Realizzato in collaborazione con le Organizzazioni turistiche regionali, albergatori, agenzie ticinesi, strutture ricettive congressuali e di eventi, l’evento di Ticino Turismo è stato un successo grazie alla super affluenza.
Una trentina di professionisti svizzeri del settore MICE – acronimo di Meetings, Incentives, Convention e Exhibitions – hanno avuto la possibilità di visitare il Cantone a sud delle Alpi ed alcune delle sue strutture adibite all’organizzazione di eventi, meeting e congressi durante tre giorni di porte aperte.
Rilanciare il turismo d’affari in Ticino, riallacciando e sviluppando ulteriormente i contatti con i professionisti d’Oltralpe. È stato questo l’obiettivo dell’evento “Ticino Open Doors”, una tre giorni di porte aperte rivolta a una trentina di operatori che si è svolta dal 5 al 7 settembre. L’evento è stato incentrato sulle visite alle strutture sorte di recente, come la Casa del Vino a Morbio Inferiore, il Campra Alpine Lodge & Spa e il MIRA Restaurant a Losone, ma anche a strutture ormai consolidate come il LAC di Lugano. Sono stati dodici i diversi tour, che hanno coinvolto più di 50 partner ticinesi, volti alla scoperta di tutto quanto il territorio ha da offrire.
Il settore MICE ha subito un’importante battuta d’arresto a causa dell’emergenza sanitaria. Basti pensare che, prima della pandemia, il 18% di tutti i pernottamenti alberghieri in Svizzera erano legati ad attività MICE e che l’indotto generato da questi ospiti era stimato in 1,8 miliardi di franchi. Pur non essendo una destinazione paragonabile ai grandi centri economici svizzeri ed europei, il Ticino ha parecchie carte a suo favore da giocare come l’atmosfera della destinazione, l’ampia gamma di attività di socializzazione e di team building per gruppi di persone (attività incentive) e l’accresciuta raggiungibilità grazie all’apertura del tunnel di base del Ceneri.
Tra le principali sfide per il futuro vi sono il rinnovamento di alcune strutture, la sensibilizzazione dei vari attori ticinesi sull’importanza del settore e la necessità di dare maggiore identità a questo segmento. “L’ultimo anno e mezzo ha pesantemente condizionato il turismo congressuale – sottolinea Angelo Trotta, direttore di Ticino Turismo -, Oggi più che mai è importante lavorare affinché la nostra destinazione sia ben posizionata sul mercato. È necessario fare squadra, coinvolgere tutte le aziende del ramo in un percorso comune, puntando sulla sicurezza e su attività, almeno prossimamente, che siano in linea con le necessarie tutele per il pubblico. Le attività incentive potranno essere una delle chiavi della ripartenza, come pure i seminari con un numero ridotto di partecipanti anche in sedi alternative, come le ville storiche e i loro parchi. Le dinamiche sono cambiate, il futuro del settore vede un’integrazione tra “fisico” e “virtuale” e l’unica strada è adattarsi a una realtà diversa”.