Carmelo Rifici e Paola Tripoli, ideatori del progetto, hanno ritirato il Premio nel corso della cerimonia che si è svolta a Riccione ed è stata trasmessa in diretta da Rai Radio3 (e dove è ora possibile riascoltarla in streaming).
Lingua Madre – Capsule per il futuro, il progetto
Il progetto, totalmente inedito, ha coinvolto decine di artisti e intellettuali su altrettanti progetti digitali, presentati online durante la scorsa primavera e tutt’ora disponibili liberamente sulla home page del sito del LAC. Un impegno produttivo importante, frutto di un intenso lavoro di gestazione durato cinque mesi nei quali Carmelo Rifici, direttore artistico del LAC, e Paola Tripoli, direttrice artistica del FIT Festival, hanno ampliato il pensiero artistico condiviso, sintetizzandolo in un manifesto, un vero e proprio decalogo che ne riassume i contenuti.
Una dichiarazione d’intenti firmata da Rifici e Tripoli insieme agli autori del comitato editoriale: Angela Dematté, che accompagna il lavoro di Rifici da tempo, Riccardo Favaro giovane drammaturgo, vincitore del Premio Scenario e finalista al Premio Riccione, Francesca Sangalli scrittrice, sceneggiatrice e drammaturga, Lorenzo Conti che si occupa di curatela e formazione nel campo della danza ed è consulente del LAC.
Il premio Ubu 2021 a Lingua Madre
Arrivato alla sua 43° edizione il Premio Ubu per il Teatro è un riconoscimento attribuito grazie a una votazione referendaria, a cui partecipano oltre sessanta critici e studiosi teatrali italiani. Il Premio offre riconoscimenti al miglior spettacolo, alla regia, alle scene, ai testi, alle musiche, agli attori e anche agli organizzatori (in tutto sono 17 le categorie), individuando i più meritevoli tra gli spettacoli prodotti in Italia in una Stagione.
In questa edizione, per far fronte alla riduzione dell’attività dal vivo per l’emergenza sanitaria causata dalla pandemia, il periodo di riferimento è diventato biennale (1° settembre 2019 – 31 agosto 2021).
Ecco le motivazioni che hanno portato Lingua Madre a vincere: “Ad animare Lingua Madre di LAC Lugano Arte e Cultura è stato un gruppo di pensiero, che ha messo in sinergia competenze drammaturgiche e curatoriali. Si è costituito così un compatto palinsesto multimediale, capace di riflettere con e su il tema del linguaggio. Video artistici, creazioni sonore, documentari, conferenze: dietro ad ognuna delle proposte, diverse ed eterogenee, si coglie però il solido filo che la lega alle altre, e si avverte così la mano di un’autentica cura editoriale. Nella densa dichiarazione d’intenti, il gruppo di Lingua Madre ha del resto preso posizione – come esigeva il complesso momento storico – ha scelto di dare rilevanza ai processi invece che ai prodotti e ha tentato di rimettere al centro il corpo umano anche nel digitale. Lingua Madre ha così testimoniato che avventurarsi nel digitale senza abbassare il livello della proposta artistica esige, se possibile, una visione ancora più lucida e un impegno ancora più deciso”.
Il Premio Ubu viene assegnato al progetto digitale del LAC a pochi mesi di distanza dall’assegnazione del Premio Hystrio nella categoria Digital stage, confermandone l’ottima ricezione da parte della critica, dai professionisti e dal pubblico del teatro.
Metastasis: dal digitale al palcoscenico
Mercoledì 15 dicembre sul palco del LAC, alle 21:00, debutterà Metastasis, opera intermediale ideata dal compositore Gabriele Marangoni per il progetto Lingua Madre. Vibrante denuncia contro la distruzione che il genere umano sta operando a danno del Pianeta Terra, Metastasis trova una forma compiuta, che, come ha dichiarato il compositore, si traduce in “un allestimento tecnologico e minimale ove si compirà la fusione tra sperimentazione artistica e responsabilità sociale”. Marangoni sarà accompagnato dalla voce di Francesca Della Monica e il live electronics di Damiano Meacci.