Il Kunstmuseum Basel si prepara ad accogliere due esposizioni di grande rilievo nel 2025, offrendo agli appassionati d’arte un’occasione unica per esplorare il lato meno noto della pittura e della scultura. Dal 1° febbraio 2025 al 4 gennaio 2026, Verso. Histoires d’envers inviterà il pubblico a scoprire i segreti nascosti dietro le opere d’arte dal XIV al XVIII secolo. A partire dal 29 marzo fino al 10 agosto 2025, invece, Medardo Rosso. L’invention de la sculpture moderne proporrà una retrospettiva sull’artista italo-francese, pioniere della scultura moderna.

Verso: al Kunstmuseum, l’altra faccia della pittura

A cura di Bodo Brinkmann, Verso è un’esposizione che porta lo spettatore oltre la superficie pittorica, rivelando l’aspetto meno conosciuto delle opere d’arte: il loro retro. Normalmente invisibile ai visitatori dei musei, il retro dei dipinti racconta storie inedite, mostrando iscrizioni, marchi di provenienza, sigilli di collezionisti e persino dipinti nascosti.

Attraverso un’accurata selezione di opere di artisti come Hans Baldung Grien, Lucas Cranach il Vecchio e Konrad Witz, la mostra esplora l’evoluzione delle tele e dei supporti pittorici nel corso dei secoli. Tra gli esempi più affascinanti si trovano i retabli a sportelli, pensati per essere aperti o chiusi a seconda del periodo liturgico, e i pannelli dipinti su entrambi i lati, come quello realizzato da Ambrosius e Hans Holbein il Giovane.

L’obiettivo della mostra è offrire una prospettiva inedita sulla storia dell’arte, analizzando il percorso delle opere prima che raggiungessero le collezioni museali e mettendo in luce il contesto originario in cui erano utilizzate.

Medardo Rosso: la scultura moderna prende vita

Curata da Heike Eipeldauer ed Elena Filipovic, la retrospettiva dedicata a Medardo Rosso punta a restituire visibilità a un artista che, pur essendo stato un contemporaneo di Auguste Rodin e un riferimento per molti scultori successivi, rimane poco conosciuto dal grande pubblico.

Nato a Torino nel 1858 e attivo tra Milano e Parigi, Rosso ha rivoluzionato la scultura alla fine dell’Ottocento, abbandonando le forme rigide e monumentali per sperimentare superfici vibranti, effetti di luce e materiali inconsueti. L’esposizione presenta circa 50 sculture in bronzo, cera e gesso, accanto a 250 tra fotografie e disegni, che testimoniano il suo approccio sperimentale e multidisciplinare.

Rosso considerava la scultura come un processo in continua evoluzione, in cui la materia e la luce interagiscono per creare immagini evanescenti. La sua scelta di materiali fragili e transitori, come la cera, riflette il desiderio di catturare la fugacità dell’attimo, avvicinandosi per certi aspetti agli impressionisti.

L’importanza della fotografia nel suo lavoro emerge chiaramente: Rosso non solo documentava le sue sculture con scatti che ne enfatizzavano l’interazione con la luce, ma le disponeva in allestimenti che coinvolgevano lo spazio circostante. Questo approccio anticipa sensibilità artistiche sviluppatesi nel corso del XX secolo e ancora oggi influenti.

Oltre a presentare un ampio corpus di opere di Rosso, la mostra stabilisce un dialogo con oltre 60 artisti di epoche successive, da Constantin Brâncuși a Louise Bourgeois, da Alberto Giacometti a Andy Warhol. L’obiettivo è evidenziare la portata rivoluzionaria dell’arte di Rosso e il suo impatto sulla scultura moderna.

La retrospettiva è realizzata in collaborazione con il mumok di Vienna e prevede un catalogo scientifico che raccoglie saggi di importanti studiosi d’arte.

Con queste due mostre, il Kunstmuseum Basel si conferma un punto di riferimento per chi desidera esplorare nuove prospettive sulla storia dell’arte, offrendo esperienze immersive tra il visibile e l’invisibile, il classico e l’innovativo.