Se proviamo, anche solo distrattamente ad ascoltare quale sia in genere la percezione dell’immagine del lavoro da parte dei suoi protagonisti, indipendentemente da situazioni di contingenze congiunturali particolari, costateremo con un certo rammarico come la stessa sia piuttosto negativa. La percezione diffusa del lavoro è per lo più tratteggiata da disincanto diffuso. L’amore e il trasporto per la propria attività lavorativa sembra essere sempre più relegato in un e estrema frontiera delle vocazioni più spinte. Vocazioni che sembrano anch’esse essersi volatilizzate dal contesto lavorativo. Frasi del tipo: “il lavoro non è più quello di una volta” o “il lavoro è diventato una serie di procedure amministrative gestionali a scapito dell’agire concreto”, sono lo specchio fedele della percezione diffusa delle pratiche lavorative. Un sistema lavoro che riesce sempre più con fatica a suscitare condivisione e apprezzamento del contesto e delle modalità in cui si svolge. Da formatore allora non posso non interrogarmi sul se e come, sul fino a quando e in che termini, i protagonisti del lavoro continueranno a coltivare quelle premesse indispensabili al successo. Fino a che punto il nostro sistema lavoro locale riuscirà a produrre spontaneamente belle storie. Ben conscio della difficoltà di rispondere a questi interrogativi, da coinvolto osservatore del mercato del lavoro, ritengo che le diverse espressioni economiche di questo cantone, debbano raccogliere seriamente questi importanti segnali, perché gli stessi di fatto, sono destinati a determinare in modo vitale il presente ed il futuro del sistema lavoro nel suo complesso. Come dunque tentare di ricucire riannodando il filo della partecipazione e del coinvolgimento personale dei singoli attori nei processi lavorativi? La risposta sta nello sviluppo di processi formativi in grado di scardinare la logica della prestazione illusoriamente performante a tutti i costi (peraltro mai minimamente raggiunta nei processi formativi in atto ai diversi livelli) a favore di una prestazione lavorativa che si sviluppi in primis attraverso il riconoscimento e una comprensione responsabile del ruolo che la stessa deve richiedere al protagonista della pratica.


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Ticino Welcome 60 – Issu