Mostra al MUSEC Martin Kurer musec luganoUna raccolta unica nel suo genere, capace di attraversare lo spazio, il tempo e le culture, una riflessione profonda sul valore estetico e concettuale della semplicità. L’esposizione temporanea, a cura dei ricercatori del MUSEC Nora Segreto e Paolo Maiullari, è costruita come un viaggio nel significato più essenziale della semplicità, declinata in molteplici aspetti. La semplicità, in tal senso, è intesa non come riduzione o sottrazione, ma come scelta consapevole di un potente linguaggio espressivo.

Le cinque direttrici tematiche attorno a cui si articola la mostra – Colore, Matericità, Spiritualità, Stilizzazione, Minimalismo – esplorano altrettante possibilità di intendere la semplicità. Tradizione e contemporaneità si incontrano in un dialogo visivo e percettivo che non intende forzare corrispondenze, ma piuttosto rivelare analogie profonde, tensioni interiori e affinità simboliche. La semplicità, in questo contesto, si manifesta come attitudine dello sguardo: un invito a cogliere l’essenza e a lasciare emergere significati che vanno oltre l’apparenza.

Martin Kurer musec luganoIn esposizione 60 opere: 51 sono opere tradizionali, tra cui sculture antropomorfe, contenitori rituali e oggetti di uso quotidiano, appartenenti ai popoli Ifugao, Kalinga e Bontok della Cordillera (regione montuosa nel nord dell’isola di Luzon) – e 9 sono creazioni di sei artisti contemporanei provenienti da diversi Paesi asiatici: Li Shirui (Cina 1981), Lao Lianben (Filippine 1948), Endō Toshikatsu (Giappone 1950), Zhang Lin Hai (Cina 1963), Somboon Hormtientong (Thailandia 1949) e Francisco Pellicer Viri (Filippine 1956). Le loro opere – caratterizzate da superfici monocrome, segni ridotti, materiali essenziali – non cercano l’effetto, ma l’essenza. Un linguaggio che non spiega, ma evoca, che non grida, ma risuona. Tutti sembrano rispondere a una medesima esigenza interiore: ridurre per intensificare, omettere per rivelare.

Questa tensione verso l’essenziale è ciò che anima la visione del collezionista zurighese, da qualche anno di casa a Lugano, le cui opere appartengono ad Asian Art: Future.

Spirit of Simplicity è quindi un progetto curatoriale e intellettuale che invita a riflettere sulla semplicità come pratica dello sguardo, come forma di connessione e, soprattutto, come possibilità di costruire ponti tra mondi solo in apparenza lontani. In un tempo dominato dal rumore e dalla complessità, questo dialogo tra forme ridotte e pensieri profondi apre uno spazio di autenticità e di quiete, dove arte e spirito possono finalmente incontrarsi.

Martin Kurer musec luganoLa Collezione di Martin Kurer al MUSEC

Martin Kurer inizia a raccogliere la collezione esposta oggi al MUSEC alla fine degli anni Novanta, durante la sua lunga permanenza nelle Filippine, e si sviluppa negli anni successivi con uno sguardo sempre più consapevole e coerente. Al centro del suo approccio, la capacità di riconoscere, in opere provenienti da contesti culturali ed epoche diverse, un linguaggio comune ciascuna opera riesce a suscitare, la sua capacità di attivare una risonanza intima e profonda. fondato sulla misura, sull’essenzialità e sulla densità simbolica. La collezione non si propone di classificare gli oggetti secondo criteri cronologici o geografici, ma di metterli in relazione tra loro e con lo sguardo di chi osserva. Ciò che conta è l’eco che ciascuna opera riesce a suscitare, la sua capacità di attivare una risonanza intima e profonda.