In particolare, ci riferiamo al concetto di stile e design applicato al collezionismo di auto d’epoca, ed alla sua valorizzazione come patrimonio artistico meritevole di tutela oltre il semplice interesse accademico o di categoria, come riconosciuto dall’UNESCO, la agenzia ONU per la tutela delle attività scientifiche culturali ed educative e che, come vedremo tra breve, su queste iniziative si è già espressa attribuendo un prestigioso award.

Ma andiamo con ordine e conosciamo i protagonisti della manifestazione in corso a Milano.

L’ADI Design Museum è il nuovissimo centro espositivo aperto nella capitale lombarda dalla Associazione per il Disegno Industriale, l’istituto che promuove, valorizza e tutela a livello globale il design italiano nel mondo ed attribuisce il Compasso d’Oro, dal 1954 il massimo riconoscimento internazionale per il settore.

Veniamo ora a Corrado Lopresto: architetto per formazione culturale, è uno dei collezionisti di auto d’epoca più conosciuti a livello globale. Per venti edizioni consecutive vincitore di premi all’annuale Concorso di Eleganza di Villa d’Este, la principale rassegna di categoria, Lopresto si è sempre dedicato al collezionismo di automobili fuori serie, ovvero i pezzi unici, di particolare interesse storico.

Ispirato da una sua personale sensibilità estetica, Lopresto ha anticipato i tempi ed oggi, quando anche il comparto collezionistico vive una crisi di identità nel confronto con la elettrificazione e digitalizzazione che attraversa il settore automotive nel suo complesso, ritroviamo questo architetto meneghino come precursore dell’avvenire che attende il collezionismo d’epoca.

Semplificando, la valorizzazione del veicolo storico si avvia ad archiviare la sua originaria funzione di utilizzo stradale, per diventare testimone delle eccellenze tecnico-stilistiche che come in passato ne hanno giustificato la nascita ora assicureranno al comparto vintage automotive un futuro anche nell’odierno secolo ventunesimo.

Passiamo dalla teoria alla pratica, anzi: portiamoci alle notizie di cronaca. Contemporaneamente alla esposizione presso l’ADI Museum di Milano di sei pezzi unici della sua collezione, Alfa Romeo 6C 2500 SS Bertone, Lancia Florida Pinin Farina, Osca 1600 GT Touring, Alfa Romeo Montreal Bertone, Fiat Panda Scioneri, Alfa Romeo Giulietta SZ Zagato, Corrado Lopresto ha incaricato tre studenti dell’ Istituto Europeo di Design-Aldo Galli, Accademia di Belle Arti riconosciuta dal Ministero dei Beni Culturali di Roma, di procedere al restauro di una fuoriserie Fiat 2100 del 1961 usando tecniche normalmente riservate al recupero conservativo delle opere d’arte.

Si tratta di una iniziativa destinata ad avviare un nuovo trend nel settore, e che proprio con Lopresto ha esordito in passato.

Nel 2014 l’architetto milanese infatti acquistò negli USA, a Philadelphia, una rarissima Alfa Romeo Giulietta SZT, carrozzata nel 1961da Zagato. Invece di procedere con un tradizionale aggiornamento integrale di meccanica e carrozzeria, la auto venne restaurata solo per metà, consentendo al pubblico di confrontare il lavoro di ripristino con la originalità stilistica che la vettura ancora dimostrava dopo oltre mezzo secolo di utilizzo e poi di abbandono in un garage.

Segnaliamo che proprio l’esordio di questo innovativo semi-restauro nel 2016 ha ottenuto il World Motoring Heritage Award, patrocinato dall’UNESCO.

La premiazione si è svolta durante il Concorso di Eleganza di Villa d’Este, ed é forse il più prestigioso del ventennio di premi assegnati a Lopresto durante questa manifestazione. Ma questo ve lo avevamo segnalato già in partenza.