L’Assemblea generale ordinaria di Cc-Ti, con i suoi 350 partecipanti, ha riunito all’Espocentro di Bellinzona i protagonisti del mondo economico e politico cantonale, ai quali si è aggiunto il Consigliere federale Albert Rösti.

La questione chiave è l'”incertezza”, parola ricorrente nei discorsi di questa assemblea, che sintetizza un contesto geopolitico contraddistinto dai conflitti in Medio Oriente e Ucraina, da una politica commerciale americana che penalizza le esportazioni ticinesi, e da tensioni sui mercati globali che rallentano investimenti e decisioni strategiche.

Tra sfide globali e riforme: la 108esima Assemblea generale ordinaria della Cc-Ti lancia un appello all'azioneIl quadro finanziario: numeri che non concedono rinvii

Con un disavanzo previsto di 97 milioni nel 2026, e un deficit strutturale previsto in 700 milioni causato dalle recenti votazioni cantonali e federali, il Ticino si trova in una situazione critica.

Al medesimo tempo, anche la crescita economica della Confederazione rallenta, scendendo dall’1,3% previsto per il 2025 allo 0,9% atteso nel 2026, secondo le ultime previsioni SECO.

La spesa sanitaria resta la principale sfida: i premi di cassa malati nel Cantone sono aumentati del 38% negli ultimi quattro anni, ben oltre la media nazionale, mentre la spesa sociale ha superato il miliardo di franchi all’anno.

Dunque la La Mal, ha ricordato il presidente della Camera di Commercio ticinese, Andrea Gehri, è ormai obsoleta e pronta per una revisione.

Tra sfide globali e riforme: la 108esima Assemblea generale ordinaria della Cc-Ti lancia un appello all'azioneI sette punti della roadmap per un Ticino più forte

Gehri ha lanciato un appello all’azione, proponendo un piano in sette punti:

  • Bloccare almeno metà delle previste assunzioni nella pubblica amministrazione nei prossimi cinque anni, al fine di ridurre duplicazioni e sprechi.
  • Riformare la governance sanitaria, favorire la medicina di base e regolamentare la concorrenza nel settore delle cure private.
  • Rivedere i sussidi sociali, privilegiando un aiuto puntuale e il reinserimento lavorativo.
  • Eliminare le norme inutili, prevedendo che ogni nuova legge sostituisca almeno un’altra già esistente.
  • Ridurre le complicazioni legali ed orientare ad un dialogo pro-attivo la relazione tra cittadini e pubblica amministrazione
  • Promuovere la mobilità interna del personale pubblico, superando le rigidità organizzative.
  • Ridefinire i compiti dello Stato, concentrandosi su istruzione, sanità, ambiente, giustizia, sicurezza, e lasciare più spazio all’iniziativa privata.

A queste misure se ne aggiunge un’altra: evitare aumenti di tasse incontrollati, procedendo solo dopo avere preventivamente esaminato la possibilità di risparmi.

Oltre il Ticino: il dialogo con Berna e le sfide aperte

Il Consigliere federale Albert Rösti ha confermato l’importanza di una politica dei trasporti equilibrata e di una strategia energetica affidabile, basata su energia rinnovabile, idroelettrica e nucleare.

Inoltre resta aperta la tematica della perequazione finanziaria, percepita come penalizzante per il Ticino rispetto ad altri Cantoni, ed altresi’ come un argomento che compromette la solidarietà federale.

Critici invece sono stati i commenti sulla iniziativa della Gioventù socialista, contrastata da Cc-Ti e dal mondo economico per i suoi effetti negativi su PMI e imprese familiari.

Dall’Assemblea generale ordinaria di Cc-Ti, un input: guardare avanti con resilienza e pragmatismo

Le sfide che ci attendono non sono facili.

In passato il Ticino ha dimostrato di sapere trasformare i problemi in opportunità.

Lo spirito imprenditoriale, la posizione strategica sull’asse nord-sud, la creatività e i centri di ricerca di livello internazionale si confermano le basi per un rilancio del nostro territorio.

Lo ha ricordato il Presidente Cc-TI Andrea Gehri nella conclusione del suo intervento: “è tempo di riformare per servire meglio. E questo tempo è adesso, non domani!”.

Il messaggio dalla serata Cc-TI è chiaro: soltanto con la fiducia, un dialogo costruttivo e un senso di responsabilità collettiva il Ticino potrà superare le sfide che lo attendono.

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© Ti-Press / Pablo Gianinazzi