle Spose! Ancora non riesco a crederci. Ho anche diverse clienti famose ma per un discorso di riservatezza non posso divulgare i nomi. Quando ho voluto seguire questo mio sogno i miei genitori mi hanno detto “ti mettiamo a disposizione commercialista e avvocato e se ci credi vai per la tua strada”. Li ringrazio di cuore per questa grande libertà e responsabilità che mi hanno dato, grazie a loro ho avuto la possibilità di aver fatto della mia vita il mio sogno. Vedremo cosa mi riserva il futuro».