Il Buddha ha goduto, lungo tutto l’arco della sua vita, dell’ospitalità e del sostegno di re, principi e mecenati di varia estrazione sociale, sia uomini che donne. Questi, con il loro prezioso aiuto, permisero a numerosi cercatori spirituali di abbandonare la vita laica per dedicarsi al cammino interiore offrendo loro cibo, medicinali e luoghi dove dimorare. Senza la protezione di queste persone generose il buddhismo non avrebbe potuto prosperare e continuare ad espandersi anche dopo la morte del suo fondatore.

Tra i molti mecenati ricordiamo il celebre Anathapindika, un uomo d’affari, che, colpito dall’immensa saggezza e compassione del Buddha, costruì e donò il primo monastero buddhista della storia nel quale lo stesso Buddha e i suoi numerosissimi monaci trovarono rifugio, cibo, sostegno e protezione. Anathapindika rappresenta il primo laico che scelse di sostenere la comunità monastica grazie alla sua ricchezza ma anche grazie alla sua straordinaria generosità.

Dopo la morte del Buddha la sopravvivenza dei suoi insegnamenti fu affidata non solo ai suoi discepoli ma anche, e molto, a personaggi di spicco tra i quali emerge una delle figure più importanti della storia buddhista: l’imperatore Ashoka Maurya (304-232 a.C.). Ashoka regnò su un impero che andava dall’attuale Afghanistan alla Baia del Bengala, compresa la maggior parte dell’India moderna. Grazie a questo importante mecenate, il buddhismo si diffuse nel suo impero, giungendo fino allo Sri Lanka, all’Egitto e alla Grecia.

Ancora oggi i mecenati e i filantropi rivestono un ruolo cruciale per l’esistenza e la diffusione degli insegnamenti del Buddha. Il Dalai Lama stesso ha partecipato ad eventi organizzati da e per filantropi e in diverse occasioni ha incontrato leader di spicco della comunità filantropica desiderosi di ascoltare le sue opinioni sul significato profondo della generosità e sui modi in cui gli approcci spirituali possono portare chiarezza e saggezza per risolvere i problemi del mondo reale. Tra i molti mecenati e sostenitori del buddhismo Tibetano oltre al celebre Richard Gere, che da anni devolve ingenti somme alla causa, elenchiamo qui di seguito solo alcuni altri personaggi famosi: Steven Rockefeller, Stephen Toben, Jane Walles, Sharon Stone, Harrison Ford e Mia Farrow.

Apriamo una parentesi, a nostro avviso molto importante, riguardo alla considerazione che il buddhismo ha della ricchezza. Nell’etica buddhista la ricchezza è associata al male solo quando questa viene considerata un fine in se stessa e viene usata in modo inappropriato. Mentre viene considerata fonte di merito allorquando essa diventa uno strumento condiviso capace di recare giovamento alla propria famiglia, ai propri dipendenti e alla comunità laica e religiosa.

Nel buddhismo la generosità occupa il primo posto nell’elenco delle dieci virtù che portano all’illuminazione. Infatti il dare genera nella mente delle persone uno stato di pace e serenità perché esse diventano sempre più consapevoli del bene che riescono a diffondere grazie alle loro azioni. Un filantropo è dotato di amore per l’essere umano e di volontà di prendersi cura dell’altro e dunque sceglie di impegnarsi a sostenere in maniera continuativa una persona, una causa o un insieme di cause che egli considera meritevoli. Consentendo in questo modo che la stessa causa possa raggiungere un’autonomia che non sempre è resa possibile da una generosità occasionale. Nell’ottica buddhista tra il mecenate e coloro che vengono da lui sostenuti si instaura un rapporto di reciproco beneficio fatto di fiducia e gratitudine. Entrambi percepiscono un senso di crescente connessione che aiuta ad uscire da quello stato di doloroso isolamento e solitudine di cui ai nostri giorni sempre più si soffre.

La meditazione di consapevolezza, pilastro dell’insegnamento del Buddha, è una pratica capace di generare un profondo cambiamento. Infatti spesso il Dalai Lama afferma che se nelle scuole venisse insegnata la meditazione e se i bambini fossero educati a riconoscere e a gestire le loro emozioni, il mondo sarebbe più pacifico, sicuro e accogliente. Inoltre, attraverso la pratica, si sviluppano qualità come la gentilezza, la compassione e il rispetto di tutti gli esseri e dell’ambiente. Se le persone con maggiori risorse economiche e quelle più influenti si unissero per sostenere lo sviluppo e la diffusione di questi valori fondamentali, certamente questa virtuosa alleanza potrebbe portare un grande miglioramento nella società attuale e addirittura cambiare le sorti del pianeta.