Come è nato e si è sviluppato questo suo interesse per culture così lontane e ancora poco conosciute in Europa?
«Sono nato in Francia, ho trascorso l’infanzia a La Réunion, poi ho lavorato per molti anni in banca occupandomi soprattutto dei mercati di quella parte del mondo, il che mi ha costretto a continui viaggi in Australia e poi nei diversi arcipelaghi che costellano il Pacifico. Mi sono dunque interessato alle culture dei diversi Paesi e questa passione è cresciuta giorno dopo giorno percorrendo le terre dell’arcipelago australiano, dalla Nuova Caledonia alla Polinesia e alla Papuasia, documentando la cultura e l’arte delle popolazioni aborigene. Lasciato il mondo della finanza, ho continuato a studiare a lungo la cultura e l’arte degli aborigeni, ho pubblicato saggi e libri sull’argomento, ho aperto una prima Galleria d’arte aborigena a Nouméa, la maggiore città francofona dell’Oceania, poi a Nizza, Parigi e Metz ed ora a Lugano».
Quali sono i principali elementi di cui occorre tenere conto approcciandosi all’arte aborigena?
«Bisogna premettere che con l’espressione arte aborigena australiana si intende sia l’arte antica e tradizionale degli australiani aborigeni prima della colonizzazione europea, sia l’arte moderna di artisti aborigeni contemporanei che si ispirano alla cultura tradizionale del loro popolo (eventualmente apportando innovazione e contaminazione con forme artistiche di origine europea, come l’uso di pitture acriliche su tela). L’arte aborigena include dipinti, sculture di legno, abiti da cerimonia, nonché decorazione di strumenti musicali, armi e oggetti rituali o altri strumenti.
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Ticino Welcome 60 – Issu