Il Fit Festival di Lugano si conferma punto di riferimento della scena contemporanea svizzera e internazionale. L’edizione 2025 non sarà solo un appuntamento con la creazione artistica più audace, ma anche un momento di celebrazione: l’Ufficio federale della cultura ha assegnato infatti al Fit il Premio svizzero delle arti sceniche 2025, riconoscendo il coraggio delle sue scelte e la capacità di resistenza di una rassegna che da 34 anni porta in Ticino linguaggi teatrali e performativi di frontiera.
La premiazione avverrà il 10 ottobre al Teatro Equilibre di Friburgo, dove sarà letta la Laudatio dedicata al festival. “È un riconoscimento che ci rende immensamente felici – commenta la direzione del Fit – perché premia il nostro impegno nel mantenere uno spazio radicale e aperto al confronto con il reale”.
A Lugano, un cartellone di 10 giorni con 11 Paesi rappresentati
Dal 3 al 12 ottobre 2025, Lugano ospiterà 10 giorni di programmazione, con 29 repliche, 7 talk, progetti speciali come Keep FIT with Radio, il Biglietto sospeso, il tandem intergenerazionale Restez FIT! e il nuovo percorso triennale Sentieri selvaggi, dedicato ai giovani.
Il cartellone riunisce artisti provenienti da 11 Paesi – dall’Afghanistan alla Costa d’Avorio, dal Giappone ai Paesi Bassi – con una proposta che spazia dalla riflessione politica alla memoria storica, fino a nuove forme di espressione corporea e musicale
Tra le produzioni più attese spiccano:
-
inVENIR MENO della ticinese Francesca Sproccati, che apre il festival interrogandosi sul significato di “resistenza”;
-
El pacto del olvido dello spagnolo Sergi Casero Nieto, dedicato all’oblio della memoria franchista;
-
il Dittico della Bufferà di Carmelo Rifici, con rilettura di Čechov alla luce della Russia contemporanea;
-
Non-Aligned Newsreels di Mila Turajlić, viaggio negli archivi dimenticati della ex-Jugoslavia;
-
Asteroide di Marco D’Agostin, omaggio ironico al musical e alla resilienza dell’arte;
-
Épique! di Nadia Beugré, esplorazione delle radici familiari e femminili ivoriane;
-
la prima assoluta di Fata Morgana di Tamara Gvozdenovic, ambientata nell’energia di un club;
-
One’s own room inside Kabul, progetto che dà voce alle donne afghane costrette all’isolamento dai talebani;
-
Magda Toffler or an essay on silence di Boris Nikitin, un affondo nella memoria ebraica rimossa;
-
e Three Time Left is Right di Julian Hetzel, riflessione sulle polarizzazioni delle democrazie contemporanee.
Fit Festival: spazi di libertà, nuove generazioni e nuove professioni
Il festival conferma anche il suo carattere inclusivo con Zona Franca, luogo “neutro” aperto a musica, laboratori e incontri informali, e con la sezione Young & Kids, che propone spettacoli pensati per bambini e adolescenti.
Il futuro del Fit passa anche dalla formazione: il progetto Fit for the Future, sostenuto da Pro Helvetia e Migros Percento culturale, inserisce nuove figure professionali nel team curatoriale, sperimentando un modello innovativo di apprendistato sul campo.