Il Conservatorio della Svizzera italiana entra nel nuovo anno accademico e scolastico con l’entusiasmo di chi celebra quarant’anni di attività e al tempo stesso guarda al futuro con una programmazione intensa e diversificata. Tra concerti sinfonici, rassegne dedicate alla musica contemporanea e iniziative che coinvolgono gli allievi più giovani, il CSI riafferma la sua posizione di istituzione cardine per la formazione musicale e per la vita culturale del territorio.
Il calendario 2025/2026 conta oltre duecento produzioni che spaziano dai recital cameristici ai grandi eventi orchestrali, con il duplice obiettivo di formare musicisti e offrire alla comunità un’esperienza culturale di qualità. Il Conservatorio, con sede a Lugano, si conferma così non solo una scuola, ma un vero e proprio laboratorio creativo capace di intrecciare educazione, ricerca e spettacolo.
Very Parisienne: il concerto simbolo dell’anniversario
Tra gli appuntamenti più attesi figura “Very Parisienne!”, il concerto in programma il 27 ottobre alla Sala Teatro del LAC di Lugano, che chiuderà le celebrazioni per il 40° del Conservatorio della Svizzera italiana. L’Ensemble900, ampliato per l’occasione a 90 elementi e diretto da Francesco Bossaglia, proporrà un viaggio musicale tra Europa e America, con un repertorio che unisce capolavori sinfonici e colonne sonore cinematografiche.
In cartellone figurano l’Ouverture dal Candide di Leonard Bernstein, la prima esecuzione assoluta de La myriade de couleurs del compositore Paul Glass, le musiche di Erich Wolfgang Korngold per The Sea Hawk, la suite da Vertigo di Bernard Herrmann e, in chiusura, An American in Paris di George Gershwin. Quest’ultimo brano, che dà il titolo alla serata, simboleggia lo sguardo curioso di un viaggiatore immerso nella vitalità parigina di inizio Novecento.
Il concerto sarà replicato il 28 ottobre al Teatro Zandonai di Rovereto e il 29 ottobre all’Auditorium di Milano, in collaborazione con BPS (Suisse) che festeggia il suo trentesimo anniversario.
Una stagione che intreccia tradizione e innovazione
Il cartellone del Conservatorio della Svizzera italiana non si limita agli eventi celebrativi. La stagione 900presente, giunta alla sua XXVII edizione, proporrà altre produzioni di rilievo, come Artisanat furieux, con musiche di Schoenberg e Boulez. Parallelamente, la rassegna Electro Acoustic Room festeggerà i dieci anni di attività con un format rinnovato che abbina concerto e ascolto guidato, in un percorso di esplorazione della musica acusmatica.
La collaborazione con l’Orchestra della Svizzera italiana proseguirà con concerti condivisi: il 2 ottobre, ad esempio, l’Orchestra sinfonica del CSI parteciperà all’inaugurazione della stagione OSI al LAC, accanto al direttore Krzysztof Urbański e alla violoncellista Sol Gabetta.
Giovani voci e nuove sedi
L’impegno educativo del Conservatorio si riflette anche nei progetti della Scuola di Musica e del Pre-College, che coinvolgono oltre mille allievi. Tra gli appuntamenti più significativi spiccano Orchestriamoci (8 dicembre 2025), che porterà sul palco del LAC circa duecento giovani musicisti, e il tradizionale Concerto di Gala (29 gennaio 2026, con replica l’8 febbraio).
Il Coro Clairière, nato 25 anni fa sotto la direzione di Brunella Clerici, festeggerà il proprio anniversario con un grande raduno musicale il 19 ottobre nella Hall del LAC, preludio a un progetto internazionale con il Coro del Clare College di Cambridge previsto per l’estate successiva.
Il CSI guarda anche all’espansione sul territorio: nel 2026 inaugurerà una nuova sede a Bellinzona, rafforzando la propria presenza oltre Lugano e ampliando l’accessibilità alla formazione musicale.
Cultura come bene comune
Partecipare agli eventi del Conservatorio della Svizzera italiana significa sostenere una realtà che non si limita a formare professionisti della musica, ma che contribuisce attivamente alla vita culturale della Svizzera italiana. Dai recital aperti al pubblico nelle hall del LAC alle iniziative come “Negozi in musica”, che portano la musica tra le vie di Lugano, ogni progetto testimonia una visione inclusiva e dinamica.