Si è svolta la prima edizione di Vinitaly and the City – Calabria in wine, che si è tenuta dal 30 agosto all’1 settembre, presso il Parco Archeologico di Sibari. Un evento di tre giorni di degustazioni, talk, masterclass e appuntamenti culturali alla scoperta dei vini del Mediterraneo, in una suggestiva cornice ricca di storia, cultura e bellezze naturali.

A ribadire l’importanza di Vinitaly and the City – Calabria in wine si è espresso Gianni Bruno, Direttore di Vinitaly: «Realizzare per la prima volta il fuorisalone di Vinitaly and the City in Calabria, con 100 aziende partecipanti, significa celebrare non solo la qualità dei vini calabresi ma anche la cultura, l’arte e le bellezze naturali di questo territorio unico. L’auspicio è che questo evento possa diventare un appuntamento fisso e che coinvolga altre città e realtà produttrici vitivinicole di pregio del Sud Italia».

Oltre all’evento al Parco Archeologico di Sibari, Vinitaly ha organizzato anche alcune visite a diverse aziende vitivinicole, tenendo presente che la Calabria è una regione del Sud Italia che gioca un piccolo ruolo nell’ambito vitivinicolo italiano, seppur negli ultimi anni la sua presenza sta crescendo grazie al lavoro di piccoli produttori intenti a valorizzare il territorio.

I vigneti calabresi ricoprono circa 25 mila ettari e la Calabria è la quindicesima regione italiana per superficie coltivata a vite, pari all’1,62% del patrimonio viticolo nazionale. La viticoltura in Calabria risale al tempo degli Enotri e Greci, nel 700 a.C.L I vitigni più coltivati in Calabria sono quelli a bacca rossa, che costituiscono circa il 75% della produzione. Tra tutti il gaglioppo, che copre il 40% della produzione di vini rossi, a cui seguono greco nero, manzoni bianco, magliocco canino, pignoletto, greco bianco, lacrima, malvasia bianca, alicante, nerello cappuccio, sangiovese, aglianico.

In totale ci sono 10 vini calabresi che godono della Denominazione di Origine Controllata (DOC) e 10 IGT.  A nord della provincia di Cosenza, troviamo la DOC Terre di Cosenza, prodotta nelle 4 tipologie rosso, rosato, bianco e spumante. A sud di Cosenza, sul lato ovest, ci sono le piccole DOC Savuto, Scavigna e Lamezia. In provincia di Crotone, invece, sul versante est, ci sono le DOC Cirò – che può essere prodotta nella versione vino bianco da uve greco bianco, oppure nelle versioni rosso o rosato, da prevalenza di uve gaglioppo – Melissa e Sant’Agata di Isola Caporizzuto. In provincia di Reggio Calabria troviamo le DOC Bivongi, condivisa con la provincia di Catanzaro, e Greco di Bianco, vino da dessert dalle omonime uve.

Calabria in wine: le aziende

Le maggiori aziende che abbiamo avuto modo di conoscere sono collocate in aree diverse della Calabria. Il pernottamento iniziale è stato presso l’Hotel Barbieri ad Altomonte, una splendida realtà in termini di capacità di accoglienza che nasce dalla tradizione di una famiglia che da oltre 40 anni mette la propria passione e la propria competenza al servizio dei suoi clienti, mentre l’ultima notte l’abbiamo trascora presso l’Agriturismo Costantino a Maida, in provincia di Catanzaro, su una collina di uliveti dalla vegetazione mediterranea.

Partiamo con la Tenuta Ferrocinto, un produttore di vini del comune di Castrovillari, tra le più importanti della provincia di Cosenza, si estende per 130 ettari con 50 dei quali coltivati a vigneto con uve a bacca bianca e rossa. I vitigni più rappresentativi sono quelli autoctoni del territorio: il Montonico, il Greco Bianco, il Moscato e il Pecorello e tra i rossi il Magliocco Canino e Dolce, l’Aglianico e il Calabrese. Solo una piccola parte è piantata a Cabernet Sauvignon e Chardonnay.

Serragiumenta in Altomonte, sempre in provincia di Cosenza, è invece un’azienda che oggi produce olio extra vergine di oliva biologico, vino rosso e bianco con prevalenza di tipici vitigni calabresi; alleva ovini e il pregiato suino nero, per formaggi e salumi di primissima qualità.

E ancora, alberi da frutto e conserve, anche a base di fichi d’india, grazie alle decine di piante che costeggiano il lungo viale di accesso al Castello, cornice naturale di grande impatto e bellezza. Un’azienda completa che ama farsi vivere e conoscere anche con le fattorie didattiche per gruppi e scuole, e che con gli impianti dfotovoltaici punta all’energia pulita e rinnovabile.

In seguito, ci siamo spostati a Cirò, in provincia di Crotone, per una visita dei terreni della tenuta Rosaneti dell’azienda Librandi, la più importante azienda in termini di volumi di bottiglie in Calabria. L’azienda produce a partire dai suoi esordi vini Cirò Doc bianchi, rossi e rosati. La gamma si è poi allargata negli anni al Cirò Riserva al passito ed ai vini spumanti, oltre che a nuove selezioni sia da vitigni autoctoni che internazionali.

L’azienda vinicola Serracavallo è invece ubicata nel comune di Bisignano sulle colline che dominano la valle del Crati, a 35 km da Cosenza. L’impianto dei vigneti è di 3300 piante per ettaro allevate a cordone speronato o a guyot. In azienda vengono trasformate solo uve proprie con una produzione di circa 150.000 bottiglie. La filosofia aziendale prevede di usare blend tra vitigni autoctoni e internazionali nei vini base, mentre, salendo d’importanza nella gamma, la percentuale di vitigni internazionali diminuisce fino a sparire totalmente.

Nella piana di Lamezia Terme, cuore agricolo della Calabria, lavorano invece novanta persone nell’azienda agricola Statti su trecento ettari di uliveto secolare, cento ettari di vigneto, cinquanta ettari di agrumeto e un allevamento di bovini, producendo cinquemila litri di latte al giorno. Sono cinquecento gli ettari se consideriamo anche la superficie destinata alla semina. Qui si coltiva Mantonico, Greco e Gaglioppo, consapevoli di rappresentare con la loro unicità quei prodotti tipici e genuini che la Calabria offre da oltre duemila anni sulle tavole di tutto il mondo.