Esperienze di design dopo la SUPSI:

Paolo Abate

Ha frequentato nel 2015-2018 il Bachelor in Architettura d’interni. Ha sviluppato un’attenzione particolare per gli spazi; le sue immagini sono pubblicate da numerose riviste a livello internazionale.

Lei si definisce Interior and travel photographer. In che misura gli studi in Architettura d’interni sono stati importanti nel prepararla alla sua professione?

«La mia attuale professione, che è soprattutto quella del fotografo d’interni, si è notevolmente avvantaggiata delle competenze acquisite nel corso dei miei studi presso la SUPSI. In particolare, vorrei sottolineare il fatto di avere appreso un rigoroso metodo di lavoro indispensabile nel processo di costruzione che precede e guida la realizzazione di una fotografia, dove la cura meticolosa dei dettagli rappresenta la condizione da cui non si può prescindere per effettuare un buon lavoro. A ciò si aggiungano le sollecitazioni ricevute riguardo all’acquisizione di un gusto estetico, o ancora l’abitudine a ricercare e sviluppare una metodologia progettuale, che genera la capacità di individuare il migliore punto di osservazione o di creare l’atmosfera più adatta rispetto al contesto, all’ambiente o al prodotto intorno a cui si sta lavorando».

Che cosa significa oggi acquisire una percezione dello spazio e come esso entra a far parte della nostra vita quotidiana?

«L’esperienza dell’ambiente e del tempo nel paesaggio e nell’architettura sono alla base del mio sforzo di far dialogare la filosofia della ricerca progettuale con la percezione dello spazio, dando loro un senso di sintonia e armonia. Da qui la maturazione di una mia idea della rappresentazione fotografica di strutture architettoniche contemporanee o di ambienti interni, per evidenziare l’importanza della percezione dello spazio come esperienza, sia nel mondo della fotografia sia nell’approccio architettonico in fase di progettazione e costruzione. In questa prospettiva ho avuto modo di realizzare un progetto di visualizzazione dello spazio per conto di Lugano Region presentato proprio in occasione del Salone del Mobile 2023». 

Ramona Banfi

Ha frequentato nel 2015-2016 il Master in Interaction Design e dopo alcune esperienze in agenzie di design, si è specializzata nel campo della realizzazione di servizi digitali per la pubblica amministrazione, materia che insegna anche in ambito universitario.

Come giudica l’esperienza del Master in Interaction Design e quali elementi appresi nel corso degli studi si sono dimostrati poi preziosi nei lavori successivamente intrapresi?

«L’esperienza è stata molto positiva. I corsi relativi al processo di progettazione sono stati molto preziosi per la mia crescita professionale. Comprendere che durante la realizzazione di un prodotto o un servizio digitale ci siano dei chiari passaggi metodologici da seguire e iterare per creare un artefatto basato sulle reali esigenze dell’utente finale, è stata una solida base per affrontare le prime sfide nel mondo del lavoro digitale contemporaneo.

Oltre ad una solida base metodologica è stata fondamentale la presenza, nei diversi corsi che ho seguito durante il Master, di professioniste e professionisti attivi nel settore. I corsi erano tenuti quasi esclusivamente da professionisti che si confrontavano regolarmente con le sfide proposte durante i progetti. Durante i corsi venivano inoltre mostrati svariati casi studio che permettevano una comprensione maggiore della tematica trattata».

Tra le attività svolte lei è docente all’Università di Lucerna dove tiene un corso sulla progettazione di servizi digitali per la pubblica amministrazione: di cosa si tratta?

«Durante una delle mie esperienze professionali all’estero ho avuto la fortuna di lavorare per un’agenzia di design focalizzata sulla realizzazione di servizi digitali per la pubblica amministrazione. L’esperienza è stata folgorante: il contributo che un o una designer può dare in un contesto del genere è di grande rilevanza e ha un impatto, tangibile e concreto, sulla vita degli utenti. Il Covid ha accelerato la digitalizzazione dei servizi nel settore pubblico e questo ha svelato, o accentuato, una grossa mancanza di figure professionali qualificate che possano gestire questa trasformazione.

Nel corso che tengo a Lucerna pongo un accento particolare sulle problematiche di progettazione legate al settore pubblico in contrapposizione a quello privato e cerco di spingere le future generazioni ad interessarsi a questo tema. Il mondo del digitale è in costante evoluzione e cambiamento: condividere le mie esperienze come docente e poter contribuire come designer a migliorare i processi digitali nel mondo in cui viviamo, è una sfida che mi appassiona giorno per giorno».

Mattia Dellamora

Ha frequentato nel 2017-2020 il Bachelor in Comunicazione visiva e attualmente lavora a Zurigo presso lo studio Raffinerie.

Quali sono a suo giudizio gli elementi positivi e quali i limiti del corso in Comunicazione visiva?

«Del corso in Comunicazione visiva alla SUPSI, ho apprezzato il lavoro e lo studio orientati alla pratica. Trovo che ci sia bisogno di un approccio concreto ai problemi con cui oggi si confronta un o una progettista in ambito grafico. I tempi della realtà professionale sono rapidi e le esigenze dei clienti sono multidisciplinari: un progetto grafico oggi si sviluppa il più delle volte in diversi prodotti visivi che necessitano varie competenze per essere realizzati. Spesso e volentieri oggi il o la progettista si deve occupare di più discipline contemporaneamente, e dove mancano le competenze è essenziale disporre di una rete di persone pronte a collaborare per rispondere alle esigenze.

Penso che la SUPSI mi abbia permesso di avvicinarmi a questa realtà e al tempo stesso di poter approfondire temi e nozioni che rispecchiano i miei punti di forza. Tra i momenti più arricchenti che ho passato alla SUPSI, conservo un ottimo ricordo dei workshop: ho apprezzato poter sviluppare un progetto in un lasso di tempo molto corto che si concludeva con la presentazione del risultato al gruppo. Soluzioni iterate rapidamente all’interno dello stesso progetto, condivisione del lavoro con gli altri e assenza di una valutazione tradotta in nota sono tre degli elementi con cui mi sarebbe piaciuto familiarizzare maggiormente».

Quali prospettive lavorative le sono state aperte grazie alla formazione conseguita?

«Durante lo studio ho avuto modo di entrare in contatto con realtà professionali che mi hanno permesso di approcciarmi al mondo del lavoro. Nel mio caso, da studente ho avuto l’occasione di visitare lo studio grafico per cui attualmente lavoro. Questa esperienza è stata lo stimolo che mi ha spinto a candidarmi e a muovermi verso Zurigo successivamente. Qui ho poi potuto approfondire le mie conoscenze intraprendendo un corso di formazione avanzata nell’ambito del Creative Coding, che s’inserisce nella continuità degli insegnamenti acquisiti alla SUPSI».

Alla SUPSI, un ambiente dinamico e interdisciplinare

ll Dipartimento ambiente costruzioni e design della SUPSI si propone di coniugare – nella formazione, nella ricerca e nelle prestazioni di servizio – la dimensione tecnica e quella del design.

Grazie al sostegno delle proprie unità disciplinari assicura un contributo alla gestione e valorizzazione sostenibili del patrimonio naturale e costruito del proprio territorio di riferimento, costituito dai Cantoni alpini della Confederazione e dal Nord Italia, supportando scientificamente anche l’amministrazione cantonale. Tutte le sue attività di formazione sono caratterizzate dal valore aggiunto derivante dall’operare in un contesto in cui l’aspetto professionalizzante è associato a quello del rigore scientifico accademico.

Presso il Dipartimento ambiente costruzioni e design è possibile frequentare percorsi di formazione per l’ottenimento del Bachelor of Arts SUPSI in Architettura, Architettura d’interni, Comunicazione visiva, Conservazione e il Bachelor of Science SUPSI in Ingegneria civile, oltre al Master of Arts in Conservazione e restauro, al Master of Arts in Interaction Design e al Master of Science in Engineering – profilo Civil Engineering.

I corsi di laurea Bachelor del Dipartimento hanno lo scopo di formare profili professionali ad impostazione generalista a partire dai quali è possibile, in una fase successiva, sviluppare competenze specialistiche con la frequenza di corsi Master o di Formazione continua. La formazione pone particolare attenzione all’esperienza di apprendimento e si fonda sull’integrazione di saperi scientifici e pratica professionale, alternando insegnamento teorico, attività di progettazione, esercitazioni, atelier e studio di casi pratici.

Il Dipartimento ambiente costruzioni e design articola la sua attività su quattro principali linee direttrici: la formazione di base, la formazione continua, la ricerca applicata e i servizi. Il Dipartimento realizza il suo mandato rispettando chiari valori guida, quali: scientificità, interdisciplinarietà, attenzione all’individualità e alle relazioni, accessibilità alla formazione, pari opportunità e autonomia. Agisce inoltre coerentemente con i valori fondanti della SUPSI: concretezza, originalità, multidisciplinarietà, partnership, internazionalità, territorialità e innovazione.

La strategia del Dipartimento vuole mantenere un equilibrio tra le diverse aree di competenza: la formazione da una parte e la ricerca e i servizi dall’altra. Inoltre, coniugare le attività tecniche – architettura, ingegneria civile – da un lato e quelle del design dall’altro, rappresenta un’ulteriore sfida per il Dipartimento.

Uno degli obiettivi principali del Dipartimento è quello di favorire lo sviluppo di competenze trasversali e complementari per rispondere alle richieste di una realtà sempre più complessa.

Nell’ambito formativo l’accento viene posto sul consolidamento della qualità della formazione Bachelor e la valorizzazione del carattere professionalizzante.

Il Dipartimento sviluppa costantemente una cultura della qualità condivisa e coerente nella formazione e nell’insegnamento, tramite le qualifiche didattiche e le abilità di insegnamento del corpo docente e promuovendone una formazione pedagogica adeguata e flessibile.

Il Dipartimento riconosce poi nella formazione continua un ruolo centrale per mantenere il contatto con studentesse e studenti della formazione di base e trasferendo i risultati della ricerca applicata all’economia privata.

Il campo della ricerca, in particolare sviluppo in settori emergenti come le sfide ambientali e la transizione energetica, rappresenta l’altro pilastro della SUPSI. Combinare il sapere e l’acquisizione di competenze presenti in diverse unità rappresenta uno dei nostri principali obiettivi. Il rafforzamento costante delle collaborazioni con altre istituzioni accademiche a livello nazionale e internazionale resta un obiettivo prioritario per il Dipartimento.