La giornalista Cecilia Sala sarà protagonista al LAC di Lugano domenica 18 gennaio alle ore 20 con Una notte a Teheran, un progetto che fonde linguaggio teatrale e giornalismo narrativo per restituire al pubblico la realtà di un Paese che vive tra oppressione e desiderio di libertà. Lo spettacolo, scritto e interpretato dalla stessa Sala, offre un ritratto intenso dell’Iran di oggi, attraverso le voci di chi ogni giorno sfida il regime con piccoli e grandi gesti di ribellione.

Il lavoro, tratto idealmente dal suo podcast “Stories”, nasce da anni di inchieste e reportage che la giornalista ha condotto in aree di crisi, e che qui trovano una nuova forma espressiva: quella del teatro, dove la parola giornalistica si fa esperienza immersiva. Sul palco del LAC, Sala intreccia testimonianze, suoni e riflessioni personali in un racconto che parte dalle feste clandestine nelle case di Teheran, attraversa le piazze delle proteste, fino a raggiungere le celle del carcere di Evin, simbolo della repressione politica iraniana.

Tra i passaggi più intensi, emergono le parole dei giovani protagonisti della resistenza civile, che si definiscono come “una sottocultura che lotta per esistere”, paragonandosi ai movimenti underground dell’America degli anni Cinquanta: un mondo parallelo fatto di linguaggi segreti, spazi nascosti, musica e coraggio. In Iran, però, ogni gesto di libertà può costare la prigione o peggio. “Ma ne vale la pena”, raccontano, “perché la vita è già troppo dolorosa per rinunciare anche alla speranza”.

Sala accompagna il pubblico dentro questa realtà con una scrittura asciutta, diretta, ma profondamente empatica. Le sue parole si alternano a brani sonori e immagini evocative, in un percorso che non ha l’ambizione di dare risposte, ma di far sentire – nel senso più fisico del termine – cosa significhi vivere in bilico tra la paura e il desiderio di cambiare.

cecilia sala a lugano“Evin è un posto che conoscevo già, attraverso le parole degli altri”, racconta Sala nello spettacolo. “Avevo una fortuna: non c’erano sorprese. E una sfortuna: i precedenti che conoscevo non erano belle storie”. È questo equilibrio tra conoscenza e vulnerabilità che dà forza al suo racconto, rendendo Una notte a Teheran non solo un reportage teatrale, ma anche una riflessione sulla stessa pratica del giornalismo in tempi di censura e violenza.

Lo spettacolo è prodotto in collaborazione con il LAC di Lugano, che conferma così la sua vocazione a ospitare progetti in cui arte e attualità si incontrano. Le prevendite aprono sabato 25 ottobre alle ore 15, mentre la prelazione per i membri LAC+ sarà attiva dalle 15 di venerdì 24 ottobre per 24 ore.

Foto di copertina:
©Stephanie Gengotti

Per informazioni e biglietti:
Biglietteria LAC
Piazza Bernardino Luini 6, CH–6901 Lugano
📞 +41 (0)58 866 4222
🌐 www.laclugano.ch