Possiamo fare il punto sullo stato della previdenza oggi in Svizzera?
«Dopo la bocciatura della riforma per la previdenza 2020, rimane una forte consapevolezza: il sistema previdenziale svizzero necessita di un rinnovamento. Il Consiglio Federale sta lavorando per sviluppare nuove proposte che toccheranno il 1° e il 2° pilastro, fondamentali per dare il via ad un processo di stabilizzazione del nostro sistema pensionistico, molto ammirato da altri Paesi per la sua struttura ma non privo di difficoltà di finanziamento. La situazione non rosea dei conti AVS fa sì che il fondo di compensazione difficilmente potrà continuare a sostenere finanziariamente le sue casse. Senza una riforma le rendite non potranno più essere pagate integralmente e – secondo alcuni studi – entro il 2030 i fondi dell’AVS si esauriranno. L’aumento dell’aspettativa di vita comporta evidentemente un contestuale prolungamento del periodo di riscossione delle rendite. In effetti, quando l’AVS entrò in vigore, i beneficiari percepivano una rendita mediamente per 13 anni. Oggi, la durata media di percezione delle rendite è stimata in 22,9 anni per le donne e in 19,4 anni per gli uomini, e in futuro c’è da aspettarsi che questo periodo si allunghi ulteriormente».
C’ è dunque da prevedere un sostanzioso aumento dei costi della previdenza?
«Un recente studio di UBS presenta il ‘Club dei centenari’ come uno scenario piuttosto verosimile: più della metà degli intervistati si aspetta di vivere fino a 100 anni. Lo studio mette inoltre in evidenza come le maggiori preoccupazioni riguardino in primis i crescenti costi della salute, in secondo luogo il timore di poter trasferire meno ricchezza alle generazioni successive e infine la consapevolezza di dover lavorare più a lungo per finanziare il proprio tenore di vita durante la lunga fase del pensionamento. Questi tre fattori rappresentano il fulcro dei piani finanziari che elaboriamo per la nostra clientela. Anche sul fronte della previdenza professionale saranno verosimilmente proposti dei cambiamenti, in quanto l’attuale tasso di conversione del 6,8% previsto dalla legge per la previdenza obbligatoria resta il grande ‘osservato speciale’. Esso rappresenta il fattore con cui un determinato capitale è convertito in rendita vitalizia e anche in quest’ambito l’invecchiamento della popolazione gioca un ruolo determinante».
Tutto questo consiglia di intervenire per tempo a pianificare il proprio futuro pensionistico…
«L’abbassamento delle rendite del 2° pilastro può essere contrastato dal singolo e per tutti vale lo stesso consiglio: prima si inizia a pensare alla propria previdenza, meglio è! Per questo motivo UBS si adopera ad assistere la propria clientela nella pianificazione tempestiva del pensionamento.Innanzitutto grazie all’analisi del certificato di previdenza e all’individuazione di eventuali lacune da colmare, in secondo luogo attraverso il potenziamento della previdenza privata. Una prima mossa per correre ai ripari, che viene sfruttata solo dal 60% degli svizzeri, è quella di iniziare anzitempo un risparmio previdenziale attraverso il pilastro 3a. Questa formula, oltre ad offrire delle opportunità di rendimento interessanti sul lungo periodo, garantisce anche un risparmio fiscale interessante. Non esiste una soluzione unica per tutti i profili che incontriamo: ogni persona ha la sua realtà e le sue priorità. Per quanto riguarda la previdenza al femminile cerchiamo di sensibilizzare molto le donne, in quanto sono le figure che più a lungo adottano un modello di lavoro a tempo parziale e ne sottovalutano spesso le conseguenze finanziarie».
La versione completa di questo articolo la potrete trovare all’interno dell’edizione cartacea di Ticino Welcome