Già all’inizio dell’anno è prevista una prima eccellenza del programma, con la mostra “Oskar Kokoschka: una retrospettiva”, prevista da 14 dicembre al 10 marzo 2019. Oskar Kokoschka (1886 – 1980) è annoverato tra i più importanti artisti del Novecento. In un’Europa sconvolta da due guerre mondiali, dove il realismo era caduto in disgrazia, Kokoschka si schierò risolutamente in favore del riconoscimento dell’arte figurativa. La retrospettiva comprende circa 200 opere realizzate con l’intero ventaglio delle tecniche adottate da Kokoschka – dalla pittura ad olio al disegno, dall’acquarello alla stampa – senza tralasciare alcuna delle fasi creative dell’artista. L’ultima retrospettiva dedicatagli in Svizzera si tenne al Kunsthaus Zürich nel 1986. La mostra è realizzata in collaborazione con il Leopold Museum di Vienna. Qual è stata la risposta dell’arte all’atterraggio sulla luna, un evento che cinquant’anni fa ha cambiato il nostro rapporto con il mondo che ci circonda? La mostra “Fly me to the moon”, dal 5 aprile al 30 giugno, ripercorre la storia delle rappresentazioni artistiche della luna dal romanticismo in poi, con particolare attenzione all’arte contemporanea. Cento opere affrontano aspetti quali la topografia lunare, il chiaro di luna, l’ombra lunare, i mal di luna, l’assenza di gravità e la luna come soggetto mediatico. La mostra, nata in collaborazione con il Centro aerospaziale tedesco (DLR), sarà poi presentata presso il Museum der Moderne di Salisburgo. Successivamente, dal 14 maggio al 4 agosto, è di scena Guillaume Bruère, nato in Francia nel 1976, un disegnatore ossessivo, dal tratto energico e intenso, lavora rapidamente, dando vita ad un gran numero di opere in tempi assai ridotti; centrale nella sua creatività è il ritratto. A Bruère piace disegnare direttamente nei musei, e lo ha fatto al Louvre, nell’Alte Pinakothek di Monaco di Baviera, nella Gemäldegalerie di Berlino e al Kunsthaus Zürich. Nel corso delle sue visite al Kunsthaus l’artista ha prodotto 160 disegni – 38 dei quali basati sull’autoritratto di Van Gogh. Bruère ha inoltre realizzato schizzi durante alcune prove allo Schauspielhaus Zürich, da lui frequentato in diverse occasioni. La mostra presenta per la prima volta una selezione di questi due gruppi di opere zurighesi. La mostra “L’Ora Zero” (7 giugno-22 settembre) analizza gli sviluppi dell’arte tra il fatidico 1933 e il 1955: come reagirono gli artisti con le loro opere alle cesure epocali rappresentate dal fascismo e dalla seconda guerra mondiale? E poi, nel secondo dopoguerra e fino a metà degli anni Cinquanta, come trovarono nuove vie per ridare forma all’esistenza – e all’esistenza dell’arte stessa? La collezione del Kunsthaus propone risposte a tali interrogativi. Vengono presentati separatamente i risultati delle ricerche sull’origine delle opere acquisite dal Kunsthaus per la collezione di arti grafiche fra il 1933 e il 1950. Dopo l’estate, infine, arriva dal 30 agosto all’8 dicembre la grande mostra “Matisse. Metamorfosi”. Già in vita Henri Matisse (1869 – 1954) fu noto come pittore rivoluzionario e inventore della tecnica del «papier découpé». È meno risaputo, invece, che lavorava anche l’argilla e il gesso e che ci teneva ad essere riconosciuto in quanto scultore: proprio da tale aspetto prende spunto la mostra. Come in una metamorfosi, i suoi bronzi passano da fattezze naturali a sembianze astratte. Questo processo di trasformazione si riflette nella sua opera pittorica e nei suoi disegni, per la prima volta posti in relazione con le sculture. Completano tale mostra focalizzata le diverse fonti d’ispirazione di Matisse, tra cui fotografie di nudi e opere d’arte africane e dell’antichità, nonché fotografie che lo ritraggono nella sua veste di scultore. Concepito come museo e come spazio espositivo, il Kunsthaus oltre alle esposizioni temporanee mette in mostra la propria notevole collezione. Tra i quadri, le sculture e le installazioni spaziali di arte occidentale dal Duecento ad oggi, si trovano, del resto, la più estesa collezione di opere di Alberto Giacometti e il più ampio insieme di quadri di Edvard Munch al di fuori della Norvegia. Ulteriori informazioni sulla collezione, sul programma di mostre e sulla ricca e variegata offerta di eventi per tutte le fasce d’età sono riportate su: www.kunsthaus.ch. Inoltre, i visitatori troveranno tutti gli aggiornamenti su facebook, nella newsletter e nell’agenda online. Ai visitatori frequenti e desiderosi di essere sempre informati è consigliata la tessera annuale, che offre un accesso preferenziale oltre a vantaggi di tipo economico nella ristorazione, nello shop e per gli eventi del Kunsthaus.
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