Il Centro di ricerche congiunturali del Politecnico federale di Zurigo (KOF), in collaborazione con l’Ufficio di Statistica del Cantone Ticino (USTAT), analizza periodicamente la situazione del settore bancario ticinese tramite domande di carattere qualitativo. Lo scopo dell’indagine congiunturale è di tastare il polso del settore, cercando di capire come gli istituti valutano la situazione presente e futura. I dati sono infine commentati dal Direttore dell’Associazione Bancaria Ticinese (ABT) Franco Citterio. Dopo una fase stagnante, appesantita dagli effetti della pandemia, nel mese di aprile la maggioranza relativa degli operatori bancari giudica in modo positivo la situazione degli affari. Nel dettaglio, la quota di operatori della piazza ticinese che si dicono positivi sulla situazione degli affari è del 25%, un dato comunque inferiore rispetto a Ginevra (50% di positivi) e Zurigo (60%). Queste tendenze positive si ritrovano tanto negli indicatori relativi alla domanda di servizi bancari quanto in quelli relativi ai volumi. Nei primi mesi del 2021 in Ticino è cresciuto il numero di istituti bancari che indicano un aumento della domanda di servizi, in particolare da parte della clientela privata residente. Interessante notare come anche la domanda della clientela residente all’estero sia tornata a crescere dopo oltre un anno.
Volumi in crescita: effetto pandemia
Per quanto riguarda i volumi, si riscontra un deciso aumento dei capitali in gestione con oltre tre quarti degli istituti interpellati che hanno segnalato una crescita.
Nella fase pandemica, i mercati sono stati estremamente turbolenti e gli investitori particolarmente attivi. I dati KOF testimoniano infatti un aumento delle transazioni su titoli, con un impatto positivo sugli istituti bancari grazie alle entrate derivanti dalle commissioni.
In crescita anche i crediti accordati, in particolare alla clientela aziendale svizzera: anche questo indicatore – spiega Citterio – è stato influenzato dalla situazione di crisi che ha portato il Consiglio federale ha elaborare un pacchetto di misure per sostenere le imprese. Tra queste misure spiccano i Crediti COVID-19, erogati dalle banche con la garanzia della Confederazione. Nel solo Ticino gli istituti bancari hanno concesso questo tipo di crediti per oltre un miliardo di franchi.
Tassi negativi e accesso al mercato le maggiori difficoltà
Nonostante i dati positivi, il Direttore ABT ricorda come nell’ambito della gestione patrimoniale rimangono delle difficoltà importanti legate all’acquisizione di nuova clientela all’estero, in particolare sul fronte italiano, dove l’accesso al mercato rimane un nodo da sciogliere. Pesano sui bilanci anche gli interessi negativi dettati dalla Banca nazionale per contrastare l’eccessivo apprezzamento del franco e aiutare l’industria di esportazione. Questa politica ha portato le banche interessi sulle giacenze in franchi e, quando i costi sono divenuti eccessivi, è diventato necessario riversare una parte di questi costi sui depositi della clientela.
Se è vero che la pandemia ha creato danni importanti all’economia globale, non risparmiando il settore bancario, questa fase di crisi ha velocizzato diversi cambiamenti già in atto nella piazza finanziaria. Si pensi in particolare alla digitalizzazione e alla finanza sostenibile, due macrotrend di importanza fondamentale per la piazza. I servizi finanziari si prestano molto alla digitalizzazione e le banche in questo processo stanno investendo molto. I lunghi mesi di chiusura delle attività hanno obbligato anche la clientela più reticente ad effettuare operazioni bancarie online.
Anche la sostenibilità rappresenta un’opportunità per la piazza: gli istituti si stanno attrezzando, puntando sulla formazione del personale anche a fronte di esigente sempre più specifiche da parte della clientela.
Il prudente ottimismo degli operatori che hanno partecipato all’indagine si estende anche ai prossimi mesi: gli istituti si aspettano un’ulteriore crescita della domanda da parte della clientela residente. Nota dolente l’occupazione, le cui prospettive rimangono incerte a causa del processo di consolidamento del settore che continua da diversi anni.