Una mattinata dal forte valore simbolico e diplomatico ha segnato l’agenda di Palazzo Civico a Lugano: il sindaco Michele Foletti, il vicesindaco Roberto Badaracco e il municipale Marco Chiesa hanno accolto per una visita di cortesia S.E. Bernard Faustino M. Dy, ambasciatore della Repubblica delle Filippine in Svizzera, accompagnato da Anna Margherita Maffeis-Natale, console onorario delle Filippine in Ticino.
All’incontro hanno preso parte anche Paolo Maiullari, responsabile della ricerca e delle attività espositive del Museo delle Culture (MUSEC), e Martin Kurer, collezionista che da anni contribuisce al dialogo culturale tra Europa e Asia.
Cordoglio e vicinanza
Nel suo intervento, il sindaco Foletti ha espresso vicinanza al popolo filippino per il grave terremoto che ha recentemente colpito il Paese, causando vittime e ingenti distruzioni. «La nostra comunità – ha dichiarato – si stringe alle famiglie delle persone colpite e ai soccorritori che operano senza sosta nelle zone devastate». Parole accolte con gratitudine dall’ambasciatore, che ha ribadito la volontà di consolidare i rapporti bilaterali con la Svizzera e, in particolare, con il Ticino.
Il ruolo in Ticino del consolato e dell’ambasciatore delle Filippine
Dal 2018, anno della sua apertura, il Consolato onorario delle Filippine in Ticino ha svolto un ruolo chiave nel promuovere il dialogo tra le due comunità. Una realtà che, in stretta collaborazione con l’Ambasciata, ha permesso di rafforzare legami non solo istituzionali ma anche sociali e culturali.
La cultura come ponte
La visita luganese si è arricchita di una tappa culturale: l’ambasciatore delle Filippine ha potuto ammirare la mostra “Spirit of Simplicity. The Martin Kurer Collection”, allestita al MUSEC. L’esposizione riunisce sessanta opere provenienti dalla Cordillera filippina e dall’arte contemporanea asiatica, frutto della ricerca e della passione collezionistica di Kurer.
Il sindaco Foletti ha sottolineato come il MUSEC sia ormai riconosciuto non solo come istituzione museale di riferimento, ma anche come centro di scambio e ricerca, capace di dialogare con università, istituzioni culturali e case editrici a livello internazionale. Negli ultimi due decenni il museo ha ampliato in modo significativo le proprie collezioni, consolidando un’identità che lo proietta oltre i confini cantonali.
Diplomazia e futuro
La presenza dell’ambasciatore delle Filippine a Lugano, accolta con rispetto e attenzione, si inserisce dunque in un percorso di collaborazione che unisce istituzioni politiche, comunità locali e mondo culturale. Un’occasione che conferma come il Ticino, crocevia di relazioni internazionali, continui a essere un terreno fertile per nuove forme di cooperazione e di dialogo.