Ed è proprio questa la storia di Matteo Vanotti, che ha scelto di dare vita a un servizio digitale per gestire in maniera semplice ed efficace l’azienda agricola di famiglia che dirige insieme ai suoi fratelli.
La piattaforma creata si è dimostrata subito così promettente da spingerlo, insieme a Salvatore Ferullo, CTO dell’azienda, e Martino Poretti, responsabile della parte di Ricerca e Sviluppo, a creare in Ticino, dove si erano conosciuti e avevano già realizzato alcuni progetti in ambito informatico, la start up xFarm.
«Il nostro obbiettivo, spiega il responsabile marketing Nicolò Barbano, era quello di mettere a disposizione una piattaforma unica in grado di accompagnare l’agricoltore in ogni lavorazione, in modo facile e visuale. Siamo infatti convinti che la tecnologia possa aiutare le aziende agricole, facendo risparmiare tempo e risorse. L’agricoltura 4.0 si è così concretizzata in una App su cui vengono caricati tutti i dati rilevanti per l’impresa agricola: anagrafica, quaderni di campagna, magazzino, costi, ricavi, parco macchine, dati atmosferici, previsioni meteo, stato delle colture, attività di semina, concimazione, raccolto. Il software aiuta gli agricoltori a lavorare, migliorando la gestione dei dati attraverso un documento digitale e creando le certificazioni oggi fondamentali per tracciare le proprie attività e garantire i prodotti. Si può controllare lo stato delle colture in tempo reale, in qualsiasi posto ci si trovi, attraverso le applicazioni e i sistemi da remoto (computer, tablet, smartphone). Con tutti questi dati organizzati e gestiti secondo criteri stabiliti, si potranno operare scelte aziendali e fare previsioni e reportistiche basate su uno storico degli anni precedenti».
A quasi tre anni dall’avvio sperimentale del progetto, sono già numerosi i riconoscimenti ottenuti, tra cui l’IMD Startup Competition, l’E-nnovation Award, il Global Innovation Camp, presso la Fondazione Giacomo Brodolini, l’Intesa Sanpaolo Startup Initiative e il Grand Prix Möbius Suisse. La crescita dell’azienda si è avvalsa del sostegno di investitori pubblici e privati, tra cui TiVenture durante il Round A di 3 milioni del 2019, e ad oggi oltre 80 mila aziende utilizzano le soluzioni di xFarm, per una superficie di circa 1 milione di ettari. I clienti sono distribuiti per l’85% in Italia e il rimanente in Svizzera, Europa meridionale e sud America. Sono più di 400 le colture gestite dal software, dai seminativi alle piante ornamentali, passando dalle produzioni più comuni quali cereali, vite, frutticole e orticole. Oltre ad avere come clienti multinazionali del settore agroalimentare, un aspetto che caratterizza xFarm è in ogni caso la capacità di mantenere un forte legame con il territorio ticinese elaborando vari progetti pilota con agricoltori locali lungo tutta la filiera alimentare.
Raccontando le prospettive future dell’azienda, Nicolò Barbano trasmette tutto l’entusiasmo di chi è convinto che il proprio lavoro assolva anche ad una funzione sociale: «In tutto il mondo, un’agricoltura sostenibile condotta facendo ricorso alle soluzioni più innovative messe a disposizione dalla tecnologia, si conferma essere una delle opzioni più efficaci per salvaguardare l’ambiente e combattere i cambiamenti climatici. Proprio per questo la nostra squadra comprende agronomi in grado di seguire le esigenze dell’agricoltore sul campo, programmatori pronti a elaborare una piattaforma completa e visuale, tecnici ed ingegneri per la creazione di sensori ed hardware che permettano di automatizzare la raccolta dei dati. In quest’ottica, un esempio del nostro modo di agire riguarda gli studi e le sperimentazioni che stiamo conducendo sugli insetti invasivi, anche con il ricorso all’intelligenza artificiale, al fine di fornire all’agricoltura un sistema di monitoraggio utile a controllare, ed eventualmente favorire o combattere, questa realtà.