“In questo momento storico che ci vede immersi in una pandemia globale, il Film Festival Diritti Umani Lugano ha fortemente voluto confermare la propria presenza”. Esordiscono così Antonio Prata e Roberto Pomari,  direttore e presidente del Festival. “Un’edizione contenuta – in termini di film e incontri – che avrà però la peculiarità di essere diffusa all’interno del Cantone, per portare il cinema oltre che a Lugano, sua sede tradizionale, a Locarno (16 e 18 ottobre), Mendrisio (17 ottobre) e Bellinzona (15 ottobre)”. Lugano resta sede della serata d’apertura il 14 ottobre, con WELCOME TO CHECHNYA di David France (Cinestar), dei pomeriggi cinematografici – 15, 16, 17 ottobre con repliche di alcuni film all’Iride. Infine, il festival nel fine settimana, torna nella storica sede del Cinema Corso che lo accoglie già da diversi anni. Qui la kermesse si concluderà con I’AM GRETA di Nathan Grossman.
 
Le misure di sicurezza sanitaria sono necessariamente cambiate attraverso ma resta fulcro del programma un’attenta selezione di titoli e appuntamenti sui temi caldi dell’attualità e della vita sociale, “che continuano a premere anche se l’attenzione mediatica è inevitabilmente proiettata sull’emergenza sanitaria”.

I film

17 pellicole, a cui si aggiungono due cortometraggi. Tra i primi troviamo 4 sono prime svizzere (Fat Front di Louise Detlefsen e Louise Kjedsen, Nasir di Arun Karthick, We have boots di Evans Chan e When we walk di Jason DaSilva, a cui va anche il Premio per i diritti umani per l’autore) e una prima internazionale, Ritorno in apnea di Anna Maria Selini.

I temi

  • L’informazione. È possibile farla in modo giornalisticamente libero? A partire dalla narrazione della pandemia, una particolare attenzione andrà soprattutto a coloro che hanno cercato di stare fuori dal coro, dando un valore all’informazione che va oltre la semplice cronaca dei fatti; un esempio si vedrà in Ritorno in apneadi Anna Maria Selini (Lugano, sabato 17 ottobre). Premiere internazionale del film che illustra la tragedia vissuta dalla provincia di Bergamo, tra marzo e aprile del 2020, dove sono morte 6mila persone a causa del Coronavirus. 
    L’impegno civile nei media viene sottolineato nel film che verrà presentato in occasione della consegna del premio giornalistico Carla Agustoni (giovedì 15 ottobre, Bellinzona) a cura di AMCA – Aiuto Medico al Centro America, si tratta del film Bellingcat, Truth In A Post – Truth World di Hans Pool che racconta la storia dell’ascesa rivoluzionaria del collettivo di “citizen journalists” noto come Bellingcat. Un riconoscimento che va a sottolineare quanto gli attori dell’informazione nei mesi scorsi, così come tuttora, siano stati fondamentali nel raccontare l’evoluzione del quotidiano.
    Il giornalismo per sua vocazione dà voce a chi non ce l’ha, come nel caso del Sahara Occidentale, un territorio di 266.000 km2 dell’Africa del Nord dove le sue popolazioni vivono vicende controverse che al festival saranno presentate dalle opere Fucili o murales di Jordi Oriola Folch e IL MURO di Gilberto Mastromatteo e Fiorella Bendoni. (Mendrisio, sabato 17 ottobre, in collaborazione con Associazione Ader/S)
  • I diritti umani sono anche la libertà di essere sé stessi, all’autodeterminazione. Come in FAT FRONT di Louise Detlefsen e Louise Kjeldsen (già citata prima svizzera), dove trionfa l’accettazione del proprio corpo: i chili di troppo non sono più una vergogna ma un’affermazione della persona attraverso un atteggiamento positivo e non vittimistico. Mentre libertà di genere e autodeterminazione sono al centro di Welcome to Chechnyadi David France, film di apertura del festival, con uno sguardo attento alla violenza e alle gravi discriminazioni verso il mondo LGBTQ.

La rete dei Festival

La Rete dei Festival con il FIFDH di Ginevra, l’Human Rights Film Festival Zurich e il Film Festival Diritti Umani Milano si rinforza. Quest’anno a Lugano si vedranno film come UN FILS di Mehdi M. Barsaoui sulla società tunisina, YALDA, A NIGHT FOR FORGIVENESS di Massoud Bakhshi e il film di apertura WELCOME TO CHECHNYA di David France, che avrebbero dovuto essere proiettati al FIFDH di Ginevra annullato a causa della pandemia. E poi ancora il film di Jason DaSilva, WHEN WE WALK (prima svizzera) presentato al Film Festival Diritti Umani Milano che quest’anno si è svolto solo online e il film di chiusura, I AM GRETA di Nathan Grossman, in collaborazione con Human Rights Film Festival Zurich.

Gli ospiti

Tanti gli ospiti cinematografici che anche quest’anno animeranno le giornate del festival, ricordiamo Emanuele Gerosa, regista, e Adballah Inshasi, protagonista, di ONE MORE JUMP, film proiettato in collaborazione con RSI, che nella metafora sportiva trova un percorso di libertà; Gilberto Mastromatteo, co-regista di IL MURO; Daniel Schweizer, che in AMAZONIAN COSMOS offre uno sguardo sulla fragilità dell’ambiente causata dallo sfrenato consumismo occidentale; Anna Maria Selini, giornalista autrice di RITORNO IN APNEA e Massoud Bakhshi, regista del film YALDA, A NIGHT FOR FORGIVENESS, film vincitore del Gran Premio della Giuria al Sundance Film Festival 2020 che racconta fin dove il cannibalismo dello showbusiness può arrivare.

Isa Dolkun
Il FFDUL è onorato di poter dare spazio alla voce e alla testimonianza di ISA DOLKUN, presidente del World Uyghur Congress (organizzazione che denuncia il genocidio in corso nello Xinjiang), che sarà in Ticino per alcuni giorni ospite del festival, e presente per un incontro con il pubblico in occasione della proiezione, in prima svizzera, del film WE HAVE BOOTS di Evans Chan (proiezione in collaborazione con Amnesty International), che narra i primi movimenti di protesta ad Hong Kong (domenica 18 ottobre, Cinema Corso).
La presenza di ISA DOLKUN, presidente del World Uyghur Congress – fondato nel 2004 a Monaco di Baviera per la promozione dei diritti umani a favore del popolo degli Uiguri nello Xinjang – rappresenta una importantissima occasione per riflettere sulle derive autoritarie, in crescente aumento in diverse parti del mondo.

Premio diritti umani per l’autore a Jason Dasilva

Il premio del FFDUL è il Premio Diritti Umani per l’autore, che in questo 2020 viene assegnato al regista, produttore, scrittore e attivista per i diritti della disabilità statunitense Jason DaSilva (già vincitore di un Emmy Award per il suo documentario When I Walk).
Al festival verrà presentato il suo ultimo lavoro, WHEN WE WALK, che racconta il percorso di Jason (a New York) nel cercare di mantenere un rapporto con il figlio che vive ad Austin, Texas, con la madre. Il regista racconta così sia il rapporto con il figlio nella progressione rapida della sua malattia, una sclerosi multipla altamente invalidante, sia il suo scontro con il sistema sanitario americano.
Fra le operazioni, non cinematografiche, che hanno messo in evidenza Jason DaSilva, e che ne motivano ulteriormente l’assegnazione del premio, la creazione di un sito, un AXS Map pensata per i portatori di disabilità, una piattaforma accessibile sulle diverse tipologie di device (Apple, Android, web mobile) e quindi a tutti.
E’ questo uno strumento di condivisione che contiene informazioni riguardanti l’accessibilità per disabili dei locali, negozi, uffici, parchi, ecc. delle diverse città, a livello mondiale. Inoltre, proprio per la sua universalità, tutti possono contribuire ai contenuti, con commenti e informazioni.
Il Premio Diritti Umani per l’autore era stato assegnato nel 2019 al regista Hassan Fazili, regista di
Midnight Traveler, e nel 2018 a Markus Imhoof.

Mostra Fotografica Lasting Footprints e convegno sulle bombe a grappolo

Si tratta di un progetto sviluppato con il Dipartimento federale degli affari esteri, iniziato il 1 ottobre con l’esposizione fotografica Lasting Footprints, in Piazza Castello a Lugano, fruibile fino al 19 ottobre.
LASTING FOOTPRINTS, una miscellanea di diversi autori di cui sarà esposta una ventina di immagini, illustra i molteplici effetti negativi che le munizioni a grappolo hanno su diverse comunità colpite dall’utilizzo di queste armi. Mette in luce le esperienze di persone la cui vita è stata compromessa o che si consacrano ad eliminare la minaccia che queste armi, tra le più subdole al mondo, rappresentano.
L’esposizione è organizzata dal Dipartimento federale degli affari esteri e dal Centro internazionale di sminamento umanitario.
La mostra è corollario di una giornata di lavori (sabato 17 ottobre al Palazzo dei Congressi di Lugano) in cui verrà proposto il cortometraggio INTO THE FIRE di Orlando Von Einsiedel, seguito da un convegno cui parteciperanno: Carla Del Ponte, Félix Baumann, Stefano Toscano, Tibisay Ambrosini e Roberto Agosta, moderati da Alessia Caldelari.

Visual

Con voluta attenzione alla vita reale e ai momenti di grave pericolo per la dignità e i diritti umani, il visual del FFDUL vuole sempre lanciare spunti di riflessione, in questa edizione utilizza una foto di Eduardo Leal, scattata durante uno dei recenti moti studenteschi di Hong Kong.

Le ONG Partener del FFDUL

Per il FFDUL è imprescindibile la collaborazione con le organizzazioni che operano direttamente a difesa e promozione dei Diritti Umani e a sostegno delle persone colpite dalle tante violazioni degli stessi. La collaborazione con queste organizzazioni valorizza l’impegno del festival nel promuovere approfondimenti, scambi, confronti sul fondamentale tema dei Diritti Umani. Analogamente tante le associazioni e le realtà che collaborano con il FFDUL.

Prevendite e informazioni

I biglietti per i film del FFDUL sono disponibili in prevendita sulla piattaforma www.biglietteria.ch.
Ulteriori informazioni anche sul sito www.festivaldirittiumani.ch
 
RICORDIAMO che l’edizione del Film Festival Diritti Umani Lugano 2020, con una forte attenzione alla sicurezza interpersonale legata al COVID-19, ha deciso di svilupparsi oltre che a Lugano, sede tradizionale del festival, anche a Locarno, Mendrisio e Bellinzona. Un’edizione quindi in sala certamente, ma rispettando tutte le norme di sicurezza vigenti e la cui diffusione capillare sul territorio mira a una fruizione allargata evitando spostamenti di masse di gente su un’unica sala, e favorendo gruppi nei cinema vicino a casa. All’interno delle sale va mantenuto il distanziamento e la mascherina dove necessario.

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