Come si colloca questa nuova società nella galassia di attività portate avanti da dMTV?
«dMTV è l’acronimo e il marchio dello studio legale de Masi Taddei Vasoli, fondato a Milano nel 1979. Nel corso degli anni abbiamo dato vita alla società di consulenza legale e fiscale internazionale dMTV Global, e dMTV Europe con sedi rispettivamente a Singapore e Malta e uffici in Vietnam, Iran e Dubai. Ora, insieme ad altre qualificate competenze, abbiamo deciso di essere presenti anche in Svizzera attraverso appunto dMTV International».
Quali sono gli ambiti in cui si esplica principalmente il vostro lavoro?
«La nostra società è composta da persone che, per esperienza diretta, oltre che per costante contatto con i propri clienti, sono abituate ad una mentalità imprenditoriale e conoscono le sfide legate a passaggio generazionale, nuovi mercati, nuove tecnologie, customer satisfaction, e dunque comprendono le esigenze di manager e imprenditori. Oltre a svolgere tutte le attività tipiche di uno studio legale, la nostra assistenza riguarda dunque operazioni anche molto complesse come processi di internazionalizzazione, fusioni e acquisizioni, PMI innovative, assistenza a nuove attività d’impresa oppure gestione di crisi d’impresa, trust e successioni. I nostri clienti sono tipicamente società manifatturiere di grandi e piccole dimensioni, start-up, fondi d’investimento, società di gestione, società immobiliari, imprenditori e privati.»
Attraverso quali passaggi è arrivata a maturare una così vasta esperienza in diritto societario e internazionale?
«Dopo la laurea presso l’Università degli Studi di Milano, ho frequentato vari corsi di aggiornamento sia in diritto internazionale che in diritto commerciale. Ho quindi svolto la pratica forense, ma prima di iscrivermi all’Ordine degli Avvocati di Milano, ho lavorato presso l’ufficio legale di una multinazionale. Grazie a questa esperienza, ho maturato dimestichezza nelle dinamiche aziendali e nel diritto internazionale e commerciale, in ambito contrattuale e nella tutela della proprietà intellettuale. Tutto ciò ha favorito una mia specializzazione riguardo a tematiche legali, relative a contratti internazionali, franchising, contratti di licenza di marchio, accordi “verticali”, vendita internazionale, analisi delle opportunità e dei rischi nei Paesi nei quali lo studio opera».
A questo proposito dMTV vanta una presenza di lunga data in Vietnam e lei è addirittura avvocato straniero abilitato a Hanoi. Quali le ragioni della scelta verso questo Paese?
«Nel corso degli anni ci siamo tempestivamente resi conto, all’interno dello studio, del mutare del ruolo dell’avvocato e, tenendo conto dei cambiamenti che hanno investito il commercio mondiale, siamo stati tra i primi ad occuparci di diritto internazionale e in particolare ad affrontare i mercati dell’Asia-Pacifico sin dal 2002. Nello specifico poi è stato mio figlio che per studi effettuati ed esperienza lavorative dirette ha avuto modo di verificare le straordinarie opportunità offerte da quel Paese dove abbiamo aperto nostri uffici già nel 2007. Il Vietnam al contrario della Cina, è un Paese di dimensioni ridotte e popolazione relativamente poco numerosa, con buone infrastrutture, un livello di alfabetizzazione e formazione professionale avanzato e soprattutto con un’ottima tradizione di lavoro artigianale. Tutto ciò lo rende un terreno ideale per la realizzazione di progetti internazionali di sviluppo in vari settori e infatti sono numerosi gli imprenditori, italiani e non solo, che hanno scelto di impiantarvi proprie attività, necessitando di tutti i servizi e le soluzioni utili al successo della loro iniziativa».
Veniamo alla prossima apertura in Svizzera. Quali saranno i contenuti della vostra proposta?
«La scelta di essere presenti a Lugano nasce da una valutazione delle grandi opportunità professionali che un territorio storicamente vocato all’internazionalizzazione come il Ticino può offrire. Ma corrisponde anche a una scelta di carattere personale e familiare nei confronti di un contesto ambientale che può essere definito a misura d’uomo, con tutti i vantaggi che offre in termini di tranquillità, sicurezza, benessere e qualità della vita. La comunità economia e finanziaria ticinese risulta essere particolarmente favorevole allo sviluppo di progetti finalizzati a definire strategie e a generare valore attraverso l’integrazione tra business e tecnologia in modo da valorizzare al meglio le risorse disponibili mediante un’evoluzione tecnologica e un miglioramento dei processi e dei metodi di lavoro. Ciò significa anche rivolgere un’attenzione particolare, assistenza e consulenza, nei confronti di blockchain, e-commerce, supply chain, piattaforme che utilizzano criptovalute per i pagamenti, intelligenza artificiale e altre soluzioni innovative destinate ad assumere in breve tempo un ruolo predominante nei rapporti tra aziende, intermediari finanziari, fornitori e consumatori. Così è nato il progetto che abbiamo denominato Biz Rebout (rilancio del business), che vede protagonisti indiscussi esperti del settore tecnologico e gestionale, soprattutto nei temi sopra indicati, e che sarà oggetto di prossima presentazione».
La recente crisi legata alla pandemia ha comportato problemi nei confronti dello sviluppo del vostro progetto?
«Se da un lato ha determinato forse qualche ritardo nella fase di preparazione e lancio, per contro ne ha confermato appieno la validità. Una risposta strutturata alla crisi può trasformare infatti una criticità in opportunità di crescita ed evoluzione strategica. Oggi le aziende si trovano di fronte ad una minore disponibilità finanziaria dell’imprenditore, dei clienti e dei fornitori. Inoltre si assiste ad un repentino cambiamento dei mercati di riferimento, dei metodi di lavoro, delle tecnologie disponibili. In tale frangente risulta dunque essere fondamentale strutturare la risposta secondo le due direttrici “Respond” e “Improve”: così facendo da un lato l’azienda viene supportata nel gestire al meglio la situazione contingente e dall’altro ogni sua iniziativa è vista come occasione di un possibile miglioramento organizzativo e tecnologico».