Architetto Paolo Scoglio, come è nato il suo interesse per una architettura sostenibile e immersa nella natura?
«Ho iniziato collaborando con uno studio tedesco, “BaumRaum”, che già dagli anni 2000 proponeva soluzioni architettoniche per l’ospitalità in natura, in particolare nei contesti boschivi. Per loro il dialogo con gli alberi era fondamentale. Io provenivo invece da un’esperienza nella progettazione di case in legno, e mi è sembrato naturale unire queste competenze: da un lato ciò che avevo appreso in quindici anni di progettazione e dall’altro la sensibilità verso le micro-architetture, che richiedono una riduzione di scala e di fabbisogno per cui un inserimento più rispettoso e meno impattante nell’ambiente naturale».
Qual è la filosofia che guida il suo approccio?
«Il metodo tradizionale consiste nel prendere un lotto edificabile, costruire una struttura e poi aggiungere alberi e altri elementi naturali per ricostruire l’ambiente circostante. Il mio approccio, invece, parte dall’ecosistema naturale. Voglio mantenerlo il più intatto possibile. Prima di tutto, analizzo il territorio: quanti alberi ci sono, di che tipo, le caratteristiche del suolo, i dislivelli, la presenza di eventuali corsi d’acqua o laghi. Sono questi dati ambientali che devono guidare il progetto. Utilizzando tecniche di fabbricazione reversibile, cerchiamo di non toccare gli alberi, non spostare il terreno e rispettare le preesistenze naturali, per consentire una presenza umana che sia davvero integrata e in simbiosi con l’ecosistema».
Lei parla anche di “turismo sostenibile”. Cosa significa?
«Esiste un turismo sostenibile che va oltre il marketing, uno stile di vita per chi cerca autenticità e contatto con la natura. È un approccio che può crescere molto, sia per i progettisti che per i cosiddetti “ecoturisti”. Ricordo che anni fa il pubblico non era ancora pronto a essere “portato” in mezzo ai boschi; oggi, però, vediamo molte località minori iniziare a percepire il valore di queste strutture. Non è un turismo di massa. E per persone sensibili e consapevoli, che desiderano entrare in contatto con la natura e le comunità locali, vivendo esperienze autentiche».
Puoi raccontarci qualche esempio di progetto che incarna questa visione?
«Certamente. Progetti come gli Skyview Chalets sul Lago di Dobbiaco o la Waldenhouse in Umbria sono nati con l’intento di essere il meno invasivi possibile. La mia ultima realizzazione è una casa sull’albero completamente reversibile: appoggiata al suolo e agli alberi senza alterare il contesto ospitante. È una sorta di “navicella spaziale” che mostra come sia possibile abitare il nostro Pianeta in modo diverso. E una volta che queste strutture sono vissute, diventano quasi “vive” – gli ospiti le fotografano, le raccontano, e la loro esperienza si diffonde, creando un dialogo continuo tra struttura, natura e persone».
Parla anche di una nuova concezione del lusso. In che senso?
«Il lusso di cui parlo è quello dell’autenticità. Per anni siamo stati educati a un certo tipo di lusso fatto di opulenza, ma oggi una nuova forma di lusso è legata alla purezza dei luoghi e alla coerenza con cui ci si approccia ad essi. Essere fedeli a questa filosofia, senza compromessi, è un valore in sé. La Svizzera, ad esempio, è uno dei paesaggi più autentici che io abbia vissuto. È una location perfetta per il turismo sostenibile, un territorio dove ancora esistono luoghi intatti e meritevoli di essere raggiunti da un turismo consapevole».
Come vede il futuro di queste architetture e del turismo sostenibile?
«Penso che nei prossimi vent’anni scomparirà, almeno in parte, il concetto di proprietà di queste strutture. Questo significa che attribuiremo una certa temporaneità alla nostra presenza in un determinato Paesaggio naturale, grazie ad architetture completamente reversibili e ad impatto zero, noleggiabili per il tempo necessario. L’evoluzione e la reversibilità saranno al centro: questi moduli dovranno rispondere ai cambiamenti dei climi, dei tempi e delle esigenze, così come fa la natura, ovvero in termini adattivi e resilienti».