Con sorpresa di molti, nel segmento maschile, si assiste ad un ritorno della sartorialità. Un abbigliamento però che rimane poco ingessato, versatile, originale e perfetto per essere indossato da tutti.

Fendi propone un guardaroba pensato per durare nel tempo, composto da tutti una serie di elementi classici dove cappotti, completi gessati e pantaloni, raccontano un’attitudine che si focalizza su scelte mirate. Qualità e versatilità per una moda che deve durare nel tempo. David Catalán rivisita l’universo casual del calcio: l’ispirazione deriva dal guardaroba dei tifosi delle squadre inglesi, i cui brand iconici rappresentano il punto di partenza per la scelta dei pezzi chiave di questa collezione; un’attitudine rilassata, con un tocco retrò ma contemporaneo al tempo stesso, che utilizza materiali e capi innovativi adattati al consumatore moderno.  Andrea Pompilio, fedele al suo DNA, propone capi adatti a persone molto differenti, perfetti per essere mixati nella creazione di un proprio stile, seguendo o stravolgendo le regole. Da Zegna gli abiti a tre bottoni sono indossati con blouson voluminosi; le overshirt con zip e scollo profondo sostituiscono le camicie tradizionali. Il gilet sartoriale fa il suo ritorno come passe-partout con o senza l’abito. Un processo di evoluzione costante definisce nuove forme: blazer a vestaglia con cintura; cappotti dai volumi ampi con profonde pieghe posteriori, cappotti ispirati dai parka e camicie che diventano blouson a manica corta.
La moda donna, come sempre, si arricchisce di proposte molto varie.
Per Ermanno Scervino l’armonia è nei contrasti e raccontano le donne nelle loro molteplici ma coerenti personalità.

Femminile e maschile, delicatezza e forza, frivolezza e severità si incontrano e confrontano ma mai si combattono. I pizzi più preziosi si amalgamano alle lane corpose dalle disegnature classiche, i tagli asciutti ed essenziali alle morbidezze romantiche, gli animalier alle delicatezze frivole. Manuele Canu racconta la sua sofisticata eleganza unendola con gli elementi iconici degli anni 80. Ecco che le nuance pastello sono accostate alle fantasie e ai colori metallici, caratteristici di quegli anni. Tonalità morbide come l’avorio si mescolano a Paillettes e borchie, in un gioco creato con volumi variegati e pellami ricercati.

La collezione di Salvatore Piccione racconta ancora una volta la sua visione di moda: un giardino invernale dove i fiori, pietre, tocchi di luce e stampe regalano un tocco di contemporaneo romanticismo.

Philipp Plein racconta una generazione che guarda agli anni ottanta, a Madonna, alla disco music, spingendosi fino allo storico studio 54: abiti in lurex, pantaloni e felpe scintillanti, scollature ampie. L’oro è uno dei colori predominanti della collezione, nelle stampe leopardate, nella pelle vinilica, nelle catene legate al collo o come aggiunta alle scarpe.

Atsushi Nakashima, attraverso un flaschback verso memorie del passato, crea nuovi elementi. Un viaggio nel tempo nel processo di creazione che esprime la bellezza che deriva dall’incompletezza di acconciature e oggetti. Un focus su modelli, oggetti e dipinti giapponesi degli anni ’80, di materiali speciali che cambiano colore a seconda della direzione verso cui vengono osservati.

Il Direttore Creativo di Genny, Sara Cavazza Facchini, arriva fino all’Oriente più estremo ed esplora con stile evocativo ma preciso esotismi tessili per raccontare una bellezza che è fusione di realtà e ricerca.

Tutte le giacche da business woman sono ricostruite sartorialmente per lasciare un’allure femminile ma anche per stupire con dettagli couture. Che indossi spille Art Déco come chiusure, si adorni di bottoni in stile Suzanne Belperron o sfoggi luccicanti collane-passamaneria con speciali Swarovski, la donna Genny non è prigioniera del suo ruolo di seduttrice ma alterna gusti e abbinamenti da diva e da business woman.
Milena Andrade esalta il mondo del jeans; La collezione si ispira al Giappone, alla sua perfezione, al rispetto che è un tassello fondamentale nella cultura di quel popolo. Il mondo cambia e ci dobbiamo adattare come l’acqua che prende la forma del contenitore: siamo tutti uguali nella nostra diversità e dobbiamo vivere ogni giorno il nostro tempo; i dettagli e le rifiniture sono curati in modo magistrale, cuciti da esperte mani secondo i dettami dell’alta sartoria nei laboratori di Milano, con materiali rigorosamente made in Italy. Linee morbide, confort, bellezza: elementi che raccontano la personalità di chi li indossa, perfetti sia per lui, sia per lei. Kimoni, pantaloni, abiti, camicie: look unisex per nuove ed esclusive tendenze.
Molto interessante infine l’idea “Sul filo del Ticino”: un nuovo ed originale progetto ideato dall’architetto Silvia Pullega e dalla designer di moda Nicoletta Marnati. Quando il tessuto racconta la trama del territorio, vestirsi di tradizione assume un nuovo significato. Il tessuto si fa interprete della storia e della suggestione del Parco del Ticino. La natura circostante è protagonista assoluta della tela.

La moda, ma anche il mondo dell’arredamento d’interni, comunicano con la natura attraverso l’uso di una stampa che trasmette tutti i colori, le peculiarità e la bellezza di un territorio. Il desiderio di concretizzare un qualcosa che coniugasse il senso di appartenenza ad uno specifico territorio con la volontà di divulgare, in una modalità inedita ed insolita, le peculiarità dello stesso. Un tessuto totalmente naturale, sia per ispirazione che per confezione. Realizzato in filato di cotone puro, il tessuto è cento per cento Made in Italy, o meglio made in Como, coerente con l’ispirazione che lo ha generato.