L’Orchestra della Svizzera italiana (OSI) ha archiviato un 2024 da primato. Per la prima volta nella sua storia ha oltrepassato la soglia dei 50mila spettatori, raggiungendo quota 51’729 presenze complessive. Un dato che segna una crescita del 13% rispetto all’anno precedente, confermando una tendenza positiva già avviata nel 2023.

Il risultato emerge dal Rapporto d’attività 2024, documento ufficiale che l’OSI diffonde pubblicamente e che quest’anno si presenta con una veste grafica rinnovata e numerose infografiche, a sostegno di un approccio sempre più trasparente verso il proprio territorio. Il rapporto, disponibile online al link osi.swiss/rapporto-annuale-2024, raccoglie non solo i dati artistici e finanziari, ma anche un bilancio delle ricadute economiche e sociali legate all’attività dell’Orchestra.

Orchestra della Svizzera italiana: un cartellone intenso e variegato

Settantasette i concerti proposti nell’anno appena concluso, di cui ben 65 in Svizzera italiana. Fra le stagioni principali al LAC e in Auditorio, i progetti di mediazione culturale, le tournée internazionali e i festival, l’OSI ha messo in campo 53 produzioni differenti. Un ritmo che equivale a più di un nuovo programma musicale ogni settimana.

Il numero di abbonamenti è cresciuto sensibilmente, passando da 1’037 a 1’113, anche grazie all’introduzione della nuova mini-stagione “OSI a Pentecoste”. A completare il quadro, le undici tappe internazionali in alcune fra le sale più prestigiose d’Europa, che hanno contribuito a consolidare il prestigio dell’ensemble anche oltre i confini nazionali.

Risorse limitate, impatto concreto

Nonostante i numeri da record, l’OSI continua a operare con il sostegno pubblico più basso fra tutte le orchestre professionali svizzere: solo il 51% del budget proviene da fondi istituzionali, a fronte di una media nazionale che si attesta al 65%. Questo obbliga l’Orchestra a potenziare in modo strutturale le proprie entrate da attività proprie, attraverso biglietteria, sponsorizzazioni, fundraising e collaborazione con promotori esterni.

Un modello che, pur impegnativo, ha ricadute virtuose sul territorio. Secondo il rapporto, il 75% del budget è speso in Ticino, con ricadute dirette su 76 fornitori locali – dalle tipografie agli studi grafici, dagli alberghi alle imprese di trasporto. In termini complessivi, l’84% delle spese resta comunque in Svizzera.

Uno studio BAK Economics del 2023 ha stimato che per ogni franco investito nel settore culturale in Ticino, l’indotto generato ammonta a 2,58 franchi. Una dinamica che trova piena conferma nell’esperienza dell’OSI.

Una realtà internazionale con radici locali

L’Orchestra conta musicisti provenienti da tredici nazioni, selezionati attraverso criteri artistici altamente competitivi. Tutti, però, risiedono stabilmente in Ticino, dove contribuiscono non solo al tessuto economico, ma anche alla vita culturale, spesso affiancando all’attività orchestrale quella didattica e cameristica.

La visibilità dell’OSI si misura anche sul piano mediatico: oltre mille le citazioni raccolte nel 2024 da giornali e testate svizzere, a conferma della rilevanza che l’ensemble riveste nella scena musicale nazionale.

Cultura e sostenibilità

L’attenzione all’ambiente non è stata trascurata. Grazie a una collaborazione con RailAway FFS, dall’autunno 2024 i biglietti per le principali rassegne includono anche il titolo di trasporto all’interno della Comunità tariffale Arcobaleno. Un passo che incoraggia il pubblico a raggiungere i concerti con mezzi sostenibili.

Con quasi 52mila presenze e un bilancio di attività tanto intenso quanto diversificato, l’Orchestra della Svizzera italiana supera i 50mila spettatori e conferma la propria doppia natura: ambasciatrice della musica ticinese nel mondo e motore culturale ed economico del territorio.