Si chiama Garda Wine Stories ed è l’evento, organizzato dal Consorzio GARDA DOC, svoltosi dal 7 al 9 giugno al Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera e alla Dogana Veneta di Lazise, ideato allo scopo di far avvicinare appassionati e curiosi alle eccellenze enologiche del generoso terroir del Lago di Garda.
Al Vittoriale degli Italiani, il benvenuto del Presidente del Consorzio Garda Doc, Paolo Fiorini «L’idea di base che culliamo da tempo è quella di creare un forte aggancio mentale che colleghi i vini del Garda Doc, le bollicine ma soprattutto i vini varietali, al comprensorio del Garda. Il nostro lago, primo in Italia per estensione, è da sempre meta turistica tra le più ambite sia a livello nazionale sia soprattutto a livello estero, un vero luogo dell’anima in grado di restare per sempre impresso nella memoria di chi lo vive. Da adesso in poi vorremmo che questa speciale “esperienza” rimanesse impressa nella mente e nei cuori delle persone soprattutto grazie ai vini che qui si producono».
La Prof.ssa Giovanna Ciccarelli, rappresentante del Vittoriale Scuole ha raccontato come il Vittoriale si è dotato, nel corso di questi anni, di tutta una serie di servizi educativi tali da costituire un supporto didattico per insegnanti ed alunni che avessero scelto il Vittoriale stesso come “Monumento da adottare”. Il Vittoriale è stato infatti individuato dalle Istituzioni scolastiche provinciali come “Museo Amico”, con l’obiettivo di stabilire, attraverso tutta una serie di iniziative comuni, un sempre più stretto rapporto di integrazione tra il museo e le scuole del territorio.
Ha preso poi la parola per un saluto Giovanna Prandini, vicepresidente del Consorzio Garda DOC e presidente di Ascovilo e Carlo Alberto Panont, direttore del Consorzio Garda DOC, dando alcuni numeri della Doc Garda: «La denominazione ha assunto nell’ultimo triennio la consapevolezza di una crescita che deve essere gestita. Analizzando i dati in dettaglio si nota una buona crescita della tipologia Frizzante, del Pinot grigio a cui si somma un notevole incremento per lo Chardonnay mentre per la produzione di spumante si conferma una crescita costante. Oggi la denominazione Garda DOC si riconosce prevalentemente nei vini bianchi, suddivisi nelle varie tipologie e categorie di prodotto in contrapposizione a quanto invece succedeva fino al 2018 in cui era prevalente la produzione di vini rossi».
Il Prof. Luigi Mariani, Professore Associato di Agronomia all’Università degli studi di Brescia, con una relazione su Clima e vocazionalità dell’area Garda DOC ha asserito: «Nell’aerea Garda DOC la vite domestica è coltivata fin dall’età del ferro ed è inoltre probabile un consumo più remoto dei frutti di vite selvatica, di cui il versante a sud delle Alpi fu importante area rifugio durante l’ultima glaciazione. I primi consumatori furono i Neanderthal e Homo sapiens, di cui nell’areale, presso la grotta delle Fumane, si sono rinvenute tracce tra le più antiche a livello italiano. La relazione tra risorse e limitazioni metereologica e la qualità delle uve e del vino, presentano uno specifico modello vocazionale a base agroclimatica ottenuto definendo gli effetti delle risorse termiche e delle limitazioni termiche sui profili di maturazione delle varietà a bacca bianca e rossa».
Il Dott. Giuseppe Benciolini, Pedologo specialista in rilevamento ed elaborazione delle carte dei suoli ha raccontato dei suoli della DOC Garda: «Il territorio della denominazione DOC Garda, che si estende attraverso ben 10 denominazioni storiche comprende all’interno un’elevata variabilità sia dei processi geologici che ne hanno determinato la conformazione attuale, che di suoli. È per questo che ho coniato il termine pedodiversità a significare l’elevata varietà dei suoli che caratterizzano questo territorio. Suoli e clima insieme all’azione dell’uomo sono in grado di armonizzare le peculiari caratteristiche delle diverse varietà di uva, garantendo una perfetta maturazione e la grande qualità dei vini che ne derivano».
In occasione della Masterclass e del Speed Tasting con i produttori del Consorzio DOC Garda presso la Dogana Veneta, erano presenti diverse aziende del territorio, rappresentative delle differenti aree enologicamente più vocate, che ci hanno condotto alla scoperta delle diverse interpretazioni delle loro selezioni, tra vini varietali e fini bollicine: Seiterre, Riondo, Pratello, Cantine di Verona, Bottenago, Cadis 1898, Santa Sofia, Baroldi Diego, Ricchi, Vitevis, Prendina, Perla del Garda e Gozzi.
Il Lago di Garda è inteso nel suo complesso come insieme di paesaggio, di bellezza e di ricchezze produttive.
Riconosciuta nel 1996 la DOC Garda insiste su un’area di produzione collinare che circonda il Lago di Garda e che si estende dalla Valtenesi alla Valpolicella, dalle rive del Mincio al capoluogo Scaligero. La superficie vitata è pari a 31.100 ettari, la maggior parte dei quali coltivati in provincia di Verona (27.889) mentre i rimanenti 3.211 ettari si dividono tra le province di Mantova e Brescia, 371.000 sono invece i quintali di uva rivendicata nel 2022. La DOC Garda è nata con lo scopo di valorizzare i vini varietali provenienti dalle produzioni di 10 denominazioni dell’area gardesana, tra la Lombardia e il Veneto: Valtenesi, San Martino della Battaglia, Lugana, Colli Mantovani, Custoza, Bardolino, Valpolicella, Valdadige, Durello, Soave. Oggi il Consorzio Garda DOC rappresenta 250 utilizzatori della denominazione. Ogni anno in media vengono prodotti circa 21 milioni di bottiglie.
Ecco il bel video creato da Alessaandro Zanovello, ceo di Kondoo, per raccontare il DOC Garda.