Rivolgendo lo sguardo al mercato immobiliare luganese, grazie al panorama privilegiato di SIT Immobiliare, quali sono a suo giudizio gli interventi di riqualificazione urbana che possono concorrere a determinare una positiva trasformazione della città?
«Il patrimonio edilizio luganese, sia per quanto riguarda il centro città che nei quartieri periferici, presenta numerosi immobili, risalenti per lo più come periodo di costruzione agli anni ’60-’70, che necessitano di interventi di ristrutturazione. Quando però io parlo di riqualificazione intendo non già semplici interventi “di facciata”, quali purtroppo siamo molto spesso abituati a vedere, quanto piuttosto una vera e propria ristrutturazione totale che comprenda anche strutture e dotazioni legate alla sostenibilità e al risparmio energetico degli edifici. Solo in questo modo infatti è possibile tornare ad immettere sul mercato immobili in grado di rispondere pienamente alle esigenze di una clientela sensibile non soltanto agli aspetti “esteriori” o estetici dell’abitare contemporaneo, quanto attenta al valore della sostenibilità e alla concreta traduzione di questo concetto in soluzioni innovative sia dal punto di vista economico che per quanto riguarda il rispetto dell’ambiente».
Ponendosi nell’ottica di chi vive o vorrebbe vivere a Lugano quali servizi andrebbero migliorati per renderla più moderna e attrattiva?
«Credo che vadano in primo luogo adottati interventi finalizzati al miglioramento della mobilità e della circolazione e alla gestione del traffico che in talune ore del giorno è davvero problematico per gli spostamenti delle auto private. Sarebbe poi molto opportuno favorire le persone che intendono trasferirsi in Ticino approntando degli strumenti, magari tramite app appositamente dedicate, che possano accompagnarli nel disbrigare tutte le pratiche burocratiche necessarie per il lavoro, la famiglia o l’inserimento dei figli a scuola. Queste agevolazioni andrebbero poi estese anche ad una dimensione più prettamente sociale in modo da favorire un più facile inserimento nella comunità locale. E, ancora, penso che sarebbe una buona pratica quella di estendere la rete delle piste ciclabili, così da incentivare il ricorso ad una mobilità urbana dolce e non inquinante».
Che cosa significa, in riferimento all’offerta immobiliare, parlare di una nuova e diversa attenzione nei confronti del tema della sostenibilità?
«Il tema della sostenibilità e molto complesso ad ha assunto una rilevanza all’interno della promozione degli immobili dalla quale non è in alcun modo possibile prescindere. Gli acquirenti sono sempre più sensibili nei confronti di problemi come il risparmio energetico e richiedono soluzioni in grado di assicurare efficienza energetica, utilizzo di materiali naturali e riciclabili, gestione responsabile delle risorse idriche, riduzione degli sprechi e creazione di ambienti interni salubri. Le case ecosostenibili mirano a minimizzare l’impatto ambientale durante la costruzione, l’uso e lo smaltimento, contribuendo a un futuro più verde, oltre a consentire già ora insieme ad un maggiore comfort anche una riduzione delle spese di gestione relative per esempio al riscaldamento delle abitazioni. Ciò impone a costruttori e promotori una crescita di consapevolezza nell’adozione di soluzioni sostenibili, a cominciare dalla scelta dei materiali utilizzati nelle costruzioni: i risparmi imposti sui costi iniziali si rivelano molto spesso un grosso svantaggio in termini di durata, efficienza, manutenzione degli immobili».
Quali iniziative andrebbero intraprese, a livello pubblico e privato, a favore di un rinnovamento del patrimonio edilizio oggi esistente?
«Penso che la leva fiscale, intesa come detrazioni o incentivi, possa essere meglio utilizzata per indurre i proprietari di case a reddito a investire in quei miglioramenti e soprattutto in quell’efficientamento energetico che poi automaticamente si traduce in un aumento del valore dell’immobile. Molto importante sarebbe anche concedere finanziamenti per lavori di ristrutturazione ad un tasso particolarmente agevolato. Molte volte invece succede che il proprietario, non adeguatamente sostenuto nella sua propensione all’investimento, scelga soltanto di comprimere le spese ordinarie per restare sul mercato, salvo poi imporre all’inquilino elevate spese di conguaglio annuale».
E per quanto riguarda le seconde case quali proposte si sente di avanzare?
«Bisogna distinguere tra il caso di chi acquista una seconda casa per soggiornarvi soltanto per due-tre mesi all’anno e chi invece vi abita nella prospettiva magari di un suo definitivo trasferimento in Ticino. In questo secondo caso sarebbe necessario prevedere opportune agevolazioni per chi, anche attraverso eventuali ristrutturazioni, intende trasformare la propria residenza secondaria in abitazione primaria».
Alla luce delle considerazioni sin qui svolte quali soluzioni abitative propone SIT Immobiliare, in grado di rispondere alle esigenze di una clientela sempre più attenta ed esigente?
«Alla base della filosofia che applichiamo nella nostra attività abbiamo ben chiaro il concetto che ai clienti dobbiamo vendere qualcosa che rispecchi un reale valore economico ma al tempo stesso risponda a quelle che sono le sue esigenze in termini di comfort, qualità della vita, socialità e, come abbiamo detto, sostenibilità. Per questo nelle nostre promozioni immobiliari non scegliamo mai le soluzioni che sembrano garantire guadagni immediati ma vogliamo soffermarci sulla qualità dei materiali e sulla validità ed efficienza delle soluzioni adottate, per i servizi come per le dimensione degli spazi abitativi ricavati all’interno di un immobile. Proprio per questo ci piace dire che non vendiamo in astratto sulla carta ma che facciamo toccare con mano agli acquirenti la qualità e il valore di ciò che stanno comprando».
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