Il Palazzo dei congressi di Lugano ha celebrato nel 2025 i suoi cinquant’anni con un programma diffuso di iniziative che, per mesi, ha trasformato lo storico edificio di Piazza Indipendenza in un punto di incontro tra memoria urbana, attività culturale e riflessione sul futuro della città. Un anniversario che ha permesso di ripercorrere non solo la storia del centro congressuale, inaugurato nel 1975, ma anche quella dell’area circostante, oggi cuore della vita culturale e civica luganese.
Una ricorrenza che racconta l’identità della città
Aprendo la conferenza stampa conclusiva dell’anno giubilare, il vicesindaco Roberto Badaracco ha ricordato come il Palazzo non sia “soltanto un edificio, ma un luogo simbolico della nostra città”, capace di racchiudere mezzo secolo di dialoghi, spettacoli, congressi e trasformazioni urbane. Una funzione che, nelle parole del Dicastero cultura, sport ed eventi, continuerà a definire l’identità di Lugano anche nei prossimi anni.
Il programma celebrativo ha coinvolto istituzioni culturali, professionisti del settore e pubblico, proponendo un percorso che andava dalle visite guidate gratuite curate con GuideSI, Lugano Region e FrequenzeLIS, fino al progetto di arte urbana “LVGA/XY – Astro Forest” dell’artista Yuri Catania, realizzato insieme ai cittadini sulla facciata principale del Palazzo.
In Piazza Castello, una mostra all’aperto ha ripercorso la lunga storia urbanistica della zona, dal castello rinascimentale fino alle trasformazioni moderne, mentre la collana Pagine storiche luganesi ha dedicato un nuovo volume al mezzo secolo di attività congressuale e culturale dell’edificio.
Il concerto della Civica Filarmonica: un omaggio alla memoria
Tra i momenti più attesi dell’anno, il concerto dell’8 dicembre 2025 della Civica Filarmonica di Lugano, ospitato proprio al Palazzo dei congressi, ha segnato la conclusione simbolica delle celebrazioni. L’ensemble diretta da Franco Cesarini ha proposto un programma interamente dedicato al repertorio contemporaneo per orchestra di fiati, con brani come Winds of Hope – Overture Op. 64 dello stesso Cesarini, AnutaKà! di Federico Agnello e la Second Symphony Op. 44 di James Barnes. Un evento pensato anche come omaggio al concerto inaugurale del 1975, le cui note sono state riproposte in apertura.
Numeri, crescita e nuove professionalità
Nel corso del 2024, il Palazzo dei congressi di Lugano ha ospitato 18 congressi, per un totale di circa 10.000 partecipanti, con ricadute economiche dirette stimate attorno ai 10 milioni di franchi e oltre 16 milioni in ricadute indirette. I settori maggiormente rappresentati sono stati quello medico, economico, finanziario e scientifico, concentrati principalmente nei mesi primaverili e autunnali.
La struttura, che conta oggi 11 sale, 13 collaboratori, oltre 400 eventi all’anno e più di 100.000 visitatori, rafforza la vocazione congressuale della città grazie anche all’Ambassador Program, avviato nel 2025 e rivolto a professionisti influenti interessati a promuovere Lugano come destinazione per congressi nazionali e internazionali.
Le criticità: spazi, logistica e doppia vocazione
Accanto alle celebrazioni, l’anniversario è stato occasione per un’analisi delle criticità del Palazzo dei congressi di Lugano. Come evidenziato dal direttore della Divisione eventi e congressi Claudio Chiapparino, l’edificio vive una doppia vocazione: centro congressuale da un lato, centro civico dall’altro. Una dualità non sempre compatibile, soprattutto nella pianificazione delle sale e delle date.
Tra i limiti principali:
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spazi non sufficientemente modulari per accogliere sessioni parallele ed esposizioni di ampie dimensioni;
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un’unica entrata e infrastrutture di servizio che rendono complessa la gestione di eventi simultanei;
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una disponibilità di camere d’hotel vicine non sempre adeguata alla domanda dei grandi congressi;
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calendari congressuali programmati con 2–3 anni di anticipo, spesso in sovrapposizione con appuntamenti locali.
Il progetto Campo Marzio Nord: la prospettiva per il futuro
Per rispondere a queste esigenze, il Comune punta sul progetto del Polo turistico congressuale – Campo Marzio Nord, previsto tra il 2035 e il 2040. Una struttura più ampia, flessibile, modulabile, affiancata da un grande albergo, spazi verdi pubblici ed edifici residenziali: un intervento urbanistico che dovrebbe rilanciare la competitività congressuale della città e alleggerire la pressione sul Palazzo storico.
Un’eredità che guarda avanti
Con la chiusura ufficiale delle celebrazioni, il Palazzo dei congressi di Lugano entra in una nuova fase della sua storia. Come evidenziano gli organizzatori, il cinquantenario non rappresenta un punto di arrivo, ma piuttosto un passaggio simbolico verso un futuro in cui la città intende rafforzare ulteriormente la propria posizione nel panorama congressuale internazionale.



