Lugano Belle ÉpoqueLa città di Lugano si prepara a inaugurare un nuovo percorso espositivo che unisce memoria visiva, ricostruzioni digitali e ricerca storica: giovedì 4 dicembre, alle 18.00 nella sala del Consiglio comunale, sarà presentata ufficialmente la mostra Lugano Belle Époque. Lo sguardo inedito di H. A. Insinger, un progetto curato dalla Divisione cultura che restituisce alla città uno spaccato raro della vita urbana tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.

Il nuovo allestimento a Palazzo Civico raccoglie circa ottanta immagini selezionate dagli oltre trecento scatti realizzati dall’olandese Hermann Albrecht Insinger durante i suoi soggiorni sul Ceresio tra il 1892 e il 1901. Le pellicole originali – conservate presso lo Stadtarchiv di Bielefeld – documentano una Lugano sorprendente, lontana dagli stereotipi fotografici dell’epoca, tra vedute cittadine, scene di lavoro e momenti di vita quotidiana.

Un racconto che si apre al digitale

La mostra non si limita alla sola fotografia. In parallelo sarà possibile accedere alla ricostruzione virtuale in 3D degli spazi scomparsi del Castello di Trevano, realizzata da Roberto Giavarini e arricchita dalle animazioni di Gionata Zanetta. Il percorso immersivo è guidato da un modello linguistico sviluppato da Roberto Gorini con Original Land SA, ispirato al personaggio letterario di Ezechiele Beretta creato dallo scrittore Dario Galimberti nel romanzo La ruggine del tempo.

Il Vicesindaco e capo Dicastero cultura, sport ed eventi Roberto Badaracco sottolinea come questa combinazione tra memoria e innovazione rientri nella strategia culturale cittadina: «Desideriamo invitare le cittadine e i cittadini a riscoprire il patrimonio storico anche attraverso strumenti tecnologici. Il Castello di Trevano, pur trovandosi fuori dal centro urbano, resta un luogo profondamente radicato nella memoria della città».

Una stagione di anniversari

Il 2026 segnerà due ricorrenze significative per il progetto: i 125 anni dalla riapertura del Castello sotto la guida del musicista e finanziere franco-americano Louis Lombard e i 125 anni dall’ultimo soggiorno luganese di Insinger. A ciò si aggiunge il bicentenario della nascita di Paul Von Derwies, figura cosmopolita che fece edificare la monumentale residenza di Trevano dopo aver lasciato San Pietroburgo, dove ricopriva ruoli influenti nel mondo finanziario e politico.

L’iniziativa luganese dialoga inoltre con la mostra storica Il «Tenimento» di Trevano. Vicende e documenti di un Castello scomparso, allestita dall’Ufficio dei beni culturali presso la Biblioteca cantonale di Bellinzona, ampliando il quadro di ricerca intorno a un luogo ormai perduto ma ancora centrale nell’immaginario locale.

Un patrimonio che si rinnova

Il nuovo allestimento si inserisce in un momento particolare per la città: coincide con la conclusione del restauro della fontana Bossi in Piazza Riziero Rezzonico, progettata da Otto Maraini e Luigi Vassalli nel 1895 per celebrare l’apertura dell’acquedotto comunale. Insinger la fotografò nel 1898, contribuendo a fissarne l’immagine in una delle sue prime fasi di vita. L’inaugurazione della fontana è prevista per la prossima primavera.

L’inclusione della mostra e della ricostruzione virtuale come evento collaterale della Lugano AI Week 2025 sottolinea il ruolo crescente della città nel panorama internazionale dell’innovazione: una Lugano che, pur investendo in intelligenza artificiale, non dimentica il valore del proprio passato.

Inaugurazione e programma

Giovedì 4 dicembre, ore 18.00 – Sala del Consiglio comunale, Palazzo Civico

  • Saluto istituzionale dell’On. Roberto Badaracco

  • Presentazione del nuovo allestimento a cura di Luigi Maria Di Corato, Direttore della Divisione cultura

  • A seguire: visita agli spazi espositivi

Un volume dedicato accompagnerà la mostra, offrendo ulteriori materiali e approfondimenti storico-fotografici.

Una biografia tra politica, fotografia e viaggi europei

Hermann Albrecht Insinger (1827-1911), nato ad Amsterdam, guidò per anni l’impresa familiare Insinger & Co. e ricoprì ruoli di rilievo nella politica locale e nazionale olandese. Dopo lutti familiari che segnarono profondamente la sua vita, si trasferì a Parigi, dove coltivò con sempre maggiore dedizione la fotografia e la stereoscopia.
Viaggiatore instancabile, visitò più volte Lugano, soggiornando al Grand Hôtel Splendide. I suoi scatti, realizzati con tecniche e apparecchiature diverse – dagli strumenti stereoscopici alle prime fotocamere portatili – mostrano un’attenzione quasi etnografica verso lavoratori, artigiani, venditori ambulanti, personale d’albergo e bambini: frammenti di un mondo che stava cambiando rapidamente.