Oltre un secolo di vita. Pare di sfogliare il tempo, camminando per le stanze dell’Hotel International au Lac. Epoche sedimentate l’una sull’altra traspirano dalle ampie pareti delle stanze, dai soffitti alti delle sale, dai tessuti caldi delle camere. Storico ma non vecchio. Antico ma al passo con i tempi. A conduzione famigliare ma altamente professionale, questo hotel lega la propria esistenza a quella di una famiglia che, da quattro generazioni, è fedele alla propria missione, avendo rispetto e cura per le memorie del passato ma altrettanta sensibilità per le sfide del futuro. La storia la racconta il presente, ovvero il proprietario e direttore Roberto Schmid, erede con la sorella Alessandra dei valori del padre Giulio e, prima ancora, della nonna Alice e del bisnonno Anton Disler.

Questo hotel è uno dei simboli di Lugano. Con la sua Cupola disegna il profilo della città. Da dove inizia la sua storia?

«Innanzitutto vorrei ricordare il 1882, anno dell’apertura della galleria ferroviaria del Gottardo, perché è da lì che il turismo prende piede a Lugano. È da lì che il mio bisnonno Anton Disler, già noto albergatore a Lucerna, ha cominciato a guardare verso sud in cerca di possibili orizzonti dove avviare un hotel. Nel 1905, insieme al socio Albert Riedweg, ha preso gli accordi per far ampliare l’esistente palazzina di 3 piani e nel giro di pochi mesi ha affidato il mandato all’architetto Giuseppe Pagani affinché desse vita al progetto: l’Hotel International au Lac, su 5 piani all’inizio di Via Nassa, accanto alla Chiesa degli Angioli. Pagani fu allievo dell’architetto Charles Frédéric Mewès, che costruì i Palace di Parigi, Londra, Madrid e San Sebastian per César Ritz».

Quanto tempo ha richiesto l’edificazione?

«L’Hotel è stato ultimato nei tempi previsti, cioè poco più di sei mesi, e inaugurato nell’aprile del 1906. Incredibile pensare che in così poco tempo si sia potuto costruire un albergo di queste dimensioni, cosa impossibile oggi. Mi pare un dettaglio non da poco che mio bisnonno abbia ingaggiato un architetto che gravitava nel giro dei grandi Palace di allora, e per di più con la clausola nel contratto che in caso di ritardi nella realizzazione del progetto, Pagani si impegnava a pagare di tasca propria i danni che ne sarebbero derivati».
Riduzione delle emissioni di CO₂ del 47.5% e altre importanti misure di eco-sostenibilità
Nell’ambito di diverse misure di risanamento e innovazione, l’Hotel International au Lac di Lugano ha ridotto l’emissione di CO₂ del 47.5%. Ha inoltre sottoscritto un contratto per la fornitura rispettivamente l’utilizzo di energia rinnovabile proveniente al 100% da impianti idroelettrici. La piscina è ora dotata di un nuovo sistema di disinfezione dell’acqua a base di sale a basso impatto ambientale e per i lavori di pulizia nell’Hotel vengono utilizzati prodotti ecologici biodegradabili certificati.
www.hotel-international.ch


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