Oggi il turista vuole conoscere e sperimentare, vuole essere integrato nella cultura del luogo che sceglie di visitare, gastronomia compresa. Un territorio ricco di tante stelle come Il Ticino (a Lugano Cristian Moreschi di Villa Principe Leopoldo, Domenico Ruberto de I Due Sud presso l’Hotel Splendide Royal, Luca Bellanca del Ristorante META, Diego Della Schiava del Ristorante The View; a Bellinzona Lorenzo Albrici della Locanda Orico; ad Ascona Marco Campanella del Ristorante Brezza dell’Hotel Eden Roc, Mattias Roock della Locanda Barbarossa del Castello del Sole, Rolf Fliegauf del Ristorante Ecco dell’Hotel Giardino, e Bernard Fournier del Ristotante da Candida a Campione d’Italia) può contare anche sul progetto di Dany Stauffacher, Ticino Land of Stars, pensato proprio per valorizzare l’aspetto enogastronomico della nostra regione e attirare turisti alto spendenti tutto l’anno.
L’enogastronomia è uno dei principali motivi che spingono il turista a scegliere il Ticino come meta per le proprie vacanze. Avere un numero così importante di ristoranti stellati sul nostro territorio cambia qualcosa a livello turistico?
«Le persone che frequentano i ristoranti stellati cercano con molta probabilità questo livello anche quando viaggiano. La presenza nel territorio di ben quattro ristoranti a una stella Michelin è pertanto un fattore di attrazione verso questo target. Il fine dining negli hotel è una tendenza decisamente in crescita: tutti i ristoranti stellati della regione, ad eccezione del META, sono all’interno di una struttura alberghiera, rendendo l’offerta gourmet sempre più importante nel settore, dove si tende ad assumere chef già premiati e di qualità al fine di attrarre clientela esterna all’hotel».
Che ruolo ha l’offerta enogastronomica all’interno della vostra proposta ai turisti?
«L’enogastronomia è uno dei quattro segmenti prioritari nella strategia di Lugano Region per i prossimi quattro anni. La nostra regione può garantire un’offerta per tutti i gusti grazie ai 94 ristoranti, di cui 4 che vantano una stella Michelin, 26 grotti, 23 cantine vitivinicole e 6 birrifici. Parallelamente, il nostro Product Management sviluppa prodotti enogastronomici che permettono a Lugano Region di avere un ottimo ventaglio di offerte, come ad esempio La via dei sapori in Capriasca, un progetto che attraverso una rete di sentieri conduce alla scoperta dei sapori genuini di 12 aziende agricole, alpeggi o capanne dove gustare formaggi, salumi e altri prodotti a km 0, ma soprattutto scoprire tutti i segreti della loro produzione e gli animali che ne contribuiscono. Un altro prodotto d’interesse è il Taste My Swiss City Lugano, un’esperienza enogastronomica che porta alla scoperta di cinque dei migliori luoghi di Lugano per mangiare e bere attraverso un tour individuale.
Come è cambiato il turista, se è cambiato, negli ultimi anni? Dalla vostra postazione privilegiata come vedete il futuro del turismo?
«Ci sono stati diversi cambiamenti negli ultimi anni che hanno portato l’Ente Turistico del Luganese a rivalutare i pilastri strategici. In particolare, guardando al futuro pensiamo sia importante per il turismo locale affrontare temi quali l’ospitalità, la digitalizzazione e non da ultimo la sostenibilità.
La regione del Luganese ha lavorato per consolidare la sua vocazione turistica attraverso una moltitudine di offerte che ci permettono di essere attrattivi per più profili. Ci impegniamo a coinvolgere hotel, esercenti e commercianti nell’ottimizzazione della nostra strategia.
Il turista di oggi richiede sempre più informazioni tramite una fruibilità digitale e costante; il fatto di poter offrire dei profili social media e un sito Internet sempre aggiornato rappresenta sicuramente una grande opportunità per noi. A tal proposito, abbiamo lavorato sia a nuova strategia di social media marketing, che vede la creazione di contenuti proprietari, in particolare video, volti a dare ispirazione ed informazioni, sia ad attività di influencer marketing con profili legati ai mercati di riferimento e in grado di dare grande visibilità agli stakeholders. In aprile 2023 è stato lanciato il nuovo sito Internet, completamente rinnovato, per migliorare l’esperienza per l’utente sui diversi dispositivi e a promuovere i prodotti turistici della regione. A tre anni dall’adesione di Lugano Region al The Global Destination Sustainability Index (GDS-Index), continua l’impegno della destinazione verso un turismo sostenibile. In linea con il progetto di sostenibilità cantonale in ambito turistico, con Ticino Turismo e le altre OTR (Organizzazioni Turistiche Regionali), Lugano Region lavora per l’attuazione di una strategia di sostenibilità dal 2024. Crediamo in una destinazione dal soggiorno sostenibile per più motivi: i forti miglioramenti nella rete dei trasporti pubblici, la possibilità di godere della natura a pochi passi dal centro città prevalentemente pedonale e di molte esperienze e strutture ricettive certificate da Svizzera Turismo con il label “Swisstainable”».
Le esigenze del luxury traveller sono cambiate nell’ultimo periodo? Il turismo di lusso avrà un ruolo sempre più importante?
«I canoni del turismo di lusso sono cambiati. Se una volta il lusso era qualcosa di tangibile, ora si intende anche il tempo a disposizione e la possibilità di vivere nuove esperienze. Il settore del lusso ha un ruolo cruciale per la nostra economia locale: si tratta di una categoria che fa lavorare tutti gli operatori del settore: alberghi, ristoranti, campi da golf, impianti di risalita, SPA e, non da ultimo, le boutique del centro città. Il lusso è diventato un concetto trasversale e riguarda le possibilità limitate di effettuare alcune esperienze uniche, come una visita privata in una rinomata cantina di vini, condotta dai proprietari e dagli enologhi che si prendono il tempo per raccontare i frutti della loro attività. Un’altra caratteristica del turismo di lusso del futuro che potrà vedere vincente la nostra destinazione, è proprio il connubio di esperienze attraverso tutti i segmenti. Abbiamo più di 400 Km di percorsi per mountain bike e oltre 900 Km di sentieri escursionistici. Da noi, un amministratore delegato può andare in bicicletta al mattino, mangiare in un ristorante gourmet a pranzo ed assistere a uno spettacolo al LAC la sera. Lugano è una città unica, in pochi minuti si può passare dal museo, alla boutique e alla natura. Con la recente apertura della Fondazione Bally Villa Heleneum, l’offerta culturale è aumentata ulteriormente e la nostra regione, proprio in armonia con lo sviluppo dei ristoranti gourmet e dell’offerta naturalistica, ha tutte le carte in regola per posizionarsi quale meta per questa specifica fascia di turismo di lusso del futuro».
In questo contesto cosa pensate del progetto Ticino Land of Stars?
«La concentrazione di stelle in Ticino è particolarmente elevata, soprattutto in rapporto alla popolazione, e ciò la rende una delle regioni più dense di eccellenze gastronomiche al mondo. In particolare, nella regione del Luganese troviamo quattro ristoranti con una stella Michelin nello spazio di pochi chilometri quadrati. Comunicare questo concetto, quale punta dell’iceberg delle eccellenze gastronomiche del nostro territorio, è certamente uno strumento prezioso per raccontare la nostra destinazione. Attirare e stimolare il turista gastronomico ha molti vantaggi: da un lato porta un visitatore trasversale, presente in molteplici segmenti di mercato, pronto a spendere e attento al territorio che lo accoglie in maniera genuina; dall’altro genera un turismo che non subisce i classici flussi stagionali e, limitato nella quantità, ma non nella capacità di spesa, crea un impatto ridotto a tutto vantaggio della sostenibilità».
Quali sono le nuove strategie, quali le attività su cui avete scelto di concentrarvi?
«L’obiettivo del nostro lavoro è quello di essere la destinazione di riferimento nel sud della Svizzera nei quattro segmenti prioritari: Sport e Natura, Arte e Cultura, Enogastronomia e MICE, uniti in un’esperienza complessiva, unica e nuova per il visitatore di domani. Per fare questo ci concentriamo in particolare sui target prioritari, ovvero le famiglie, HNWI (High Net Worth Individuals) e DINKS (coppie senza figli con doppio stipendio) in maniera trasversale sui nostri mercati di riferimento, Svizzera, Germania, Italia e Paesi del Golfo. La principale svolta in termini di strategia è lo sviluppo di prodotti turistici trasversali e l’implementazione di offerte e pacchetti integrati, che permettano al visitatore proprio di vivere quest’esperienza complessiva attraverso i segmenti e che lo stimolino a scegliere la nostra destinazione, anche attraverso incentivi economici».