Di fronte all’abbandono siamo tutti uguali: nemmeno una testa molto ordinata può reggere alla scoperta di non essere amata.
(Elena Ferrante)

Come ogni anno in estate si intensificano, giustamente, le campagne di comunicazione contro l’abbandono degli animali. Davvero sembra impossibile che qualcuno possa ancora perpetrare queste cattiverie, separandosi in maniera così violenta e brutale da una creatura inerme, che ti vuole bene. La stessa cosa avviene però purtroppo ancora nei confronti delle persone malate o anziane.

Certo viviamo in un Paese molto ben organizzato per queste evenienze, ma la sistemazione in una struttura attrezzata per queste necessità da sola non basta, se poi le persone che vi devono ricorrere non sentono più vicini i propri cari e si ritrovano a vivere ai margini della famiglia e della società.

Quando si è costretti a gestire un proprio parente in difficoltà all’interno di casa per anziani, di una clinica specializzata o di qualsivoglia struttura preposta, bisogna intensificare il contatto umano, per fargli sentire con ancora maggiore forza di essere ancora vivi, utili, importante e amati.

Purtroppo ci sono ancora casi di padri e madri, mariti e mogli, lasciati al loro destino nell’abbandono quasi totale delle loro famiglie. Sembra impossibile, ma succede ancora! Accade anche a uomini che hanno lavorato tutta la vita per garantire il benessere della propria famiglia, e a donne che hanno dato tutto al proprio marito e ai propri figli, rinunciando addirittura a loro stesse.

Le persone anziane e quelle malate meritano di vedere salvaguardata la propria dignità e il riconoscimento dei propri sacrifici e i propri meriti attraverso l’affetto, la cura e le attenzioni della propria famiglia. Ben vengano quindi le strutture di cui oggi possiamo beneficiare, ma attenzione all’abuso e all’abbandono perché questo è davvero imperdonabile.