“Dopo la secondo ondata, abbiamo goduto di una relativa stabilità tra gennaio e marzo”. Esordisce così il medico cantonale Giorgio Merlani. “Ora i valori sono di nuovo in salita”.
Sale il numero dei tamponi effettuati, sale quindi la percentuale di casi positivi, ma sale purtroppo anche il numero di positivi in senso assoluto, con un RT superiore a 1 già da qualche settimana.

La pressione sugli ospedali

Aumentano i ricoveri e aumentano anche rispetto alle dimissioni, che restano invece stabili. Quello che cambia è la fascia di età, che si va decisamente abbassando e non solo per effetto della variante inglese: “Sopra gli 80 anni – continua Merlani – abbiamo una buona percentuale di persone che hanno completato l’iter vaccinale. Ora stiamo vaccinando le persone con gravi patologie e prendendo gli appuntamenti per gli over 65. Quindi è normale che i ricoverati abitino maggiormente la fascia tra i 60 e i 75 anni”.
Oltre a influire in parte sull’età dei ricoveri, la variante inglese ha un’altra colpa: “Presenta un decorso leggermente più grave, anche per le persone più giovani e questo influisce in termini di ospedalizzazione. Purtroppo anche la casistica dei decessi aumenta leggermente”. Il decorso della malattia per i giovani sembra comunque più corto che per gli anziani, anche con la variante inglese. “In più una prognosi di partenza migliore, permette di investire tutto il fattibile, ricoverando eventualmente prima in terapia intensiva, il che farà aumentare i ricoveri durante questa fase”.

La terza ondata ha obbligato gli ospedali a ripristinare una situazione diversa dell’ordinario, in quanto a turni di lavoro e vacanze (tutte annullate!): “Stiamo quindi chiedendo un grande sforzo al nostro sistema sanitario, ai medici e agli altri operatori. La popolazione di rimando deve fare la sua parte con coscienza,  tornando a seguire le norme in modo puntuale. In più – prosegue il medico – sarebbe un peccato ammalarsi adesso, visto che entro pochi mesi tutti coloro che possono temere un decorso severo della malattia saranno vaccinati”.

La vaccinazione anti covid funziona

La campagna vaccinale sta funzionando molto bene. L’esempio più lampante sono le case per anziani dove i casi sono arrivati a zero. “È importante ricordare  – sottolinea Merlani – che la vaccinazione protegge bene, ma l’infezione si può comunque contrarre anche dopo 2 dosi e 14 gg, anche se il decorso è di certo lieve. Davanti alla presenza di sintomi però, il paziente deve considerarsi potenzialmente positivo e quindi infettivo per gli altri”.

In generale, la campagna vaccinale sta proseguendo spedita e le dosi arrivate nel Cantone sono aumentate. La capacità dei luoghi e del personale e sempre maggiore rispetto alle dosi e questo evita gli intoppi.

Al momento circa 23mila persone (cioè il 6.7% del dato assoluto che comprende anche i ragazzi) hanno avuto entrambe le dosi. 40mila la prima.

Gli Effetti collaterali sono veramente pochi, sia in numero che in gravità.

Per quanto riguarda l’ipotesi recentemente apparsa sui giornali di vaccinare anche bambini e adolescenti, resta vero il principio per cui ad oggi in Svizzera i preparati non sono omologati per quest’uso. “Israele ora sta vaccinando gli adolescenti – conferma Merlani – e i dati sembrano molto incoraggianti. Ma c’è da capire se ne vale la pena, visto che il decorso è molto blando anche in bimbi con gravi patologie pregresse. Un altro discorso è se vogliamo vaccinare i ragazzi per proteggere quella parte della popolazione che non può essere vaccinata per altri motivi”.

“Al momento l’indicazione – aggiunger la dottoressa Lisa Kottanattu, Caposervizio dell’Istituto pediatrico della Svizzera italiana dell’EOC – è di usare il vaccino per evitare decorsi gravi. Seguendo questo principio, non avrebbe senso somministrarlo ai bambini”.

I test anti covid

Ottime notizie per quanto riguarda la possibilità di effettuare i test anche se si è asintomatici. Poniamo il caso di non avere sintomi, ma di voler effettuare il test per motivi personali (temo per un contatto che ho avuto, devo andare a trovare un vulnerabile, voglio accorciare una quarantena…). In questo caso mi posso serenamente (e gratuitamente) recare in farmacia – alcune sono sovraccariche ma altre no e sul sito del Cantone c’è l’elenco di quelle autorizzate.
Resta a pagamento soltanto il test PCR (molecolare) richiesto per un viaggio. Ma se si parla di test rapido, anche se sono asintomatico e lo faccio per motivi personali, paga la Confederazione.

C’è poi l’ampio discorso dell’auto-test: “Mercoledì dovrebbe arrivare”. Spiega il medico. “Può essere fatto in autonomia, perché non ha bisogno di andare in fondo, nella retrofaringe, ma bastano i primi 2 centimetri della narice. Ma l’affidabilità ovviamente è inferiore, quindi non è da usare se si hanno sintomi”. Gli auto-test arriveranno forse a scaglioni, ma da mercoledì un buon numero sarà presente in farmacia.

Ma il Cantone è pronto per un grosso, ulteriore passo: “Ci stiamo preparando per uno screening di prevalenza puntuale, cioè far fare a tutti i cittadini il test lo stesso giorno e di nuovo 3 gg dopo. Bloccare così subito i casi positivi”. Questa maxi operazione potrebbe avverarsi già a metà aprile, a partire da aziende e scuole che si muoveranno in gruppo e che si sono già dette disponibili.

La terza ondata di covid 19 in Ticino

La terza ondata sta cominciando e ci sono grandi differenze rispetto alle prime due:

  • più test
  • più vaccinati
  • ma anche una variante più severa
  • in più un anno fa il picco stava scendendo anche perché c’erano state chiusure più severe (questa volta non è detto che basti il caldo a farlo scendere cosi)

Il risultato di queste variabili, fanno sapere gli esperti, è che ora è impossibile prevedere cosa accadrà fra 2 o 3 settimane.

Le scuole

All’interno delle scuole i casi sono in aumento. Su 55mila allievi, 3mila sono risultati positivi. Ma questi numeri che ora sembrano alti, costituiscono comunque una percentuale bassissima: parliamo di 5 o 6 casi al giorno. “Per questo le scuole sono rimaste aperte – spiega Merlani – e ora ci sono le vacanze di Pasqua, che ci daranno un po’ di respiro. Abbiamo deciso d’ora in poi di non testare più la specifica variante, perché ormai fra bambini e ragazzi è quasi sempre quella inglese. Verrà fatto il test di sequenziamento di tutto il virus soltanto in situazioni straordinarie (grosso focolaio, particolare severità dei casi, arrivo dall’estero…)”.

Regole di buon senso per la Pasqua

“La prudenza resta d’obbligo: evitare feste grosse e soprattutto con gli estranei, ritrovarsi preferibilmente all’aperto. E se si hanno dubbi, meglio fare un test rapido”.

Nelle case anziani restano in vigore le direttive fino al 24 aprile, ma saranno alleggerite per la Pasqua, visto gli effetti dei vaccini. I residenti potranno pranzare in tavoli da 5, ma con i tavoli distanziati, e le visite saranno concesse in modo più largo”.

I bambini

In età pediatrica – spiega la dottoressa Lisa Kottanattu, specialista in virologia le varianti sono più contagione rispetto alla prima ondata. Però per fortuna il decorso nei bambini non è più grave. I numeri dei ricoveri infantili per covid in Ticino sono sempre stati molto bassi: 10 casi tra prima e seconda ondata e 4 in questa”. In più i bimbi ricoverati sono tutti tornati a casa senza conseguenze.

Il maggior numero dei casi positivi con la variante inglese si manifesta soprattutto nella fascia 6 –12. “Per questo motivo – prosegue Kottanattu – facciamo più test ma cerchiamo in tutti i modi di non chiudere le scuole, sia per un fattore educativo, sia per la socialità”.

I test di preferenza nell’età pediatrica restano PCR e nasofaringeo. “Ora si fa il salivare anche tra i 6 e i 12 anni, ma non al di sotto dei 6, perché non ci sono dati sufficienti. In più con questo test bisogna essere molto cauti, perché se è vero che è meno invasivo, è anche molto più difficile da campionare”.
Il Test antigenico invece in età pediatrica non è consigliato, per la scarsità di dati sotto i 12 anni.

Riaperture?

“Premesso che questa è una scelta politica e non medica – sottolinea Merlani – mi pare che la scelta della Confederazione al momento non vada verso l’ipotesi di riaperture”.