La tendenza è quella di proporre idee che coniugano la vita indoor con quella outdoor. I tempi recenti hanno cambiato la percezione del lavoro, del muoversi e quindi anche del vestirsi. Ecco allora che i capi diventano decisamente più comodi, rilassati, senza costruzioni troppo accentuate.

La vita dell’uomo si unisce con il suo spirito di adattamento; questa narrazione è ben presente nel percorso compiuto da Alessandro Sartori per Zegna: il (re)set, che denomina anche la collezione, appena iniziato crea un movimento fluido che fonde pubblico e privato e i relativi spazi in cui relax, vita privata e lavoro confluiscono spesso in un’unica attività e in una estetica univoca. Le forme sono fluide, confortevoli e versatili. Soluzioni che prendono spunto dai codici dell’abbigliamento da casa: i colli a scialle, la disinvoltura delle pantofole in jersey cucite a mano, per un nuovo concetto di formale.

 “What is normal today?” è la domanda che si è posta Silvia Venutini Fendi. Ecco dunque proposte soluzioni anti-convenzionali dove i colori, anche molto accesi, sono protagonisti indiscussi. Tendenze che si mescolano, per una libertà che permette di esprimere al meglio ogni singolo gusto personale: giacche ampie, cappotti-vestaglia in lana e stretti da cinture in vita, creazioni versatili e reversibili.

Anche per il brand Numero 00 un viaggio sensoriale prende forma e si concretizza con una capsule collection tecnica, nella quale i tessuti di pile forniscono i mezzi necessari per esplorare attraverso le avversità e le difficoltà (sia climatiche che sociali) la ricerca della luce e della serenità.

“Necessitiamo di colore!” è il motto per Etro: qui un senso di libertà imperversa nella collezione, in cui le regole imposte vengono rotte per creare un nuovo vocabolario, fresco e immediato, di pezzi iconici da mixare con una certa dose di spensierata sfrontatezza. Le barriere tra il giorno e la sera cadono, mentre funzione ed estetica si fondono.

Canali si immerge nell’atmosfera degli anni ’70: la moda, figlia del gusto psichedelico e ribelle, incarna lo spirito di “sperimentazione” con cui si guarda al futuro, alla ricerca dell’affermazione di sé e della libertà nelle scelte estetiche. Una libertà che, fedele allo spirito anticonformista del periodo, mescola stili e culture diverse, creando un insieme di tratti distintivi che sono ancora fonte di ispirazione dopo mezzo secolo.

La moda donna trova ampio risalto nella la collezione di Laura Biagiotti che tesse un dialogo tra moda, arte, danza, architettura e cinema. Appaiono immediatamente le donne della città, che indossano abiti di maglia in cashmere riciclato, cappotti double, gonne godet, blazer senza il rever. L’iconica borsa monogram, con il manico che riproduce il logo LB, racconta nuovi stili di vita e viene declinata in forme mini da portare a tracolla per l’essenziale e più capienti per contenere nuove avventure.

Cuoio di Toscana, famoso marchio di moda, entra nel womenswear dalla porta principale; Il nuovo progetto del brand si avvale del noto stylist ed artista Simone Guidarelli nel ruolo di direttore creativo della collaborazione, che ha disegnato per il brand Made in Tuscany, una selezione esclusiva di capi, calzature e accessori cool, dedicati ad altrettante blasonate eroine della storia d’Italia. Il brand è parte del consorzio ad esso legato: una concezione di moda sostenibile a 360 gradi. Il decalogo green del Consorzio che impegna tutta la filiera italiana del cuoio verso le soluzioni rigenerative naturali e verso la circolarità per un modello no-sprechi. Sette aziende associate al Consorzio, trasformano uno scarto dell’industria alimentare altrimenti destinato allo smaltimento, in un materiale di qualità, eccellenza simbolo di alto artigianato Made in Italy.