Il rullio inesorabile delle notizie che giungono dalla Palestina, in particolare dalla Striscia di Gaza, continua a martellare le coscienze di tutto il mondo. Immagini e racconti di una crisi umanitaria senza precedenti si susseguono, dipingendo un quadro di sofferenza e disperazione che interpella direttamente anche la neutrale Svizzera. Ed è proprio da Bellinzona, cuore pulsante del Cantone, che si leva ora una voce forte e chiara, un appello diretto al Consiglio federale affinché il nostro Paese assuma una posizione più decisa e coraggiosa di fronte alle violazioni del diritto internazionale umanitario.

Il Consiglio di Stato ticinese non è rimasto indifferente al dramma che si consuma in Palestina. Consapevole della gravità della situazione e della responsabilità che la Svizzera, in quanto custode delle Convenzioni di Ginevra, detiene a livello globale, ha inviato una lettera formale a Berna. Un gesto significativo, che sottolinea l’urgenza di un’azione più incisiva da parte della Confederazione.

La storica umanità svizzera

La tradizione umanitaria elvetica, pilastro della nostra identità e incisa persino nell’articolo 54 della Costituzione federale, impone – secondo al missiva – al Paese di non voltare le spalle di fronte alle tragedie. Il Governo ticinese ritiene che gli sforzi profusi dalla Svizzera per proteggere la popolazione di Gaza vadano significativamente incrementati: è giunto il momento di un cambio di passo. Non si tratta solo di solidarietà, ma di un preciso dovere morale e legale. La Svizzera ha una responsabilità storica, quella di Paese depositario delle Convenzioni di Ginevra, e questo ruolo le impone di agire con fermezza per il rispetto del diritto internazionale.

Da Bellinzona, richieste chiare a favore della Palestina

La lettera del Consiglio di Stato ticinese al Consiglio federale è perentoria e non lascia spazio a interpretazioni. Le richieste sono chiare e mirano a un’azione immediata e concreta:

  • Promuovere una pace duratura: Si chiede un impegno costante e diplomatico per favorire un dialogo costruttivo che possa portare a una pace stabile e duratura in Medio Oriente.
  • Garantire il rispetto del diritto umanitario: È fondamentale che la Svizzera si adoperi con ogni mezzo diplomatico per ristabilire urgentemente il rispetto del diritto internazionale umanitario in ogni sua forma.
  • Condanna inequivocabile: Il Consiglio federale è sollecitato a condannare in modo chiaro e inequivocabile le gravissime e reiterate violazioni del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario commesse nella Striscia di Gaza dal Governo israeliano. Contestualmente, viene ribadita la necessità di una liberazione immediata di tutti gli ostaggi israeliani ancora detenuti da Hamas.
  • Accesso agli aiuti umanitari: Ultimo, ma non per importanza, l’appello a garantire l’immediata distribuzione e l’accesso senza ostacoli agli aiuti umanitari per la popolazione civile di Gaza. Questo deve avvenire attraverso canali riconosciuti e consueti, come il CICR e le organizzazioni internazionali, evitando qualsiasi strumentalizzazione o politicizzazione degli aiuti, che sono vitali per la sopravvivenza di milioni di persone in Palestina.

L’appello ticinese al Consiglio federale deve essere un potente promemoria a tutto il mondo: nessun Paese può rimanere in silenzio di fronte a un simile dramma, la sua credibilità internazionale e la sua stessa identità umanitaria dipendono dalla capacità di tradurre i principi in azioni concrete, ora più che mai.