Inizia così il suo racconto, uno stralcio di storie di vita, di proprietà da favola, di cultura e passione.

«Nel 2001, George Harrison, cliente di Wetag, morì e Olivia, rimasta vedova, mi chiese se potessi vendere la sua isola in Australia. Era un momento delicato per la donna e io le risposi: “Certo”. Lo dissi convinto di farcela perché credevo e credo fermamente nelle potenzialità di Wetag non solo a livello locale, ma anche a livello mondiale. Questo non significa che le reti internazionali siano tutto, ma indubbiamente i contatti personali e di fiducia restano indispensabili e insostituibili, anche nell’era dell’intelligenza artificiale.

Ma non tutti i grandi progetti o le grandi proprietà garantiscono un successo. Ricordo quando nel 2007 fummo invitati nella Repubblica Domenicana per il più grande progetto caraibico della storia, il “Roco Ki”: 15 anni di costruzione, 4000 letti di albergo, 8000 unità residenziali, un’intera baia scavata nella roccia. Ricordo ancora il volo in elicottero sopra la giungla, era incredibile… così firmammo per essere i venditori di riferimento in Europa. Ma il progetto fallì e dall’analisi scoprimmo che negli sviluppi esotici ci vogliono fino a tre fallimenti per arrivare al completamento.

Al contrario, l’invito al piccolo e raffinato “Laluna Boutique Villas”, a Granada, nel 2014, dove Lewis Hamilton e Nicole Scherzinger avevano appena acquistato una delle poche unità abitative, fu un successo.

Mi piace ricordare le sfide vissute in Wetag, le rivivo con le stesse emozioni di allora. Come quando nel 2010 ricevemmo un incarico esclusivo per la vendita della più grande proprietà privata nella Medina di Marrakech. Dietro le facciate polverose di uno stretto vicolo si nascondeva un’immensa villa fiabesca, composta da Riad fusi insieme, un giardino di palme, una piscina interna e una terrazza sul tetto di quasi mille metri quadrati. Ma vendere una proprietà del genere richiede anche tanto studio. Abbiamo dovuto famigliarizzare con le leggi edilizie locali, restando totalmente discreti e ogni volta che una star voleva vedere il complesso l’accompagnavamo in Marocco.

Bisogna capire che nel lusso tutto è possibile, lo dico perché dopo tanti anni ho visto quello che mai credevo possibile: come nel 2012 a New York durante la visita ai due più grandi attici della città. Uno era in puro stile Art Deco, con una storica sala da ballo, l’altro aveva pavimenti, porte, travi in legno, caminetti importati da un castello francese del XVI secolo, tra l’altro progettato da un architetto svizzero. Ma anche se tutto è possibile bisogna sempre dare il giusto valore agli oggetti. Ricordo che nel 2009 un cliente mi chiese di accompagnarlo in Costa Azzurra per visitare delle ville, una di queste era sublime, parliamo di un oggetto di ben oltre 100 milioni di euro. Eppure, qualcosa mi diceva che i proprietari erano “motivati” a vendere. Il mio consiglio fu quindi di procedere con un’offerta corrispondente ad un terzo del prezzo. Il risultato fu che l’uomo acquistò la proprietà per meno di 50 milioni».

Ueli Schnorf continua il suo racconto, si capisce la sua passione, il suo amore per l’architettura, per l’arte… la sua curiosità nei confronti del sapere.

«La cultura è basilare per chi lavora nel mercato del lusso, bisogna sapere, ma anche aver visto. Per questo regolarmente visitiamo le più belle proprietà, per essere sempre informati su quanto propone il mercato internazionale. Nel 2020, con il mio socio Philipp Peter, abbiamo visitato alcune ville in costruzione a Palm Beach, nella categoria di prezzo tra i 20 e i 30 milioni di dollari. Secondo il costruttore il periodo di vendita era di poche settimane, tempistiche che ad esempio sono inimmaginabili in Svizzera, questo per dire che ogni mercato ha le sue regole. Un’altra visita straordinaria, di cui abbiamo già parlato all’interno di Ticino Welcome, è quella del 2021 a Dubai: l’attico più alto al mondo, quello situato nella Burj al Arab Tower o la villa di Porto Cervo, vista nel 2022, una proprietà da 150 milioni di euro, talmente ampia da poter ospitare un grande yacht direttamente nelle proprie acque».

Ed è proprio per far fronte alle “vendite private” che Wetag Consulting nel suo Club EREN European Real Estate Network ha creato un dipartimento separato.

«Per concludere vorrei ricordare che anche il mercato immobiliare è in continua evoluzione e cambia sempre più velocemente. Oggi guardiamo all’Asia, a Bali o all’isola indonesiana di Lombok, dove possiamo seguire quello descritto come il “più grande sviluppo del Sud-Est asiatico”, stiamo parlando del Samara Development (Samara Bay, Samara Hills). Prima lo Stato ha costruito un aeroporto internazionale sul prato, poi è stata costruita una pista GP, con alcuni Hôtel sul mare, ma lo sviluppo effettivo è stato pianificato dagli inglesi con la costruzione di una grande azienda agricola biologica di ortaggi, frutta e riso con impianti solari e acqua delle risaie riciclata. Una visione green che dà valore anche all’uomo. Sul luogo ora c’è una scuola, dove gli agricoltori locali sono istruiti sulla moderna agricoltura biologica. I prodotti, che in seguito andranno agli acquirenti delle circa 350 ville, inizialmente sono usati per sfamare i lavoratori e le loro famiglie. Le stesse ville saranno progettate nel massimo rispetto della natura e ognuno potrà costruire con il proprio architetto, se lo desidera, ma i materiali – preferibilmente ecologici – saranno specificati, così come lo stile. Un’idea vincente…pensate che il 90% dell’intero complesso è già stato venduto. Vedete, non si smette mai di imparare»

Wetag Consulting vende immobili residenziali di alta qualità in Ticino, ma come avete potuto appena leggere i suoi contatti internazionali possono offrirvi oggetti esclusivi in qualsiasi parte del mondo. Non esitate a contattare i nostri uffici.