Skateathon 2024: di cosa si tratta e quali sono le modalità di svolgimento di questa iniziativa a favore della Fondazione Academy HC’?
Massimo Pedrazzini: «In parole semplici si tratta di una iniziativa benefica finalizzata a una raccolta di fondi destinati alla Sezione Giovanile dell’HCL. Ma in realtà è molto di più perché rappresenta l’occasione per cui ogni persona coinvolta – dai ragazzi agli allenatori, dai collaboratori impegnati nelle diverse funzioni fino ai dirigenti – si mette direttamente in gioco accrescendo, attraverso la propria resistenza nel compiere pattinando sul ghiaccio il maggior numero possibile di giri di pista, l’ammontare della donazione stabilita con gli sponsor che ha ricercato e che hanno scelto di incoraggiarla e sostenerla».
Perché questa formula riscuote un così grande successo in termini di coinvolgimento emotivo dei partecipanti?
Massimo Pedrazzini: «La migliore risposta la danno ogni volta la forza e il volume del tifo con cui i ragazzi e le loro famiglie accolgono e accompagnano ogni partecipante. In effetti, il coinvolgimento è davvero globale, a partire dalla possibilità che ci è stata offerta di entrare negli spogliatoi della prima squadra, una sorta di “tempio” inviolabile, a contatto con alcuni giocatori, per indossare la divisa ufficiale della squadra di hockey. Si tratta poi di vivere un’esperienza unica dove il fatto di pattinare insieme esalta lo spirito di gruppo. Infine, lo sforzo fisico è moltiplicato dalla motivazione etica per la quale viene compiuto. Dalla scorsa edizione alla manifestazione partecipano anche i dirigenti che non hanno alcun timore, anzi sono ben contenti di rischiare la reputazione per le proprie performances sportive».
Per quanto riguarda specificatamente i ragazzi, come si sono preparati a Skateathon 2024?
Alessandro Chiesa: «Con grandissimo impegno, dimostrando una totale disponibilità. Tutte le ragazze e i ragazzi che fanno parte del vivaio bianconero sono chiamati nelle settimane precedenti a cercare tra parenti, amici e conoscenti, generosi sponsor per ricompensare finanziariamente il loro sforzo sul ghiaccio. Per i più giovani, fino ai 15 anni, è stato più facile perché lo sforzo fisico connesso al pattinare a quell’età risulta essere quasi naturale. Per i più grandi l’impegno è stato più gravoso perché la loro fisiologia risulta essere più complessa e uno sforzo prolungato genera una eccessiva produzione di acido lattico, con conseguente affaticamento muscolare. Ma in tutti è scattato uno spirito di emulazione e il desiderio di accettare la sfida a compiere il maggior numero di giri di pista. Per lo staff tecnico è stata invece una grande prova di efficienza affinché tutta l’organizzazione funzionasse al meglio».
Come si inserisce questa iniziativa nel quadro delle fonti di finanziamento delle attività della Fondazione?
Massimo Pedrazzini: «Insieme alla Cena di Gala è un evento fondamentale per la raccolta fondi a favore della Sezione Giovanile. Ma al tempo stesso si distingue per la peculiarità del luogo in cui si svolge e per la capacità di riunire insieme, oltre ai ragazzi e agli atleti, tutte le persone che a vario livello contribuiscono a fare grande l’HCL: una vera e propria festa dove tutti collaborano per il bene di tutti. In materia di finanziamenti mi piace però sottolineare proprio perché novità di questi ultimi mesi, anche il contributo proveniente da un buon numero di Comuni ticinesi, consapevoli dell’importanza di sostenere l’attività di una Sezione Giovanile che coinvolge tanti giovani provenienti dall’intero Cantone».
Infine, verso quali progetti prevedete di indirizzare i fondi raccolti?
Alessandro Chiesa: «In questa fase di crescita dell’attività della Sezione Giovanile i nostri sforzi maggiori sono rivolti a contenere i costi a carico delle famiglie dei ragazzi e dei giovani che si allenano e giocano nelle diverse squadre dell’HCL. Le spese per le attrezzature, per l’utilizzo del ghiaccio, per i trasporti, oltre che naturalmente per il mantenimento di un’organizzazione all’altezza dei servizi sportivi e sociali che si vuole assicurare, sono davvero molto alti ed è un nostro preciso obiettivo quello di non gravare eccessivamente sul bilancio delle famiglie, consapevoli del valore non solo sportivo ma anche educativo e sociale che la pratica dell’hockey deve avere per le ragazze e i ragazzi di tutto il Ticino».