La Settimana del gusto, che dal 2000 porta in tutta la Svizzera riflessioni e celebrazioni dedicate all’alimentazione, festeggia quest’anno la sua XXV edizione. Una ricorrenza che non è soltanto festosa e conviviale, ma anche occasione per affrontare questioni cruciali: il diritto universale al cibo, le disuguaglianze nell’accesso ad alimenti sani e la necessità di rimettere al centro la qualità della tavola.

Se, infatti, la Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948 riconosce il diritto all’alimentazione, la Costituzione federale non lo include ancora. Solo il Canton Ginevra ha iscritto questo principio nella propria legislazione, a seguito di un voto popolare. Eppure, in un Paese tra i più ricchi al mondo, oltre l’8% della popolazione incontra difficoltà ad arrivare a fine mese e quasi il 15% vive in condizioni di precarietà.

Il cibo, in questo contesto, è diventato una variabile di bilancio: la spesa media per una famiglia svizzera è di circa 600 franchi al mese, ma non sempre questa cifra consente una dieta equilibrata. La diffusione di obesità e junk food nei quartieri popolari delle città dimostra che l’accesso a prodotti freschi e salutari non è affatto scontato.

Una manifestazione tra cultura e responsabilità

La Settimana svizzera del gusto si propone di ribadire che il cibo non è solo nutrimento, ma cultura, identità e coesione sociale. Per questo, l’iniziativa chiede misure politiche e culturali mirate: dall’introduzione di lezioni di educazione alimentare fin dalla prima infanzia, all’eliminazione dell’IVA su frutta e verdura, fino a un sostegno concreto ai piccoli produttori e ai negozi alternativi.

Il padrino di questa edizione è Edgard Bovier, chef vallesano di lunga esperienza internazionale, oggi alla guida del ristorante Le Cerf di Rougemont. Con il suo stile improntato alla valorizzazione dei prodotti di prossimità e alla cucina mediterranea, Bovier incarna la filosofia della manifestazione: piatti autentici, semplici ma capaci di esprimere il territorio.

Aigle, crocevia di sapori

A detenere il titolo di Città del Gusto 2025 è Aigle, nel Canton Vaud, capitale mondiale dello Chasselas e porta di accesso allo Chablais vodese. Qui, per dodici mesi, la comunità celebra il proprio patrimonio enogastronomico con eventi diffusi tra vigne, formaggi d’alpeggio e prodotti locali. Una scelta non casuale: Aigle, crocevia geografico e culturale, si propone come ponte naturale tra Svizzera e Italia, esaltando la ricchezza culinaria dell’arco alpino (programma su aiglevilledugout.ch).

Il Ticino tra tradizione e innovazione

Il cartellone ticinese non è da meno, con numerose proposte che spaziano dalle degustazioni alle attività didattiche per i più piccoli. Tra i momenti di rilievo:

  • Mercato agroalimentare e Villaggio del Gusto ad Airolo (13 settembre);

  • MangioAlpino d’autunno lungo la Tremola (18-28 settembre);

  • pranzi e cene tematiche nei grotto e ristoranti di Bellinzona, Lugano, Locarno, Mendrisio e Chiasso;

  • la vendemmia tradizionale alla Cantina Cavallini di Cabbio (18-28 settembre);

  • iniziative dedicate ai bambini, come la Settimana del Gusto nelle scuole dell’infanzia del Canton Ticino (22-26 settembre), premiata come “Colpo di fulmine” 2025 (info qui).

Accanto alla convivialità, emerge con forza il tema della sostenibilità: diversi eventi sono stati riconosciuti tra i “Colpi di fulmine Pianeta”, premi speciali per chi promuove pratiche rispettose dell’ambiente, dell’inclusione e dell’equità sociale.

Dal gala di Berna al Magazine Gout

Il programma nazionale sarà inaugurato ufficialmente il 17 settembre a Berna, con un gala al Bellevue Palace alla presenza del Consigliere federale Beat Jans. La serata sarà interamente dedicata al patrimonio enogastronomico vodese, con un menu firmato da Bovier e vini locali.

Infine, anche quest’anno torna il Magazine della Settimana del Gusto, pubblicato in tre lingue e distribuito in 120’000 copie, con approfondimenti tematici – dal pomodoro nelle mense scolastiche alle esperienze dei produttori.